Usa: cinema dell'irrequietezza contro gli effetti Hollywood

Usa: cinema dell'irrequietezza contro gli effetti Hollywood In rassegna da oggi a Milano (poi a Torino) i film indipendenti Usa: cinema dell'irrequietezza contro gli effetti Hollywood MILANO — All'Obraz Clnestudio, e al cinema Parli, incomincia oggi la «Mostra del Cinema Indipendente Usa 1970-1S82»: una cinquantina di film, fino al Z giugno. La manifestazione sabito dopo sarà a Torino, e In settembre a Bari e La Spezia. In programma, oggi al cinema Paris, dalle 1830 In avanti: «Brooklyn Bridge», •Sitting ducks», «Rating Raoul* (con sottotitoli in Italiano) e Incontro con II regista Pani Bartel; all'Obraz con medesimo orarlo «You are, not I», «Black box». MILANO — Il nuovo cinema americano non è soltanto Coppola, Lucas, Spielberg, Scorscse, e nemmeno la nuova fantascienza di Rldley Scott o le nuove violenze e i nuovi orrori di Walter Hill o di John Carpenter. E' qualcosa di più e di diverso: qualcosa di più esteso, complesso, capillare, ed anche di più quotidiano, banale, volgare. Perché il nuovo cinema americano non è soltanto Hollywood e nemmeno le grandi produzioni miliardarie, ma tutta una ser.' di produzioni minori, ind' ndenti, realizzate negli Si..ti della East Coast, a New y- rk, altrove, negli sperduti diati centrali, da sempre «anticinematografici », che in questi ultimi anni si sono Invece scoperti una sorta di vocazione filmica. Sono naturalmente i giovani, usciti dalle università, insofferenti della tradizione (anche di quella nuova nata offerenti della tradizione indie di quella nuova nata | dalla nuova Hollywood), che cercano di mescolare le carte, distruggendo la forma abituale del cinema come spettacolo per creare una specie di ..evento» continuo, in cui immagini e suoni si integrano vicendevolmente in una dimensione che tende a uscire dallo schermo e a confondersi con la vita. Contro gli «effetti speciali», lo schermo gigante che travolge le coscienze e lascia Io io scnermo gigante cne tra- volge le coscienze e lascia lo spettatore ad occhi aperti, questi film mostrano le pulsioni dell'esistenza alienata, 1 desideri e 1 sogni d'una vita Irrequieta, le angosce e le paure d'una vita instabile: soprattutto la ribellione, a volte l'odio, sempre la violenza, che si esprime in immagini «forti» e in suoni lancinanti, in un bisogno di essere prepotentemente se stessi. E poiché questi film, pur raggiungendo raramente le E polene questi ìum, pur raggiungendo raramente le abituali sale cinematografiche, sono visti da milioni di giovani americani attraverso. 1 circuiti alternativi/ essi costituiscono un panorama di straordinàrio interesse sociologico, nel senso che riflettono o provocano comportamenti sociali e Individuali. Ma essi sono anche i modelli di nuove forme di spettacolo che, prendendo da Hollywood schemi è formule collaudate, le ribaltano In contesti formali inconsueti, per 1 quali non è agevole applicare le consuete valutazioni critiche. . Ciò che conta, ora, è conoscere più da vicino questa produzione disarticolata, provocatoria, anche irritante; confrontarsi con film e autori di cui si sa poco o nulla in questo nostro Paese (non solo cinematograficamente) ai margini dell'Impero. Ed è ciò che ha fatto l'Obraz Clnestudio. . Ci, sono un po' tutti i nuovi registi indipendenti, che guardano a Hollywood con odio-amore crescente. Il «famigerato» John Waters, la coppia «poetica» Scott e Beth B„ Ù «dissacrante» Paul Bjurtel — ai quali sono dedicate tre personali pressoché complete —; e poi Smithereens di Susan Sedelman, Liqùid sky di Slava Tsùkerman, Angel city di Jon Jost, e 1 film di Sayles, Pearce, Kaufmari, Jarmush. Jaglom, Katherine Mathesòn e molti altri. Una rassegna cinematografica che è anche una provocazione. Vedremo se questi film riusciranno a «scuoterci» realmente. Gianni Rondollno realmente. : Gianni Bondolino Una scena del film «Return of the Secancus Severi»