Tenerezze fuori programma in aula tra Fiore e la Vai, il pm s'arrabbia di Claudio Giacchino
Tenerezze fuori programma in aula tra Fiore e la Vai, il pm s'arrabbia Boccaccesco episodio accende la bagarre nell'aula del processo alle Br Tenerezze fuori programma in aula tra Fiore e la Vai, il pm s'arrabbia Soltanto una saggia ordinanza del presidente Barbaro, che diffida gli imputati a tenere un comportamento corretto, riporta infine la calma - Peci racconta l'assassinio di Casalegno Il sesso irrompe nel giudizio delle Vallette contro le Briga-' te rosse. L'udienza, scandita dai racconti di morte del superpentlto Patrizio Peci, sta volgendo al termine, 11 pubblico ministero Rinaudo s'alza e dice: •■Un ufficialedei carabinieri mi Ita avvertito che nella gabbia gli imputati Raffaele Fiore e Angela Vai hanno compiuto atti osceni. Chiedo alla Corte che d'ora innanziuomini e donne siano separati-. Il «la» alla bagarre e alla pochade è dato. L'urlo di verecondia della Vai («Falso, è tutto falso, m avelie atti osceni-) e 11 silenzio di Fiore "sono subissati da un concerto di insulti, minacce e scherno. L'ex amica del cuore di Peci, Maria Rosaria Roppoli si sgola «Osceni sono i colloqui in carcere con il vetro, non i nostri incontri qua-, l'accento padano-emiliano di Lauro Azzollni promette bellicoso: «Le compagne restano con noi, piuttosto siamo disposti. a fare la guerra-. Un altro terrorista grida: «Le donne non ce le portate via, proprio no. E poi, perché a Donat-Cattin (il militante di Prima linea al centro .di un'inchiesta per aver fatto l'amore in prigione, n.d.r.) tutto è permesso e a noi no?-. Interviene anche l'aw. Perla, difensore di una buona parte del brigatisti: -È'normale die uomo e donna stiano l'uno accanto all'altro sul banco degli imputati-, Rinaudo replica: «Certo, ma non è normale che stiano uno sopra l'altro-. La saggezza del presidente restituisce silenzio e pace: Barbaro detta, improvvisando con la solita abilità e buon senso, una lunga ordinanza in cui si diffidano gli accusali a tenere un comportamento corretto: eventuali provvedimenti potranno semmai essere adottati a carico di Fiore ed Angela Vai. I quali, in base a ciò che scriverà nel rapporto l'ufficiale dei carabinieri, rischiano adesso di aggiungere alla lunghissima sfilza di im¬ putazioni (l'elenco va dal falso alla rapina, all'omicidio) an che quella, inedita per dei bierre, di atti osceni, Finisce cosi una mattinata imperniata tutta sull'interrogatorio di Peci. Come era già accaduto all'altro superpèntilo Antonio Savasla, anche Patrizio, al secondo round della sua deposizione iiume, tradisce impacci minori. Ribatte secco: «Sto' zitta, tu, \ cretina, che allora manco c'e¬ ri- al «Buffone» urlatogli dalla Vai, risponde a tutte le domande senza Incappare nei vuoti di memoria che l'avevano annebbiato lunedi. Non nasconde però irritazione per i quesiti arzigogolati e pretendenti assurdi particolari (tanto che la Corte ne respingerà parecchi perché «non utili alla speditezza del dibattimento-) proposti a raffica dall'aw.Baccloli. L'ex terrorista racconta di ferimenti e assassina ribadisce che il presidente dei legali torinesi Fulvio Croce e° il vice)-' direttore, de «Là Stampa» Carlo Casalegno dovevano solo essere azzoppati e che solo in un secondo tempo furono condannati a morte. All'avv. Dalmazzo. patrono di parte' civile per la famiglia-dei glor-' nalista, conferma che il delitto fu deciso dall'esecutivo delle Br, esclude complicità esterne alla banda nell'or'ga-r nizzazlone dell'agguato' Racconta Peci: «Nessuno'cl avverti che Casalegno era partito dal giornale e stava rincasando. Conoscevamo bene le sue abitudini, i suoi orari; Stabilito che doveva essere ammazzato andammo ad' aspettarlo sotto casa, in corso Re Umberto. Oggi, a distanza di quasi sei anni, non ricordo piti bene, mi sembra però elle non dovemmo tendergli l'imboscata più volte, lo uccidemmo al primo, massimo secondo, tentativo». Cosi, senza emozioni, rimorsi, quasi fossero episodi che non lo riguardano, Peci spiega come ha spento una vita. Che pena. Claudio Giacchino titi ili ii
Luoghi citati: Lauro
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