Era fuori legge il piccolo bus precipitato sul lago di Garda

Era fuori legge il piccolo bus precipitato sul lago di Garda Era fuori legge il piccolo bus precipitato sul lago di Garda Da 4 anni il pulmino non veniva sottoposto alle revisioni obbligatorie » Resta in stato d'arresto il proprietario - Un'altra ipotesi; un malore dell'autista? - Salò, in lutto, ha vegliato le vittime per tutta la notte DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE 8ALO' — Non sono ancora certe le cause della sciagura di martedì a Tignale, sulla strada per l'eremo (costa occidentale del Lago di Garda), ma alcuni elementi sicuri sono emersi Ieri durante le indagini del pretore di Salò, dottor Riccardo Puzio. L'.Hanomag Henschel F.20» su cui hanno Uovato la morte l'autista e le tredici pensionate di Monza, in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Monte Castello, non poteva circolare perché dal '79 non veniva sottoposto alla revisione annuale. Esistono fondati dubbi sull'efficienza dell'impianto frenante di un mezzo Immatricolato oltre dieci anni fa e abilitato al trasporto di 9 persone (guidatore compreso). Per sciogliere gli interrogativi sulla dinamica dell'incidente e determinare le responsabilità, la magistratura ha disposto ieri due perizie: una medico-legale sul corpo dell'autista, Luciano Ferrari, 46 anni, di Tignale (non si esclude l'ipotesi di un improvviso malore); l'altra sulla meccanica del pulmino, ora sotto sequestro in un deposito dell'Acidi Salò. Gli inquirenti pensano infatti che il sistema frenante a tamburo dell'«F.20» non poteva sopportare il sovraccarico di cinque persone in una strada che ha una pendenza, segnalata dai cartelli, superiore' al 25 per cento. Inoltre ritengono che tutta la meccanica del veicolo non fosse in perfetta efficienza. In attesa della relazione dei periti, ieri mattina la polizia stradale di Salò ha compiuto rilievi sul luogo della sciagu¬ ra, dove sono state trovate tracce di frenata e altri segni sul cemento (la pavimentazione della strada che scende dal Santuario di Monte Castello è slmile a quella del garages). E' cosi emerso con certezza che il mezzo, nell'ultima curva a gomito, prima di finire nel burrone, si era piegato sul lato sinistro. Hanno detto gli agenti: .•L'autista si è accorto che il pulmino prendeva velocità e che i freni non rispondevano al comandi. Probabilmente, per rallentare la corsa, ha cercato di strisciare contro il parapetto, ma la sterzata troppo brusca in un tratto dove la pendenza è fortissima ha fatto ribaltare V "F20" che prima è finito contro il muro di protezione, poi nella scarpata rotolando per una decina di metri.. Intanto, nelle carceri di Brescia continua a rimanere anni. Sulla strada per Monte Castello numerosi mazzi di fiori sono stati deposti sul luogo della disgrazia, mentre pellegrini diretti al Santuario si soffermano in preghiera. Il muricciolo semiabbattuto per cinque metri e alcuni rottami del pulmino bianco sparsi qua e là nella scarpata fitta di alberi e cespugli ricordano gli ultimi istanti della tragedia che ha colpito la comunità della parrocchia di San Biagio di Monza. Salò In lutto ha vegliato in preghiera per tutta la notte le quattordici salme, allineate In bare color noce nell'autori-1 messa dell'ospedale trasformata in camera ardente. Per oltre un'ora si è fermato a confortare 1 parenti delle vittime l'arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini. In ritiro spirituale all'eremo di Monte Castello e fra 1 primi ad accorrere sul luogo della disgrazia. Una serie di inconvenienti legati agli obblighi di legge hanno ritardato di molte ore 11 trasferimento delle salme a Monza, avvenuto poi alle 17 di ieri con tredici carri funebri giunti dalla Lombardia. Il corteo seguito da una ventina di auto con a bordo 1 parenti delle scomparse era preceda to da una staffetta della polizia stradale di Salò. Prima, alla presenza della giunta comunale e di numerosi cittadini, si era svolto un breve rito i religioso, officiato dal vescovo di Brescia, Luigi Morstabilen, e dal parroco di Salò, monsignor Zanetti I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio a Monza, sul piazzale della parrocchia di San Biagio, da dove martedì mattina erano partiti 1 due pullman Emanuele Monta rinchiuso il proprietario del pulmino, Dino Cerri, 40 anni, titolare della C.B. Tour, l'agenzia turistica di Tignale Incaricata di effettuare 11 trasbordo dei pellegrini dal piazzale del paese al Santuario, e viceversa. La sua posizione già grave perché aveva consentito il sovraccarico di cinque persone, è peggiorata quando gli inquirenti hanno scoperto che il mezzo non era stato revisionato da quattro

Persone citate: Carlo Maria Martini, Dino Cerri, Henschel, Luciano Ferrari, Luigi Morstabilen, Riccardo Puzio, Zanetti I