Trenta mandati di comparizione per i giudici del Csm: peculato

Trenta mandati di comparizione per i giudici del Csm: peculato L'inchiesta sui troppi caffè al Consiglio superiore della magistratura Trenta mandati di comparizione per i giudici del Csm: peculato Ognuno di loro dovrà presentarsi al giudice istruttore accompagnato dal proprio legale DALIA REDAZIONE ROMANA ROMA — Sospesa pochi giorni dopo l'avvio in seguito alle polemiche che suscitò negli ambienti giudiziari e politici, l'inchiesta della magistratura romana sulla regolarità delle spese «di rappresentanza» del Consiglio superiore della magistratura ha ripreso quota ieri con la notifica di un mandato di comparizione per peculato a ciascuno del trenta membri dell'organo di governo del giudici. I provvedimenti, che si sapevano in arrivo già da alcuni giorni, sono stati consegnati a Palazzo del Marescialli, nel pomeriggio di ieri, da un ufficiale del carabinieri. Portano la firma del consiglière istruttore aggiunto. Renato Squillante, al quale l'Indagine era stata affidata dopo la formalizzazione e .'«Imprimatur» per la competenza decretato dalla Corte di Cassazione. I componenti 11 Csm destinatari del mandati di comparizione avevano già ricevuto a marzo comunicazioni giudiziarie (e le cinque pagine alle-, gate di capi d'imputazione) dal procuratore della Repubblica Achille Oallucci. L'iniziativa del magistrato si affiancava ad altre indagini sugli «sprechi» contro ammini stratori di diversi enti pubbli ci. Il provvedimento di ieri ha quindi 11 solo scopo di ordinare a tutti gli imputati a presentarsi nel prossimi giorni al ,| palazzo di giustizia, accompagnati dal difensori. A doversi difendere dall'accusa di aver sperperato danaro pubblico (consumando caffè, bibite, «wshisky» e «croissant», senza metter mano ai portafogli) saranno, praticamente, tutti gli attuali componenti 11 Consiglio, tranne il primo presidente e 11 procuratore generale della Cassazione, entrati a far parte del Csm soltanto all'inizio di quest'anno. L'accusa è di aver indebitamente speso una somma di circa 27 milioni di lire, tra il luglio del 1981 e U settembre del 1982, per acquistare generi di conforto di ogni tipo. Al momento della formalizzazione, però, la Procura aveva sollecitato anche un allargamento delle indagine sulla regolarità delle «missioni» fuori sede del consiglieri del Csm. Per queste trasferte 1 membri dell'organo di autogoverno percepivano una diaria, mentre sarebbe risultato che i conti degli alberghi e del ristoranti venivano egualmente presentati all'amministrazione per ottenere il relativo rimborso. Le «uscite», come nel primo caso, venivano inserite nella voce * spese di rappresentanza*. Già all'indomani dell'avvio' dell'indagine, l'Iniziativa di Achille Oallucci era stata al centro di forti polemiche. Chi difendeva 11 Csm ed il suo operato, accusava alcune forze politiche, de in testa, di volerne mutare l'attuale composizione; altri rimproveravano invece al consiglieri di Palazzo del Marescialli di aver trasformato 11 Consiglio In un centro di potere che, con l'arma delle azioni disciplinari, colpisce magistrati ritenuti scomodi da alcune fazioni. L'intervento del Procuratore Generale della Corte di Cassazione (che sollecitò il supremo collegio a togliere l'Inchiesta dalle mani della Procura di Roma per «legittima suspicione» a un certo momento si rese inevitabile. Alle tesi del dott. Giuseppe Tamburino si affiancò, con qual che tentennamento, 11 Procuratore Generale presso la Corte d'appello. Franz Sesti A sostegno della richiesta c'era soprattutto la circostanza che, a parte ruggini di vecchia data mal eliminate, la sezione disciplinare del Csm si stava interessando da qualche tempo del funzionamento degli uffici giudiziari romani, e stava per avviare formalmente una indagine sul metodi di lavoro della Procura diretta da GalluccL Quando già tutti davano per scontato un accoglimento dell'Istanza di remissione ad altra sede, la Cassazione, con un'ordinanza decise, ni aprile scorso, che 11 procedimento sugli sprechi sarebbe rimasto SASSARI — Questa mattina, nella cappella del carcere dell'Asinara Raffaele Cutolo, il 'boss* della camorra napoletana, dovrebbe finalmente sposare Immacolata lacone. La promessa sposa è giunta ieri pomeriggio all'aeroporto' di Alghero accompagnata dalla madre. Immacolata lacone, che ha 23 anni, ha conosciuto Cutolo nel carcere di Ascoli Piceno, dove la ragazza era andata a far visita a un fratello, legato al «clan» di don Raffaele. a Roma, sottolineando, tra l'altro che «al fatto, indubbiamente singolare, che tutti o quasi i componenti di un alto consesso siano sotto processo, non può certamente porre rimedio lo spostamento della competenza territoriale, né il processo muterebbe naturaper aver mutato sede*. Subito dopo l'arrivo ad Alghero, Immacolata lacone e la madre hanno proseguito, con un'auto nera, per Porto Torres dove questa mattina alle 11 dovrebbero imbarcarsi sul vaporetto che collega la Sardegna con l'Asinara. Le condizioni del mare, ancora agitato, rendono Incerto 11 viaggio e quindi la celebrazione della nozze. Testimoni d'anello, secondo quanto si è appreso, dovrebbero essere l'aw. Cangemi, di Reggio Calabria, e sua moglie.

Persone citate: Achille Oallucci, Cangemi, Cutolo, Franz Sesti, Giuseppe Tamburino, Incerto, Raffaele Cutolo, Renato Squillante

Luoghi citati: Alghero, Ascoli Piceno, Csm, Porto Torres, Reggio Calabria, Roma, Sardegna, Sassari