Al processo Torregiani: interrogato Cerrrti La procura deciderà se aprire un'altra inchiesta

Al processo Torregiani: interrogato Cerniti La procura deciderà se aprire un'altra inchiesta Al processo Torregiani: interrogato Cerniti La procura deciderà se aprire un'altra inchiesta MILANO —Per valutare se, MILANO — Per valutare se nell'atteggiamento del giornalista Giovanni Cerniti siano ravvisabili estremi di reato, gli atti saranno trasmessi alla procura generale. Lo ha deciso la corte d'assise d'appello nell'udienza di ieri del processo di secondo grado per l'uccisione del gioielliere Pierluigi Torregiani. Dopo i contrasti emersi tra la versione del fatti fornita dal giornalista e quella dell'imputato Giuseppe Memeo, il presidente dott. Cassone aveva invitato Cerniti a presentarsi ieri accompagnato da un avvocato, In quanto la sua posizione di teste si sarebbe potuta modificare in quella di imputato. Cerniti è arrivato in aula con l'avv. Michele Pepe e nel nuovo interrogatorio, ha praticamente Confermato quanto aveva 'detto Memeo, ammettendo di essersi incontrato col terróri sta nnn snln nplVnhhnlnn riti sta non solo nell'abbaino di via Chiesa rossa, dove Memeof] apparve incappucciato, ma anche il giorno dopo in piazza Missorl, da dove i due raggiunsero poi l'abitazione di un parente del giornalista dove fu scritto 11 volantino in cui si parlava dell'omicidio Torregiani. L'altro ieri il teste aveva ribadito la vecchia tesi secondo la quale egli trovò casualmente il volantino nella sua automobile insieme ad alcune cartucce, mentre ieri ha ammesso di aver personalmente fotocopiato il foglio, scritto sotto dettatura di Memeo. Cerruti ha spiegato di aver deciso di modificare la sua versione ritenendosi svincolato dall'impegno, a suo tempo assunto con Memeo, di non parlare di queste cose. Ha fatto anche presente di essere Stato minacciato e di aver agi¬ t.n onindi in un coinnrenslbile'ito quindi in un comprensibile'| clima di paura. Ad un certo punto il giudice a latere Giovanni Arcai ha osservato, rivolto al teste: «Questo volantino ha un valore giuridico se fu battuto dal terrorista, se invece lo ha battuto lei è diverso...». Cerruti: «7n quel clima non escludo di aver battuto a macchina qualcìie riga». Arcai: « Nel documento sono contenute pesanti minacce al giornalisti. Non dimentichiamo che la categoria effettivamente ebbe poi a pagare con la morte di Tobagl e con attentati vari. Come spiega questo comportamento?». -Tutto—ha risposto il teste — va messo In relazione alle minacce subite nell'abbaino di via Chiesa rossa». , Xrca'i: '«Come mal hanno ■scpfyó.let per questa operazione?. Forse perché dava le ga¬ 'i ransie del caso? In tal case '| l o e e o o ¬ ranzie del caso? In tal caso non si capirebbero le minacce di cui peraltro Ferrandl (il terrorista pentito che mise Cerruti in contatto con Memeo) non ha mal parlato». Dopo aver risposto ad una incalzante serie di domande del giudice a latere, del presidente, del sostituto procuratore generale Mancini e del difensore di Memeo, aw. Beretta (che lo ha accusato di aver fornito quattro diverse versioni), Giovanni Cerniti è stato messo a confronto con Memeo, il quale ha negato di averlo minacciato, »Io invece sostengo il contrario». Memeo: -Devo aggiungere che non sono certo stato io ad accusare Cerruti. E'stato lui a rompere l'accordo perché In Istruttoria, ad esempio, mi accusò del delitto Torregiani. Poteva evitare, di parlare, appellandosi at segreto professionale».

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