Pioverà ancora l'incubo non finisce

Pioverà qncoraf l'incubo non finisce Pioverà qncoraf l'incubo non finisce I meteorologi sono pessimisti - Valgella, dov'è caduta l'ultima frana, non era stata evacuata, «perché non si erano rilevati dementi preoccupanti» • La gente non vuole abbandonare i paesi, molti temono episodi di sciacallaggio - L'Adda, l'Ogiio e i loro affluenti sono ingrossati DAL NOSTRO.INVIATO SPECIALE SONDRIO—Pioverà ancora? Purtroppo si, dicevano ieri sera gli esperti, prevedendo una' pausa del maltempo sol-, tanto per qualche ora durante la notte. E la gente della Valtellina guarda verso le montagne con accresciuta preoccupazione. Tutti si chiedono se la frana che ieri pomeriggio ha fatto altre quattro Vittime a Valgella sarà l'ultima cosi disastrosa, dopo quella che domenica a mezzogiorno aveva sepolto e ucciso dodici abitanti di Tresenda. Suor Maria — La tragedia più recente ha risvolti molto tristi. Si chiamava «Casa della . Speranza, l'abitazione spazzata via dalla frana a Valgella. Ospitava quattro persone già duramente segnate da crudeli circostanze'. Una suora laica. Maria Ferrari, accudiva a una madre «dalla mente disturbata* e alla sua figlioletta di due anni; a uh ragazzo e a una ragazza disadattati. Soltanto il ragazzo,' ferito gravemente, è stato salvato dai soccorritori. «Suor Maria era venuta poctie ore prima a comprare pane e latte da me», racconta la droghiere di Tresenda. ora sfollata nel paese di Aprica (sei km più lontanò, in un territorio apparentemente al riparo da pericoli ma in parte isolato). -Era sempre sorridente e allegra. Da quattro mesi viveva nel nostro paesetto e la gente aveva imparato ad apprezzarne le doti. Come non amarla, vedendo il tipo di persone, distrutte dai problemi, che ospitava e curava?». L'imprevisto — Chiediamo all'architetto Faggioli. funzionario del Dipartimento nazionale della protezione civile e stretto collaboratore del ministro Fortuna, come mai la «Casa della Speranza- non fosse stata evacuata. 'Perché nessun elemento preoccupante era stato rilevato, fra domenica e ieri, nella zona di Valgella. Geologi, vigili del fuoco, tecnici dell'Anas sono stati colti di sorpresa da questo imprevedibile smottamento. Invece era stata prevista la possibilità di altre frane, dopo quella terribile di domenica, sull'abitato di Tresenda dove dirigo il centro operativo composto da cento unità con ricambi di personale ventiquat¬ trfafrmopgntrnin«Ainsigr tro ore su ventiquattro. E infatti sono cadute altre quattro frane in due ore su Tresenda, ma le case in pericolo erano ormai state evacuate da un pezzo». Lago sospetto — La montagna non era mai stata cosi traditrice in questo territorio, non aveva mai prima messo in gravi pericoli 1 valtellinesi. «Almeno da 150 anni nessun incidente dèi genere — dice il sindaco di Aprica, Silvio Negri —, nemmeno in periodi di piogge copiose come nel 1960». Si fa strada un'ipotesi: che un laghetto artificiale (lungo trecento metri, largo cento, metri circa) scavato pochi anni fa sull'altopiano di Sommasassa, monte che sovrasta Tresenda, abbia causato infiltrazioni, invisibili canalizzazioni sotterranee che potrebbero aver sfaldato il fianco della montagna sopra l'abitato. L'ex presidente dell'Amministrazione provinciale di Sondrio, professor Scaramelllnl, giudica la cosa improbabile. «Il laghetto — dice — è stato scavato per consentire l'irrigazione dei vigneti sopra Tresenda, in una zona di produzione del "Valgella", vino doc. La rete irrigua non è completata e non funziona ancora. Ma come affermare oggi che quel laghetto è responsabile del disastro? Mi sembra azzardato. Credo che la vera responsabile sia la pioggia, caduta per quaranta giorni di seguito, come nessuno da queste parti ricorda d'aver visto prima». Scaramellini aveva la casa a Tresenda. Domenica scorsa si è salvato per, un soffio, con móglie e due figli, prima che la frana gliela portasse via come un fuscello. I ministri — Ieri mattina è giunto in Valtellina il ministro Rognoni, nel pomeriggio 1 ministri Fortuna e Forte, oltre all'on. Zamberletti. Verso le 19 in prefettura, durante una riunione presieduta da Fortuna, è stato deciso di fare sgomberare, oggi, tutti quei centri abitati a monte della statale dello Stelvio che possono essere minacciati da frane. SI tratta di decine di paesettl e frazioni nei Comuni di Tegllo, Tirano e Orosio (verso Bormio). Cocciutaggine — Non è facile convincere certe persone ad allontanarsi per qualche giorno dalle proprie case. Molti obbiettano: «C'èsempre qualche delinquente che ne approfitta», e non hanno tutti i torti se è vero che sono accaduti episodi di sciacallaggio, per ora non confermati dalle I autorità. «Ma non possiamo dar ragione a chi non vuole seguire le nostre disposizioni — dice l'architetto Faggioli — perché non vogliamo portarci sulla coscienza altri disastri che si possano evitare, Ieri, per esempio, a Tresenda. un contadino non voleva andarsene se non con le sue 150 galline. Ho dovuto promettergli che avrei provveduto io al becchime quotidiano e che avrei fatto sorvegliare i polli, prima di convincerlo a spostarsi in una casa sicura pochi chilometri lontano». Allarme. In questa atmosfera si diffondono naturalmente voci incontrollate. Ieri era stata data per morta una persona a Boalzo, dove una frana è caduta sull'abitato lambendo le case e ingombrando la strada principale «Invece si è trattato di un anziano cittadino — dicono alla prefettura di Sondrio — che passeggiava lentamente per quella strada e che non è statò, assolutamente ferito. Ha privato una gran paura, e per questo è stato accompagnato all'ospedale, precauzionalmente. Ma è vivo e vegeto». L'ospedale. Da Sondalo, allo stesso modo, una prima notizia dava per certo lo sgombero dell'ospedale. «In realtà c'è stato soltanto un controllo di geologi e vigili del fuoco. Due padiglioni su 12, quei due che guardano verso il monte, non erano molto graditi ai degenti. Ma semplicemente per una questione psicologica, per la visione lontana della montagna, che per fortuna non dà alcun problema in quel posto». Il cielo. L'Adda, l'Ogiio e tutti 1 loro affluenti sono ingrossati paurosamente; 11 torrente Caronella all'altezza di Tresenda è tracimato, ma non ci sono preoccupazioni imminenti. Certo, se continuerà a piovere da Bormio a Sondrio come sta avvenendo senza pause, la situazione potrebbe diventare ancora più seria di quanto già sia stata fino a ieri. Stamane all'alba è il cielo, prima d'ogni altra cosa, che tutti scruteranno, soccorritori e gente In pericolo. f.gll. Tresenda di Teglio (Sondrio). La piccola Elena Morelli, orlo anni, ricoverata al reparto di chirurgia dell'ospedale di Bormio. Nel crollo della casa ha perso tutta la famiglia, ad eccezione del padre che è gravemente ferito e in cura presso il nosocomio di Lecco

Persone citate: Elena Morelli, Faggioli, Fortuna, Maria Ferrari, Rognoni, Silvio Negri, Zamberletti