Ljubimov:Lulu, mia sconosciuta di Bona Alterocca

Ljubimov:Lulu, mia sconosciuta Incontro con il regista sovietico, che prova al Regio l'opera di Berg Ljubimov:Lulu, mia sconosciuta Dice: «Non ho mai visto altre realizzazioni, so che voglio fuggire dal melodramma» - La prima il 27 maggio TORINO — Perché Jurlj Ljubtmov viene al Regio per mettere in acena In lingua originale Lulu—tratta dalle tragedie di Frank Wedekind e musicata da Alban Berg —, con Zoltan Pesko direttore d'orchestra? Lo chiediamo al celebre regista durante le prove in palcoscenico dello spettacolo, che il 27 concluderà la stagione Urica torinese (7 repliche). Ljubimov parla In russo, gli artisti sono internaeionàli e cantano in tedesco.' La conversatone fila senza intralci, grazie all'intuito di quest'uomo che predilige Mozart ma vive con sicurezza l'arte moderna senza frontiere, e con il prezioso aiuto dell'interprete Anna Bsterovich. «Ci sono anche cose banali, però Berg non è solo un musicista: è anche un grande compositore, molti volumi sono stati scritti su di lui e il suo teatro» risponde. «Quando si può lavorare penetrando In un mondo cosi particolare come quello di Berg, è una fortuna: è come addentrarsi nel mondi di Brecht, di Puskin, di Shakespeare o di Molière. E poi continua cosi la mia collaborazione con Pesko, che da anni studia e lavora su Lulu». Un'occasione, un avvenimen¬ to culturale per Torino. Il dramma del famoso musicista austriaco, allievo ed amico di SchOnberg, fu rappresentato postumo nel '37 a Zurigo, e nel '49 a Venezia; l'edizione integrale (a cura di Friedrich Cerna, sul materiale dell'autore) si ebbe nel "79 all'Opera di Parigi, e l'anno scorso al Margherita di Genova, (juali differenze o analogie si rilevano con quelle o altre successive regìe? «Non lo so, non le ho mai viste. Della Lulu ho sentito soltanto una registrazione. Ma ho cercato di immedesimarmi nell'interpretazione del teatro musicale di Berg». Un teatro che Ljubimov definisce «molto duro e rigido» e ch'egli vuole rendere in modo «rigoroso e assolutamente senza melodrammi», dichiara (forse pensando che siamo in Italia). Non dimentichiamo che fu anche attore e interpretò Brecht, Rostand, Shakespeare, Cechov. Studiò al Teatro Vachtangov e ottenne una cattedra alla scuola teatrale di Sukln. Adesso dirige il Teatro Taganka di Mosca. Vorrebbe portare gli artisti a recitare come dialogando con il pubblico cui è particolarmente attento, sfruttando anche il corpo come i mimi, affiancando musica e movimento. Con tali criteri gestuali, egli supera anche le difficoltà linguistiche, marcando con forte efficacia una regia ardua e vigile in ogni particolare: come quando insegna a Lulu (la brava, bionda e giovane americana Carole Farle]/) a entrare in scena per l'agghiacciante duetto con Aiwa (Jean Van Ree); al «ginnasiale» (Sharon Moore) a gettare dispettosamente a terra il berretto, o all'Atleta (il bulgaro Bakov) come scaraventare rabbioso un tovagliolo contro Lulu. Ljubimov tratta ogni cantante come un attore al quale voglia dedicarsi singolarmente. L'opera è ambientata negli Anni Trenta, quelli in cui fu composta da Berg con tecnica dodecafonica (pur non dimentica della tradizione viennese) per questa inquietante figura di donna, che conduce alla distruzione gli uomini attratti dal suo fascino perverso: finendo ella stessa vittima di una forza animale e malefica, esercitata come istintiva vendetta contro il gretto spirito borghese di chi l'ha troppo umiliata ed offesa. La scenografia di David Borovsklj — collaboratore di Ljubimov al Taganka, e disegnatore dei costumi — si avvale di una gigantesca grata metallica dominante all'altezza dell'orchestra,'simbolo di prigionia e costrizione. Sullo sfondo, un gioco di tubi in ferro praticabili, che avanzano e indietreggiano, a seconda del movimenti degli artisti nelle diverse scene. Cantano con gli altri Oslavio Di Credlco, Andrew Foldi, Carmen Qomales, Alfredo Giacomotti, Nicola lugger e Dieter Welter. Moia hanno già rappresentato con successo Lulu nei teatri di tutto il mondo, dall'Europa agli Stati Uniti, dal Covent Garden al Metropolitan. Soltanto Ljubimov quest'opera non l'ha mai vista, ma la sente dentro di sé come se la stesse ricreando ispirato da Berg. Quali sono i progetti per il futuro di Ljubimov? Un Delitto e castigo da Dostoevskij, a Londra, in settembre, Romanfzo teatrale da Bulgakov, e Demoni ancora da Dostoevskij, a Mosca. E continuerà la collaborazione con La Scala. Bona Alterocca