Tra Happel e Trapattoni sfida prima di Atene

Tra Happel e Trapattoni sfida prima di Atene Botta e risposta a distanza fra i due tecnici con appuntamento a mercoledì prossimo COPPA CAMPIONI Tra Happel e Trapattoni sfida prima di Atene Kk MAGB|IBB#*#% L'allenatore dei tedeschi convinto della vittoria: «Non cornAlfflSUKVV metteremo errori» - Studioso di tattica, ha sempre battuto le formazioni italiane-«Caro Trap, incontrerete lina squadra votata al calcio offensivo» duro è sensibile ai bei ricordi. Il fatto è che Happel ha sempre battuto le squadre italiane, ogni volta che le ha incontrate In Coppa e sotto ogni bandiera. Col Bruges ha fatto fuori Juventus, Roma e Milan. con lo Standard Liegi ha eliminato il Napoli, col Fcyenoord ha fatto il bis coi rossoneri. E persino in Argentina, alla guida dell'Olanda, si è preso il gusto di superare l'Italia. «Mondiali a parte — osserva — è sempre stato un doppio incontro. Stavolta, invece, ci giochiamo tutto in novanta minuti: nessuna possibilità di rimediare agli errori-. Lei dunque pensa che sarebbe stato meglio il doppio confronto? «No. penso che non commetteremo errort*. E' molto sicuro. Happel, signiiica clie ha bene in niente la tattica. Oppure che crede nel valore della tradizione. «Il mio amico Trapattoni è venuto più volte a spiare l'Amburgo — dice — e ha fatto bene. Forse pensa anche che io abbia mischiato le carte, ed è nel suo diritto. Però voglio rassicurarlo: ad Atene schiererò più o meno la solita squadra, non posso permettermi il lusso dì snobbare il campionato per giocare a nascondino. La Juventus troverà un Amburgo votato al calcio offensivo*. Calcio offensivo, ecco il segreto di Happel. Anche se la semplicità della definizione nasconde mille risvolti e mille insidie. Qui ad Amburgo la formula magica ha riscosso applausi e lodi, e nessuno si oiiende se l'austriaco di ferro (cosi è chiamato Happel) risponde con un grugnito ai saluti. « Vogliono da me la Coppa campioni, la prima nella storia dell'Amburgo — spiega — e iò sto lavorando per questo. Lo sanno tutti, giocatori e tifosi». E come la vincerà, la Coppa? «Facile;, giocando air l'attacco e seg?iando più gol della Juiwntus». Carlo Coscia Ernst Happel è nato a Vienna il 29 novembre 1925. Ha giocato da stoppcr e da libero nel Rapici Vienna e nel Racing Parigi, ha vestito SI volle la maglia della nazionale austrìaca. Come allenatore ha guidato l'Ado Den Haag (Olanda, 196269), il Feyenoord (69-73), il Siviglia (73-75), il Bruges (75-79) e io Standard Liegi (79-81) prima di passare all'Amburgo. F.' stato anche et. dell'Olanda ai mondiali d'Argentina. Ha vinto: una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale, due scudetti e la Coppa d'Olanda col Fcyenoord; due scudetti e la Coppa del Belgio col Bruges; uno scudetto con l'Amburgo; con l'Olanda è stato vicecampionc del mondo a Buenos Aires dal nostro inviato speciale AMBURGO — L'uomo è scontroso, duro, facile all'ira: piuttosto antipatico, insomma. Ai mondiali d'Argentina sputava per terra quando incrociava un giornalista. Come allenatore, però. Ernst Happel è molto bravo, uno dei migliori. Uno stratega della pan<china. Tattica e disciplina sono il suo vangelo, c non è un caso che sia stato chiamalo alla guida dell'Amburgo in sostituzione dello jugoslavo Branko Zebcc, cacciato a furor di popolo il giorno che si presentò ubriaco fradicio in panchina. ../.e partite non si vìncono con le parole-, usa dire Happel le rare volte che si concede a un cronista. E l'Intervista, in pratica, è bell'c finita. Non è che per questa finale di Coppa abbia latto tante eccezioni. -L'Amburgo sta lottando su due fronti — spiega — campionato e Coppa Catnpioni: non c'è alcuna differenza, semplicemente vogliamo vin-' cere.entrambi». Ernst Happel è un mago della tattica: lo riconoscono tutti, anche i suoi nemici. Prima di ogni partita chiama i giocatori in circolo e traccia sulla lavagna linee e frecce: tutto questo, sovente, si traduce in vittoria sul campo. «Ho capito l'importanza dello schema anni fa — dice — quando ancora giocavo nella nazionale austriaca. Fummo umiliati dal Brasile, e loro avevano un libero che avanzava. Da quel momento ho iniziato lo studio della lavagna, e non ho ancora finito-. Happel è nato in Austria, ha giocato in Austria e Francia, ha allenato in Olanda. Spagna, Belgio e Germania. Un'esperienza ricchissima, «il/i piacerebbe provare anclie in Italia», dice con un sorriso: o un ghigno, tate voi. Quando • parla dell'Italia, per la verità, Ernst Happel diventa uri poco più loquace: anche l'uomo più

Persone citate: Branko Zebcc, Carlo Coscia Ernst, Ernst Happel, Trapattoni