Nella metà ribelle dell'Angola

■Mellq mele ribelle deHf.Angolq Tra i guerriglieri poveri e dimenticati che controllano il Nord dell'ex colonia portoghese ■Mellq mele ribelle deHf.Angolq Il Fronte nazionale di liberazione, cacciato dal governo nel '75 come l'Unita, ripiegata a Sud, ha perduto l'appoggio e gli aiuti della Francia, degli Usa e dello Zaire - Quest'ultimo, un tempo sua base operativa, si è ora tirato indietro - Oggi i combattenti hanno soltanto le armi che strappano ai governativi - Vivono in villàggi «paralleli» a quelli segnati sulle carte geografiche, gli unici beni di cui dispongono sono i prodotti della terra - Ma i loro attacchi terrorizzano i soldati di Luanda N08TR0 SERVIZIO PARTICOLARE BESSA MONTEIRO — Uno si chiama Ndilango. In Italiano vuol dire più o meno «che piange sempre». Faceva l'apprendista presso un carrozziere di Huambo, ora gira coperto di stracci e armato di un kalashnikov dal caricatore spesso vuoto. Ndilango è un guerrigliero dell'.Fnte. 11 Pronte nazionale di liberazione dell'Angola che ufficialmente non esiste più, perché 11 governo di Luanda sostiene di averlo soffocato. Ma Ndilan ro è venuto da me con alcuni compagni vicino alla frontiera che avevo attraversato clandestinamente, e mi ha fatto percorrere in lungo e in largo, senza intoppi, tutto il Nord del Paese fino alla provincia di Luanda. Un altro si chiama Jigongo, «gemello». Porta il grado di maggiore, ha 40 anni ma sembra un vecchio. E' un saggio che viene ascoltato con un rispetto tutto africano, un veterano (combatte dal 1961) addestrato militarmente dal cinesi durante la guerra per l'indipendenza dai portoghesi. Ed è un grande cacciatore: in questi 22 anni alla macchia ha collezionato 1 trofei di oltre 500 bufali. Nei mesi trascorsi in marcia attraverso l'Angola ho mangiato quasi tutti i giorni grazie a lui. Poi c'è Patrick) Nsal'Ampasi. bel soprannome per un generale: vuol dire «cofui die é rimasto in una brutta situazione solo: triste, smarrito. I deli:Fn/o che lottavano contro 1 coloni portoghesi, ed è diventato un esperto di esplosivi: andava di paese in paese e smontava le bombe nemiche inesplose per trasformarle in mine. Al momento dell'indipendenza era un comandante come tanti altri; ì'Fnla controllava 11 Nord del Paese, e a Luanda divideva il potere con gli altri due movimenti di liberazione, ì'Mpla (Movimento per la liberazione dell'Angola) e l'Unione nazionale per l'indipendenza totale dell'Angola (Unita). Nel '75 questi tre movimenti fratelli e nemici hanno incominciato a sbranarsi tra di loro. li'Mpla, appoggiato dai sovietici e dai cubani, ha avuto il sopravvento, VUnita ha dovuto ripiegare verso Sud e vi è rimasto solo grazie all'aiuto sudafricano, 1,'Fnla, che aveva l'appoggio di Francia, Usa e Zaire, è stato sconfitto in modo più vistoso; ha perduto tutte le basi del Nord, gli aiuti dall'estero sono venuti a mancare uno dopo l'altro. E questo è stato il grande momento di Nsal'Ampasi. Ancora una volta Patricio si è trovato orfano, perché il presidente Holden Roberto e i capi politici del mito erano stati costretti a ripiegare verso lo Zaire. Ancora una volta è «rimasto in una brutta situazione», perché doveva salvare il salvabile, riunire nel folto della boscaglia 1 soldati che non erano fuggiti e che non erano caduti nelle mani del nemico comunista. Nsal'Ampasi ha tenuto testa ai ripetuti assalti deìì'Mpla e dei cubani, ha riorganizzato 1 suoi in un esercito partigiano di oltre 100 mila uomini nelle province di Cuanza Norie, dello Zaire, dell'Uige e di Luanda. Di questa resistenza non si parla mai, VFnla sembra davvero scomparso, e non a caso: il governo di Luanda ammette di combattere nel Sud contro l'Unita perché può presentare questa guerriglia come vm:«aggressione del regime razzista di Pretoria». Non dice nulla del resto del Paese che afferma di controllare. Un silenzio ufficiale che Inganna, anche perché nessuno lo rompe. L'PnZa non è morto:' tace. Le «zone liberate» si trovano ad alcune settimane di marcia dalla frontiera. Lo Zaire, che per anni ha fatto da base di ripiegamento, oggi è ostile ai partigiani. Oli ultimi aiuti che passavano attraverso il suo territorio sono stati intercettati, il presidente Holden Roberto non può più stare vicino ai suol fedelissimi, il Pronte non può neppure emettere comunicati per rivendicare le azioni in Angola. Ma nelle zone che Luanda dice di controllare ne accadono di cose. L'11 febbraio scorso un convoglio è stato attaccato vicino a Tomboco, vi sono stati 30 morti da parte governativa e due tra i guerriglieri. La notte fra il 23 e 1124 dicembre dell'82 c'è stato uno scontro a meno di cento metri dalla strada Tomboco-San Salvador: gli uomini dell'Fnla non hanno subito perdite, e non sarebbero neppure stati individuati se non avessero voluto mostrarmi da vicino un camion nemico. Il 4 settembre dello