In Valtellina tregua del tempo Tra le rovine si alzano accuse di Franco Giliberto

In Valtellina tregua del tempo Tra le rovine si alzano accuse In Valtellina tregua del tempo Tra le rovine si alzano accuse Si cercano responsabilità per «mancate sorveglianza e prevenzione» • Nei punti caldi con gli uomini della Protezione civile ci sono i magistrati: «Ma le indagini le awieremo quando sarà passato il pericolo» dicono DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SONDRIO — Non è ancora tempo di magistrati inquirenti all'opera: in Valtellina sono troppo fresche le tragedie provocate dalle montagne f radice di pioggia, che si sgretolano seminando frane e morti. Però già ieri sera — mentre ancora ribollivano i soccorsi e gli sfollati erano ormai 3205 — correva voce che uno o più giudici, prèsto, potrebbero aprire varie istruttorie sulle responsabilità del disastro, come minimo su molte •omissioni». Il pretore di Tirano,' Giuseppe Scelsi, diceva: «Alle indagini penseremo dopo, quando il pericolo sarà passato-. Ma 11 procuratore capo di Sondrio, Ettore Cordi sco, che viaggiava tra i soccorritori nelle zone più disastrale, dava credito cosi la sua presenza all'ipotesi che sfa,cominciata la valutazione ànche delle implicazioni giudiziarie. Le accuse — Esiste una generica «chiamata di responsa bllità- per il mancato avvio del piano trentennale di riassetto ldrogeologico del territorio, piano che 13 anni fa era stato elaborato su scala nazionale e che non è mai diventato legge. Ma esiste anche — oggi in Valtellina naturai mente più acuta — l'accusa di omessa sorveglianza, di man' cate opere preventive di protezione e di scriteriate realizzazioni in cima al monti: nel la valle sono parecchi i bacini idroelettrici recenti e meno recenti; 'sono numerose le conche artificiali per .la -raccolta, di acque necessarie all'irrigazione dei vigneti che si arrampicano a terrazza lungo le pendici dei monti. Scrivevamo ieri che proprio sopra Tresenda 11 paesetto che ha avuto tanti morti sepolti dal fango, c'è un altopiano con un invaso artificiale (lungo trecento metri, largo cento) 11 cui ruolo nel disastro ha suscitato molti interrogativi, Oltre al geologi, ora percorrono il disperato paesagglQvdellà.'Val tellina anche vari tecnici del¬ l'Enel. Piccoli crepacci e infiltrazioni del bacini idrici, se ci sono, vanno controllati alla luce della tragedia, del funesti, improvvisi smottamenti di terra. Ieri 11 conto dei morti era salito: 17 vittime tratte dalla melma e identificate, oltre a tre dispersi per 1 quali non c'è più speranza. La pioggia — «Non c'è dubbio — dice l'Ingegner Pastorelli, ispettore generale della Protezione civile — che la pioggia sia all'origine dei guai più grossi di questi ultimi giorni». Nella prefettura di Sondrio sono stati preparati tabelllnl statistici che registrano nel dettagli, località per località, la quantità abnorme di acqua caduta dal cielo in maggio, i Previsioni — La pioggia, tranne qualche spruzzata nel pomeriggio, ha lasciato all'asciutto la Valtellina fino a tarda sera. Le previsioni sono per una ripresa del maltempo oggi, ma tutti si augurano che sia un vaticinio fasullo. « Abbiamo respirato finalmente — dice il geologo professor Ilario Crivelli — perché questa in terrusione ha consentito ai soccorritori di lavorare speditamente e soprattutto al terreno di asciugarsi un po', di scaricarsi delle migliaia di tonnellate d'acqua. Ma se riprendesse a piovere saremmo presto al punto di prima, al pericolo incombente-. Profughi—Il problema dello sfollamento delle popola- zioni in pericolo era stato risolto ieri sera per 3205 persone. «Se necessario, faremo sgomberare l'intera Valtellina: si era sentito dire lunedi nella prefettura di Sondrio: un'esagerazione, perché i 170 mila abitanti della valle non sono che in piccola misura esposti a gravi rischi. Il ministro della Protezione civile Fortuna e quello dell'Interno Rognoni avevano però raccomandato di non lesinare negli sgomberi. Nessuno poteva tollerare che capitasse un altro episodio come quelli di Vai sella, dove alle 14 di lunedi una piccola comunità terapeutica, dimenticata, era stata sepolta da una frana di fango che aveva fatto quattro nuove vittime. 24 ore dopo 112 morti di domenica a Tresenda. Esodo — Cosi ieri si è completata una prima massiccia evacuazione di abitanti da Teglio (142), Valfurva (150), Valdisotto (800), Biancone (800), Villa di Tirano (1090). Campodolcino, Colonna, Vervlo (qualche altro centinaio di sfollati). Tutta gente ospitata in alberghi e in case di parenti o amici soprattutto a Bormio, Sondrio, Aprica e Tirano. C'è la possibilità che oggi altri valtellinesi siano costretti a lasciare le proprie case: un piano dell'ing. Pastorelli prevede uno sfollamento di 5 mila valligiani complessiva-, mente: Sciacalli — Il ministro Fortuna ha intanto controllato la definizione e il funzionamento di 7 centri operativi istituiti nella valle, da Chiavenna e Bormio, coordinati dalla prefettura di Sondrio. Spiega l'ing. Pastorelli: •Responsabile di ciascuna delle 7 basi è il sindaco del luogo. Vi saranno in ogni centro 20 soldati e un ufficiale, 10 vigili del fuoco e 3 tecnici della Regione (compreso un geologo), 10fra poliziotti e carabinieri, 3 guardie forestali, vari altri^ altri tecnici dell'Enel, della Sip, dell'Ano», delle.Unità sanitarie locali, Saranno graditi i volontari ci- vili; però stiano in guardia gli sciacalli o chi volesse farsi venire idee balzane in questi momenti di gran fatica e solidarietà collettiva.. Per amor di patria, le autorità non illustrano alcuni squallidi, isolati episodi di ruberie fra le macerie, che pure sono avvenuti. Blocchi stradali — C'è un gran fermento del soccorritori. Molte strade sono chiuse al traffico per frane e cedimcn- ti. Da Sondrio non si raggiunge né Aprica, né Livlgno per gli smottamenti che hanno bloccato la Valdldentro e la Valfurva tra Bormio e Uzzo. A San Giacomo, 5 km oltre Sondrio, un inflessibile blocco stradale non fa proseguire verso Tresenda e Teglio che gli automezzi dei soccorritori. Anche ieri sono cadute 4-5 piccole frane. Franco Giliberto , Tresenda di Teglio (Sondrio). Due anziani coniugi abbandonai» le zone dove hanno vissuto tutta la vita, portando via tutto dò che sono riusciti a recuperare tra le macerie della casa distrutta SI

Persone citate: Biancone, Colonna, Ettore Cordi, Fortuna, Giuseppe Scelsi, Pastorelli, Rognoni, Uzzo