Adriano Panatta ha chiuso subito l'avventura romana
Adriano Panatta ha chiuso subito l'avventura romana Negli Internazionali di tennis al Foro Italico Adriano Panatta ha chiuso subito l'avventura romana Battuto in ire set dai giovane Arraya - Barazzutti, Caneelotti e Bertolucci si sonò qualificati per il secondo turno DAL NOSTRO INVIATO.SPECIALE ROMA — Una «veronica» die si spegne in rete invece di finire nel campo avversario ed Adriano Panatta chiude la sua avventura romana. Probabilmente la sua ultima apparizione • come singolarista sul «centrale* del Fòro Italico in occasione degli internazionali d'Italia, il torneo die lo lia visto vincitore nel 1976 e finalista contro Borg nel 1978. La speranza è di rivederlo a luglio su questo stesso catino ispirato come ieri, ma con maggiore abitudine all'impegno agonistico e migliore tenuta atletica quando ci sarà da affrontare l'Argentina in Coppa Davis in quello che sarà il suo canto del cigno agonistico. In una Roma ancora osannante e tappezzata di giallorosso per lo scudetto calcistico, Panatta sperava di onorare la sua squadra del cuore con un exploit di rilievo contro il giovane Pablo Arraya, testa di serie numero nove. All'inizio del match Adriano era calmo e disteso. Elementi poco bene auguranti dato die i suoi migliori exploils li aveva sempre realizzali quando era nervoso ed irascibile prima dell'impegno. Cosi Invece di concentrarsi sul match chiedeva a destra ed a manca un «lupacchiotto* adesivo da atr toccare alla maglietta. Ricerca lunga ed affannosa ma poi frustrata dal giudice arbitrò die impediva al giocatore di aggiungere un altro marchio alla divisa da gioco. Forse un segno del destino. Panatta iniziava accolto dall'applauso dei fedelissimi. Arraya si sforzava di metterne subito a nudo la scarsa prepa¬ razione con smorzate a ripetizióne. Ma Adriano aveva ti braccio del giorni migliori, riprendeva e beffava il giovane avversario con sublimi tocchi di polso. Era un incredibile e rapido 6-1 per l'italiano in tutta scioltezza che inai si conciliava con il fisico decisamente appesantito. La musica sembrava non cambiare nel secondo set: 4 al per Adriano. Poi un.games lasciato arrivare per rifiatare ma subito dopo il crack. C'era da battere per non permettere recuperi, c'era da giocare per vincere il match. Un'impresa die non gli accadeva più da parecchio tempo, Panatta non vinceva un match sulla terra dal giugno sco/so (a Mestre contro Luna) mentre l'ultima vittoria bisognava ricercarla al tornèo di Stoccolìna del dicembre scorso (quest'anno ha rimediulo tre sconfitte al primo turno nei tornei di Milano, Nancy e Firenze). Una volta 1 momenti piti diffidalo esaltavano, ora, pagava la desuetudine all'Impegno agonistico. Il seri'izio non girava più, accusava più psicologicamente che. fisicamente la stancliezza è lasdava cinque giochi consecutivi. Ritrovava serenità, considerando perso il match, nel terzo set. Giocando «alla va o la spacca», ritrovava Usuo braccio magico trovandosi a servire per limateli in vantaggio per 5 a 3. Ma c'era un nuovo crack psicologico. La prima palla non entrava, Arraya sbagliava sempre meno e sul primo match-point a disposizione alzava un preciso pallonetto/Adriano si avvitava per cercare di domare la pallina con il suo colpo piti spettacolare, la famosa «veronica*, ma ne veniva tradito. Per II vecchio campione era l'addio. A tenere alle le sorli del tennis italiano et pensavano Barazzutti vincitore molto concentralo del fastidioso Gonzales (con Pecci ha fatto fuori la Cecoslovacchia in Coppa Davis), Cancellolli' confermatosi ai danni del giovane promettente americano Krìcksletn (16 anni) e Bertolucd die vinceva al terzo.set la sfida tutta italiana contro un Rinaldini sempre alle prese con il male al gomito. Oggi Barazzutti affronta il romeno Segarceanu, Bertolucci-1 'australiano McNamee, Cancellottt l'argentino Clerc. Scongiurato il forfait di Higueras, testa di serie numero uno- Rino Cacioppo
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