stesso anno i ribelli hanno attaccato una postazione a Kungo Dia Mizenzc, nella provincia dello Zaire. Il 20 agosto i governativi hanno lanciato una grande operazione terrestre e aerea contro alcuni villaggi ribelli del Cuanza Norte: gli ultimi scontri sono avvenuti in settembre, e per liberare i militari di Luanda sono dovuti intervenire gli uomini della Swapo della Namibia di stanza a Mercès de Meio. I governativi hanno lasciato sul campo oltre 30morti';"bazoof-' f ' ka, mezzi. Il 9 agosto avevano preso l'iniziativa i combattenti ùcìVFnla attaccando la piantagione di caffè Lutero Vieira, a Quintexe. Secondo Nsal'Ampasi è stata la 134' piantagione abbandonata «per motivi di sicurezza» dal governo. E i rapporti parlano di molti altri scontri. Ci sono due guerre in Angola, due Paesi paralleli. Due Bessa Monteiro, due Zala, due Ambrizete, e cosi via. Il villaggio guerrigliero di solito è nascosto nella foresta, entro un raggio di 20 chilometri dal centro che porta il nome ufficiale. In alcune regioni, per esempio il Cuanza Norte, la densità dei villaggi ribelli è tale che si può parlare di una fyera.zona liberata. Altrove, villaggi e piantagioni controllate dal governo sono abbastanza numerose da diventare «zona di rischio» per i guerriglieri di passaggio. Le zone ribelli rispecchiano l'immagine degli uomini: sprovvisti di tutto, ma terribilmente efficienti. All'inizio si moriva di fame, ora ogni villaggio ha campi di manioca, di arachidi, di mais, di patate dolci. Non c'è bestiame, ma abbondano gli animali da cortile. Qualsiasi oggetto lavorato vale una fortuna, ma un Ìndice dei prezzi regola questa strana vita. Una biro vale più di due scimmie, i pantaloni hanno quattro prezzi diversi (nuovi, di due, sei o 12 mesi). La mancanza di abiti è la nota comune a tutti i ceri tri cile al nemico (F. Grazia Neri) della resistenza, civili e combattenti paiono barboni o pirati. Manca tutto tranne il cibo, ma la guerriglia resiste, pur non ricevendo aiuti da anni. Anzi, si espande. Secondo i registri del commissari politici delle varie province, ogni anno nascono 12 mila piccoli ribelli. Se Ì'Fnla avesse più mezzi farebbe parlare subito di sé. I combattimenti sono arditi, ma non tutti hanno armi. Nelle quattro province del Nord ce ne sarebbero 7500 sul piede di guerra, e altrettanti già addestrati in attesa di carpire un'arma al nemico. E ci sono altri problemi: intorno a Sao Antonio do Zaire, i guerriglieri avrebbero già potuto catturare ostaggi, ma le —(ENCLAVE DE CAB1NDA ZAIRE * ' -1*- - r LUANDAq o c flj. <D O O Bessa Monteiro. Non tutti i guerriglieri dell'Fnla hanno armi: 7500 attendono di catturare un fuci vittime designate erano tee-' nici petroliferi francesi, ei Holden Roberto, ora profugo \ in Francia, Bl sarebbe opposto all'operazione. I ribelli sono costretti a non attaccare le piste troppo vicine alla frontiera con lo Zaire per non peggiorare ulteriormente la condizione degli angolani rifugiati in questo Paese. UFnla non 6 morto, il governo di Luanda non è riuscito a sopprimerlo e ha sempre meno possibilità di riuscirvi, perché è pericoloso avvicinarsi al ribelli. Per ucciderne uno 0 liberare un ostaggio bisogna perdere molti uomini; e anche i mezzi di Luanda sono limitati Impossibile cercare il Fronte nel folto della savana, In fondo al suo Medio Evo. Ma lui, il Fronte, esce quando vuole. Per arrivare nel cuore del suo regno ho marciato per 1200 chilometri, senza minacce. LìFnla tace, ma attacca regolarmente convogli, campi militari e piantagioni, con la forza della disperazione e con le armi fornite dagli stessi governativi Chiaramente è meno aggressivo dell' Unita, che ha grandi mezzi. Ma questa organizzazione combatte lontano, nel Sud. mentre lo stato maggiore dell'Fntd è a meno di 200 chilometri dalla capitale. L Unita combatte in zone desertiche dove difficilmente sopravviverebbe senza l'aiuto del Sud Africa, mentre il Fronte ha le sue basi in regioni ricche, si nutre di quanto coltiva e paralizza una parte, dell'economia angolana. Può continuare cosi per molto tempo. I guerriglieri! hanno resistito ai portoghesi per 14 anni, sono sicuri di poter resistere ancora di più al-' ì'Mpla e al cubani suol alleati. 1 Ndilango, i Jigongo. i Nsal'Ampasi vivono nel loro mondo, in quell'Africa che mangia ancora gli elefanti, un'Africa senza lamiera ondulata, senza plastica, senza birra, senza grandi mezzi ma neppure grandi bisogni Hanno ripreso un altro ritmo di vita, mentre Luanda vive ai: ritmo moderno, quello delle coalizioni politiche che durano quanto possono, delle crisi economiche sfibranti e delle oscure trattative diplomatiche. Da una parte c'è un potere che si logora, dall'altro la tribù Fnla, fatta perdurare. Pierre Gaillard Copyright «L« Monde» - «per malia «La Stampa*

Persone citate: Grazia Neri, Holden Roberto, Lutero Vieira, Monteiro, Pierre Gaillard