L'82 un anno nero per la Burgo

L'82 un anno nero per la Burgo Le cartiere hanno perso 27,8 miliardi; la ripresa già quest'anno? L'82 un anno nero per la Burgo TORINO — II1982 per la carta è stato un anno nerisslmo e la Burgo, il maggior gruppo italiano del settore, ha perso 27,5 miliardi. La situazione dovrebbe migliorare nell'83 (con il robusto piano di ristrutturazione già avviato e la vendita alla Paper, di pochi giorni fa, di uno dei •gioielli- del gruppo, la Burgo Scott) ma il bilancio '82, approvato ieri dal consiglio d'amministrazione, rivela tutte le difficoltà del settore: il fatturato complessivo è salito a 653 miliardi (486 nell'81, il 30,7% in più), ma il fatturato carta (627 miliardi) se si escludono i dati di Barletta e Avezzano, entrati da poco nel gruppo, è salito appena dell'llj% (mentre.à scesa del 3,4% in quantità). E ciò perché è crollatoti mercato interno; l'export (160 miliardi) invece ha tenuto, registrando un incre¬ mento del 36% rispetto all'81. Complessivamente, comunque, la produzione è stata di 633.871 tonnellate, «molto al di sotto — dice la nota del consiglio d'amministrazione — della capacità produttiva». A rendere negativo il bilancio "82 della Burgo, secondo il consiglio, sono stati soprattutto tre elementi: 1) la «esasperata concorrenzialità» che s'è aperta su tutti i mercati, compresi quelli europei, sul fronte della carta e vede favoriti i «detentori» di materie prime; 2) ti mercato dei cambi, che vede i Paesi del dollaro dettar legge; 3) il peso altissimo degli oneri finanziari (saliti ormai a 73,3 miliardi) ohe hanno vanificato i risultati'della gestione industriale positivi per 30,5 miliardi. Di qui la perdita (27,5 miliardi) che il consiglio d'amministrazione ha deciso di coprire mediante «parziale utilizzo. (43,69 miliardi in tutto) del «saldo di ri valutazione monetaria» prevista dalla Visentini bis. L'applicazione completa della legge, nell'83, dovrebbe comunque far «emergere un ulteriore saldo attivo di rivalutazione di circa 82 rnillardl». E questo è il primo segno di speranza per la Burgo. Il secondo è che il «drastico piano di interventi» deciso a fine '82 (1500 dei 6000 dipendenti sono in cassa integrazione speciale) comincia a dare i suol frutti. La cessione poi della Burgo Scott alla Paper americana (per 41 £ miliardi) e di altri .gioielli- del gruppo, dovrebbe ridurre notevolmente il peso degli oneri finanziari, che raggiungono ormai il 10% del fatturato, eroe.

Persone citate: Burgo Scott, Paper, Visentini

Luoghi citati: Avezzano, Barletta, Torino