La Montedison «decolla» con l'Hercules di Marco Borsa

La Montedison «decolla» con l'Hercules L'accordo chimico con gli americani La Montedison «decolla» con l'Hercules MILANO — La Borsa di Milano ha accolto molto positivamente l'accordo Ira la Hercules e la Montedison sul polipropilene, estensibile alla farmaceutica, con un rialzo di 305 lire (a 8960 lire) del titolo Farmitalia—Carlo Erba e di 0,75 lire di quella Montedìson, che ha conservato i consistenti guadapni del Riorno precedente. Più cauta la reazione a Wall Street, dove il titolo Hercules ha'perso in apertura ieri il quarto di dollaro che aveva (suàdainiato il giorno precedente, subito dopo l'annuncio dell'accordo. Negli ambienti delia chimica, comunque; l'accordo viene giudicalo come un passo giusto da parte di entrambi i partners per risolvere alcuni problemi di mercato. Alla Hercules, infatti, interessava trovare una collocazione al proprio impianto in Belgio, da tempo una spina nel fianco del gruppo, e uno sbocco alla propria attività nel polipropilene in Europa, mentre alla Montedison interessava agganciare un partner dotato di una certa iorza commerciale negli Usa, di risorse finanziarie (anche se non immense, dal momento che si tratta di una media società chimica con 2.5 miliardi di dollari di fatturato c circa un miliardo di dollari fra capitale e riserve) e soprattutto della volontà di muoversi con più aggressività sul mercato. Insieme, Hercules e Montedison, con una capacità produttiva di oltre un milione di tonnellate l'anno nel polipropilene, sono destinate a diventare il numero uno mondiale nel settore, con una buona tecnologia e una maggiore capacità di penetrazione commerciale. Un obicttivo strategico di grande importanza e in linea con quanto cercano di lare tut¬ te le grandi imprese in ogni campo: conquistare posizioni di vera leadership, in segmenti di un mercato, su specifici prodotti, anziché disperdere le risorse su una gamma troppo vasta di produzioni. In cambio del fatto che la Hercules ha accettalo di correre «l'avventura Montedison», con una società cioè che ha i>crso oltre 600 miliardi l'anno scorso ne perderà quasi altrettanti quest'anno, il gruppo dì Foro Bonaparte ha offerto al partner americano l'ingresso in una nuova holding farmaceutica con sede in Olanda che raggrupperà la Adria, la società che vende l'adriamicina negli Usa. un preparato antitumorale che incontra un grande successo in America (70-80 milioni di dollari l'anno scorso), la Lark. un'ottima società per la fabbricatone di prodotti di base con 70-80 miliardi di lalturato e alcuni miliardi di utile, e altre attività estere del gruppo Farmitalia. La Hercules intende sviluppare la larmaccutica per restituire dinamismo alle proprie vendite e ai propri utili, un po' appannati negli ultimi anni, mentre la Montedison può trovare negli americani i partners finanziariamente solidi che servono alla farmaceutica di Foro Bonaparte per consolidare e sviluppare la propria indizione sul mercato. Fino ad oggi, infatti, la Carlo Erba-Farmitalia aveva dovuto finanziare generosamente la propria casa madre con oltre 250 miliardi di prestiti sottratti alle ricerche e allo sviluppo della società, che è stata anzi costrclta ad indebitarsi con le banche per 140 miliardi da girare al proprio azionista di magglo, ranza. Marco Borsa

Persone citate: Bonaparte, Carlo Erba

Luoghi citati: Adria, America, Belgio, Europa, Milano, Olanda, Usa