In molti sollecitano per la Montefibre intervento dell' Anic
In molti sollecitano per la Montefibre intervento dell' Anic In molti sollecitano per la Montefibre intervento dell' Anic MILANO — E' ormai in situazione di stallo la vicenda della Società Italiana Nylon, l'azienda produttrice di nylon che la capogruppo Montefibre ha deciso di mettere in liquidazione qualche settimana fa. Oli impianti di Verbanìa funzionano al minimo dopo la decisione del lavoratori di dare vita all'autogestione; e ora dipendenti, sindacati e forze politiche guardano a Roma, a quanto verrà deciso in proposito dal ministero delle Partecipazioni Statali. Il 26 maggio, infatti, il ministro Gianni De Michelis presenterà il piano fibre, che dovrebbe razionalizzare la presenza dello Stato in questo settore: dall'Anic Fibre alle partecipazioni tessili dell'Eni nel Vicentino, alle fibre della Sir. le ex fibre Montedison (lo stabilimento di. Ottana, in Sardegna). Da più parti è stato sollecitato un intervento dell'Eni in favore della Società Italiana Nylon, e la decisione da parte del ministero del Lavoro di chiedere all'Inps la cassa integrazione a zero ore per i lavoratori di Ivrea e Verbanla lascia aperta la porta a questa soluzione'. Il fatto è che lo stesso ministro De Michelis, interrogato un mese fa'proprio su questa ipotesi, ha dichiarato: «Della Montefibre preferiamo restare fontani il più. possibile». Oltretutto, la situazione delle fibre tessili dell'Eni è drammatica: nel 1982 l'Anic Fibre ha perso 172 miliardi su un fatturato di 365. La dispersione degli Impianti, la frammenta¬ zione delle produzioni in più stabilimenti, la bassa produttività (il fatturato medio per addetto è di 60 milioni l'anno, contro 1120 milioni di media degli addetti europei e 1220/230 milioni del nuovo impianto Montefibre di Acerra) sono alla base di questo crack. Sono stati avviati plani di razionalizzazione, per portare dal 60 all'85 per cento il tasso di utilizzo degli impianti e ridurre cosi le perdite per addetto (32 milioni nel 1982). Ma secondo fonti dell'Eni la strategia di risanamento dell'Anic Fibre subirebbe un colpo definitivo qualora la società dovesse aggiungere al già difficilissimi, problemi di ristrutturazione anche gli oneri della Società Italiana Nylon. Oltretutto, fanno notare le stesse fonti, l'Anlc Fibre non produce nylon 6-6. La chiusura degli impianti di Verbania e Ivrea rientra dunque, al di là delle perdite di esercizio dell'azienda, nella generale strategia del plano multlfibre firmato nell'agosto dell'anno scorso a Parigi dai produttori, che prevede per il nylon in Italia un unico produttore, la Snia Tutto sembra quindi orientato verso la chiusura degli impianti piemontesi, a meno che non subentrino in questa settimana elementi nuovi tali da modificare 11 quadro. Ad esemplo, le pressioni degli uomini politici che, in fase di campagna elettorale, si adoperano con particolare energia per tutelare gli interessi dei propri collegi. Gianfranco Modolo
Persone citate: Anic, De Michelis, Gianfranco Modolo, Gianni De Michelis
Luoghi citati: Acerra, Italia, Ivrea, Milano, Ottana, Parigi, Roma, Sardegna, Verbania
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