Asti, tanti piatti d'autore di Angelo Dragone
Asti, tanti piatti d'autore Iniziativa della Provincia per rilanciare l'arte della ceramica Ai Asti, tanti piatti d'autore Allestite due mostre - Premiate le opere di Nanni Valentin! e Rossella Ghione ASTI — Da quest'anno' «piatti* anziché «coppe». Lo ha deciso l'Amministrazione provinciale di Asti e non sarà un'innovazione da poco, con la svolta culturale che ha pre-J supposto. Le tradizionali coppe, dispensate al vincitore d'un concorso zootecnico come alla bocciofila finita in testa ad una graduatoria, erano dei riconoscimenti sempre graditi, ma generici. Nell'intento di caratterizzare la propria presenza, per iniziativa del presidente ing. Guglielmo Tovo, la Provincia di Asti si è quindi proposta di sostituir loro un piatto di ceramica dipinta (ogni anno uno diverso, scelto per concorso) fissando, come tema una interpretazione di motivi locali, dal paesaggio ai personaggi della vita e della cultura. Per qualche «omaggio» di particolare riguardo ci si è inoltre preoccupati di disporre di un altro piatto che, al di là del suo valore decorativo, potesse assumere 11 significato d'una vera e propria opera d'arte. Il tutto è sfociato nelle due mostre che—inaugurate oggi pomeriggio nel Palazzo della Provincia — rispecchieranno molto bene anche il duplice piano promozionale perseguito dall'ente. pubblico: sostenere col premio regionale per 11 piatto dipinto un'attività che conta numerosi appassionati cultori, offrendo con l'esposizione ad inviti per 11 piatto di ceramica un nuovo approdo a quanti operano creativamente in questo campo, spesso apprezzati all'estero ancor più che in patria, ove si tolgano i centri in cui la ceramica ha fatto storia: da Faenza ad Alblssola, da Gubbio a Caltaglrone o a Bassano, ma anche a Castellamonte e a Gattinara, fornitrice di rare argille chiare. Il successo dell'iniziativa è testimoniato dagli stessi artisti che numerosi hanno risposto agli inviti, ma soprattutto dalla qualità dei risultati. U piatto dipinto che sarà, riprodotto in'Serie per il 1983 è quello di Rossella Ghione: raffigura un'antica moneta d'argento conlata In Asti dal XIV al XVI secolo. I premi-acquisto sono poi andati all'araldico Gallo in oro su fondo rosso dalla Damonte, alla gustosa rapsodia visivo-monumentale della Balestrino e all'Alfieri nella interpretazione «all'antica» della Rinetti. Sull'altro versante dell'esposizione una trentina di •nomi» tra i più noti (ma alcuni presentati fuori concorso) —da Zaull a Fan toni, dal Planezzola al De Simone e a Caruso, con la Boschi e la Messina, Tuninetto e Cimatti, Clizia e Cipolla—hanno virtual- mente dato avvio ad una manifestazione di notevole interesse culturale, anche per gli sviluppi che potrà avere. Soprattutto attraverso le opere del premiati — Nanni Valentin!, Tomo Hirai, Alessio Tasca, 11 segnalato An Ubo — ma anche di altri che si sono fatti particolarmente apprezzare, come Gambone, Calassi, Lega e Leveròne, con Lucietti e Santini, Igne e Carle, si può intendere il senso del rinnovamento che s'avverte nella ceramica d'arte contemporanea, quanto a temi, materiali impiegati e tecniche esecutive cui s'accompagna un nuovo alito di poesia. Ed è quanto si è riconosciuto nel Piatto tondo con spirale del Valentlni, realizzato in un semplice refratterlo grelficato con un intervento in grès porcellanato, cosi da differenziare la superficie poi graffita col motivo lineare che ha dato il titolo al piatto nel quale la stessa disadorna apparenza si fa interprete del moderno ricupero di quel gusto dell'arcaico che con insistenza rafflora anche in altri settori della contemporanea ricerca visiva: ,quasi fosse dettato dalla spirituale esigenza d'un ricominciamento, dalle forme più semplici e genuine. Angelo Dragone
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