I compagni di Roberta ai funerali «Perché te ne sei andata via così?» di Ezio Mascarino
I compagni di Roberta ai funerali «Perché te ne sei andata via così?» Folla e commozione alle esequie delle due vittime di via Roccati I compagni di Roberta ai funerali «Perché te ne sei andata via così?» Dietro alle bare coperte di fiori il padre della bambina, parenti e amici - Gli angoscianti interrogativi dell'inchiesta - Massimo Iorio, al Ferrante Aporti, ripete: «Non ho ucciso io» «Signore, perdona qualunque persona sia stata causa di questa tremenda disgrazia*. Sono le 15, la comunità parrocchiale di Sant'Antonio Abate è raccolta attorno alle bare di Clara Visnadl Iorio e della figlia Roberta, 12 anni. Al microfono, accanto al parroco, don Piero, che officia 11 rito funebre, sfilano alcuni compagni di classe di Roberta, ragazzi della 1' B della Ignazio Vlan. «Perché te ne sei andata via cosi? Non ti dimenticheremo mai*. Lo parole spezzate dalle lacrime, un'altra studentessa: «Roberta, rimarrai nei nostri cuori, ricorderemo sempre la tua umanità, sarai per tutti noi un ricordo bello e prezioso*. Ai piedi dell'altare le due bare, legno chiaro, un cuscino di rose rosse per la mamma, di fiori di campo, colori e profumi, per la bimba. Don Piero: «Nel cuore tante domande, perché? Cosa è capitato?*. Accanto Aldo Iorio, 11 padre dt Roberta, 1 parenti. Anche loro a porsi Interrogativi angoscianti, molti del quali rimarranno per sempre senza risposta. Con la ritrattazione di Massimo, che in un primo tempo si era accusato di duplice omicidio, con gli esiti della perizia necroscopica e del sopralluogo ordinato dal giudice dott. Corsi, l'altra notte, nell'alloggio di via Roccati, è oggi possibile ricostruire quanto è accaduto. L'ultimo, allucinante atto di una tragedia che covave da tempo, che stava travolgendo l'Intera famiglia. smcbhmldldccszcsv Giovedì notte Massimo si è svegliato in un Incubo: «Affa madre stava soffocandomi con un laccio al collo*. Si è liberato dalla stretta, sconvolto ha chiesto: «Ma vuoi uccidermi?.. Lei: «51». Poi. «si è allontanata mormorando: "Vado a raggiungere tua sorella"». Lo ha detto ieri notte, durante il sopralluogo, gli occhi spenti, 11 volto teso. «Ho capito che si ammazzava. Ito sentito dei rumori dalla stanza accanto*. Il giudice: «Perché non ti sei mosso?*. Lui, stringendosi le mani: «Non volevo che soffrisse ancora*. Un incubo, forse ha creduto di sognare, di vivere nel sogno un ennesimo litigio tra i genitori. Era cosciente di quanto stava accadendo? Determinante nell'inchiesta è stata la perizia eseguita dal prof. Baima Bollone. Ha spentlto la prima la prima .confessione di Roberto, ha permesso agli inquirenti una ricostruzione precisa, confermata poi da Massimo: «Non ho aggredito mia madre, non l'ho uccisa io. Non ho soffocato la mia sorellina*. Ora l'inchiesta è In mano al dott. Fornelli, procuratore capo del tri bunale del minori. L'altra notte era accanto a Massimo, In via Roccati 50. Ha seguito il suo racconto, si è fissato in mente le sue parole. Lo Interrogherà nelle prossime ore, deciderà poi per la libertà provvisoria. Lo studente di 17 anni, rischia due incriminazioni: autocalunnia e omissione di soccorso. Ma anche questi reati dovranno essere considerati nella drammaticità del fatto. Bisognerà capire perché mal Roberto si è accusato, confessando al capo della mobile, dott. Sassi: «Ho ucciso lo, con queste mani, mia madre e mia sorella*. Gli psicologi parlano di un «disperato tentativo di difendere la figura materna: non assassina, ma vittima». E ancora, «del trauma di questo ragazzo, privo di affetto e amore in casa, svegliatosi di notte, la gola stretta da un laccio teso dalla madre che vuole strozzarlo*. Ieri pomeriggio il corteo funebre ha sostato qualche istante davanti alla casa di via Roccati 50. Dal portone si intravedeva il cortile, pieno di gerani In flore, un roseto che si arrampica sul muro, due piante di limoni. E dietro un'altalena, che 11 vento muoveva lentamente, una vicina: «Ricordo qualclie domenica fa, una bella giornata di sole, Massimo die spingeva la sorellina. Ridevano felici, allegri». Ora Massimo ha bisogno di aiuto, affetto e amore. Perché lui è la terza vittima di questa sciagura. Ezio Mascarino
Persone citate: Aldo Iorio, Baima Bollone, Clara Visnadl Iorio, Fornelli, Iorio
Luoghi citati: Sant'antonio Abate
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