Come si possono limitare i danni causati da siccità di Bruno Pusterla

Come si possono limitare i danni causati da siccità Al Sud la pioggia non arriva, in Europa imperversa il maltempo Come si possono limitare i danni causati da siccità Moltiplicare i bacini lacuali e i laghetti collinari, attuare arature profonde L'attuale calamità climatica che rende arido il Meridione d'Italia sottolinea l'importanza dell'acqua ed il suo ruolo di composto supremo della natura. Tale supremazia sta infatti nella sua indispensabilità alla vita, sia animale che vegetale, alle attività industriali e a quelle energetiche (centrali idroelettriche). L'incidenza dell'acqua nella vita e nello sviluppo dell'agricoltura è dunque basilare perché, nonostante i nuovi modelli colturali di sistema (irrigazione) e di ripiego (aridocoltura), né l'uno né l'altro, possono vincere la siccità quando questa si accanisce con persistenza sulle colture. In assenza d'acqua le piante soccombono, eccezion fatta per le xerof ite—quelle capaci cioè di sopportare condizioni di penuria idrica prolungata in virtù dell'accumulazione di una riserva interna d'acqua quali le cactacee (cactus, fico d'India) e le euforbiacee (ricino). Botto la stretta impietosa della siccità l'agricoltura li¬ vella sul minimo e sul peggio la sorte dei raccolti delle piante erbacee e di quelle arbustive, le une e le altre a radicamento verticale limitato. Le sole che possono risentirne di meno sono le piante arboree ad insediamento radicale profondo. Ma nemmeno queste sfuggono al danno della sete allorquando le acque freatiche assottigliano la loro disponibilità. In assenza od in penuria di acqua non avvengono né l'assorbimento radicale, né l'organizzazione delle sostanze minerali assorbite, per cui l'arresto vegetativo segue inevitabilmente e naturalmente l'insuccesso produttivo. Le altre colture, nessuna esclusa, a maturazione tardo-primaverile (bietole da zucchero a semina autunnale, cetriolo, cocomero, melone, melanzana, peperone, pomodoro, patate novelle) subiranno la stessa sorte se la siccità non verrà lenita. Se le piante, a semina autunnale raggiungeranno il traguardo in condizioni fallimentari saranno; compromesse anche tutte le altre a semina prlmaverlle-tardiva perché non potranno nemmeno essere tentate. Dall'attuale calamità si traggono due conclusioni operative: allargare la sfera della pluvirrigazione di soccorso, moltipllcando i bacini lacuali ed i laghetti collinari; attuare arature profonde, motosarchiature e pacciamature interfllarl. A proposito di queste ultime, giova ricordare che esse appartengono alla già collaudata esperienza del «dry farming» americano. Bruno Pusterla

Luoghi citati: Europa, India, Italia