L'inflazione resta sempre in agguato
L'inflazione resta sempre in agguato L'inflazione resta sempre in agguato ROMA — Si moltipllcano le grida d'allarme per 11 ritorno di fiamma dell'inflazione, ma la vigilia elettorale finisce con raggravare una situazione già da tempo preoccupante. Il tetto programmato del 13 per cento è ormai saltato e 11 tasso annuo di crescita dei prezzi punta decisamente oltre il 17 per cento, quando In tutti gli altri Paesi Industrializzati 1 tassi di variazione sono Inferiori al 5 per cento e tendono a diminuire unteriormente (ad eccezione della Francia, che comunque si trova ampiamente al di sotto del 10 per cento). Rispetto agli Stati Uniti, poi, la distanza è abissale: la nostra Inflazione è ora 11 quadruplo rispetto all'America e quindi, ha avvertito di recente lì presidente della Confindustria Merloni, ci troviamo come se nel ISSO avessimo avuto un tasso di inflazione del 40 per cento». II pericolo che la situazione sfugga di mano è dunque reale. Il ministro del Tesoro, Golia, nell'Intervista di domenica a La Stampa ha ammonito che se non si completerà al più presto la manovra di contenimento della spesa, In autunno saranno guai seri. TI mori condivisi da tutte le ior ze politiche. Ma solo a parole, perché, alla prova dei fatti, puntualmente passano misure assistenziali e di chiaro stampo elettorale. L'ultimo significativo episodio, viene proprio dal governo che dal nuovo decreto sul tagli alla sanità e la previdenza ha tranquillamente cancellato due importanti articoli destinati a ridurre 11 deficit statale. E in arrivo, anche sotto la spinta del voto di giugno, ci sono altri sgravi, altre autorizzazioni di spesa che per forza di cose finiranno con l'allargare vistosamente 11 «buco» del disavanzo statale, n deficit a fine '83 dovrebbe essere contenuto entro i 70 mila miliardi, ma c'è già qual che esperto che azzarda cifre vicino ai 100 mila miliardi Nelle ultime due settimane dell'ottava legislatura il Par lamento ha infatti approvato [più di 50 leggi e leggine, molte dèlie quali dal chiaro sapore elettorale e quasi tutte con un nuovo aggravio di spesa senza alcuna copertura finanziaria. Nei prossimi tre mesi, poi, le casse dello Stato dovranno sopportare pesanti esborsi, con i nuovi sgravi Irpef (almeno 500 miliardi); gli arretrati sui contratti (800 miliardi); le agevolazioni fiscali alle imprese derivanti dalla Visentlnl-bls (altri 700-800 miliardi) gli aumenti per gli assegni familiari (più di 100 miliardi ogni mese). Nel conto sono da mettere anche le spese per la consultazione elettorale. Il tutto mentre sul fronte politico-economico si dovrà scontare una lunga «pausa di riflessione» prima della costituzione del nuovo governo. Tutto questo eccesso di liquidità fuori da ogni controllo spingerà inevitabilmente ad un aumento della domanda interna, con ulteriori impennate dell'Inflazione. I segnali già non mancano; la «forbì ce» tra l'incremento dei prezzi all'Ingrosso e quello dei prezzi al consumo cresce, in Italia, ad un ritmo che non ha riscontro negli altri Paesi maggiormente Industrializzati. Di fronte ad un aumento su base annua (marzo '83.su marzo 82, secondo gli ultimi dati disponibili) del prezzi Industriali pari al 10,2 per cento, si è registrato un Incremento di quelli al consumo di ben il 16,4. E lo scarto tende a crescere progressivamente. E' una conferma che l'Inflazione nel nostro Paese sta diventando un fenomeno sempre più complesso e anomalo rispetto a quello degli altri Paesi industrializzati. p p
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