Il Doge ospita 7 mila anni di Cina

H Doge ospita 7 mila anni di Cina ARTE, CONVEGNI, CULTURA; TUTTE LE NOVITÀ' DELL'ESTATE VENEZIANA H Doge ospita 7 mila anni di Cina Giade d'Oriente e altri tesori dal 4 giugno in Palazzo Ducale - Tre sedi per la mostra «Piazzetta e i piazzetteschi» «Il mito di Venezia nell'età romantica» da Turner agli Impressionisti - Tutto De Pisis e l'ultimo Burri VENEZIA — A Venezia viene ormai troppa gente. H sindaco propone di fare pagare uh ticket ai turisti e forse anche un passaporto ai residenti. 'C'è un inquinamento da turismo selvaggio, assicura lTJnesco, che danneggia la città e le sue strutture, crea grossi disagi, fa arricchire solo le agenzie di viaggio». Certo il centro è congestionato per mesi, la vita vi è difficile anche fuori stagione. In queste condizioni, non sarà poi tanto male—pensa più di qualcuno — se quest'anno tra le grandi attrazioni non ci sarà Van Gogh.- L'appuntamento dell'estate, la grande mostra prevista al Centro internazionale di Palazzo Orassi tra giugno e settembre; è rinviato a data da destinarsi. Le cose sono andate cosi: un accordo culturale di reciprocità tra i governi italiano e olandese era già pronto e firmato, con specifica previsione di scambio tra i Van Oogh del museo di Amsterdam e i Caravaggio della recente rassegna di Napoli. L'annuncio della mostra a Venezia, da parte di Palazzo Orassi, è stato dato solo dopo che si è avuta certezza dal patrio govèrno di firma avvenuta-Contemporaneamente venivano contattati, con esito positivo, collezionisti di mezzo mondo, 81 trattava però di un accordo-quadro, da integrarsi con altri,atti e protocolli, che di solito non danno problemi: ma in Italia passano i governi, cambiano i ministri, capitano le elezioni... e non si riesce a stringere. 8arà, speriamo, per l'anno prossimo. Non potremo, dunque, quest'anno confrontare Van Oogh con la luce estiva di Ve¬ ne zi a; ma tutta una serie di appuntamenti ci aspetta, da parte del Comune, Fondazione Cini, Teatro la Fenice, Archivio di Stato, Biennale, Magistrato alle Acque, oltre al già ricordato Palazzo Orassi. C'è 1'.Europa musicale» e la «Cina archeologica», il settecentesco Piazzetta e 1 piazzetteschi, i romantici dell'Ottocento, tutto De Pisis e l'ultimo Burri, tra convegni, incontri, giornate di studio. Calendario a parte per gli avvenimenti musicali, rincontro-vertice appare «7000 anni di Cina», dal 4 giugno al 31 dicembre. La rassegna promossa dal nostro ministero degli Esteri e da quello alla Cultura della Repubblica Cinese, dal Comune di Venezia e dal Museo Storico di Pechino, riguarderà le origini della civiltà cinese e il suo sviluppo fino alla dinastia degli Han «anteriori», che termina nel 24 d. C: per la scelta dei pezzi, viene considerata dagli stessi cinesi la più completa rassegna sulla Cina antica finora tenuta in Occidente. I rinvenimenti succedutisi in tutto il territorio cinese negli ultimi trentanni hanno integrato e modificato in maniera spesso decisiva i dati e le informazioni di cui si disponeva in passato: la mostra, nel fare il punto sulle scopèrte, offre un primo, vasto bilancio delle attuali conoscenze sull'intero arco di secoli che da noi corrisponde all'era precristiana Giade e tessuti, bronzi e porcellane, campane e maschere funebri lampade {preziose e splendidi vasi, si susseguiranno in un percorso espositivo di cui possiamo immaginare la raffinatezza Non mancheranno alcuni pezzi dell'ormai famoso esercito di terracotta rinvenuto presso la tomba di Shlhuang a Xian, che l'imperatore sotterrò con se stesso alla sua morte In cambio del solito esercito di guardie, servi, mogli giovani e vive. Nel quadro della nuova apertura verso l'Occidente, le autorità cinesi hanno dichiarato di aver scelto Venezia per una rassegna di tale rilievo perché a loro giudizio «la più internazionale» tra le città d'arte, 'Storica città-ponte» tra Oriente e Occidente. Sede della mostra l'appartamento privato del Doge a Pa- lazzo Ducale che, se non è proprio quello da cui è partito Marco Polo per la Cina certo è più bello e sontuoso; e vedremo quanto, accanto alle giade d'Oriente: l'allestimento sarà concepito in modo da non nascondere 1 soffitti originali, 1 quadri, gli intagli, i mobili... l'altro capo del filo che ha unito per secoli Venezia al favoloso Catai. Quando si tratta della Cina leggende, miti, emozioni; contraddizioni continuano a fiorire e a moltipllcarsi tra le mi- ' riadi di forme e di volti che si affacciano dalle sue ceramiche, dalle sete, dai dipintipoesie; mentre le nuove scoperte ci danno l'esaltante sensazione d'un continuo ritorno della storia in una delle più antiche terre del mondo. Ma la Cina oggi è anche la straordinaria realtà in cui la rivoluzione culturale «comincia ora». Resta dunque da augurarsi che questa eccezionale mostra rappresenti, al di là di un affollato momento di «richiamo», un passo verso un più ampio progetto, che vorrebbe il nostro Paese, e per esso Venezia luogo deputato a qualche forma di sede permanente nei nuovi scambi culturali tra la Cina e il mondo occidentale. Un salto di qualche migliaio di anni, in pieno Settecento: •Piazzetta e i piazzetteschi», una rassegna che sta ormai per aprirsi (38 maggio - 25 settembre) a Ca' Vendramin, Calergt, a San Stae, e a S. Giorgio: a cura del Comune per quanto riguarda i dipinti, a 'cura della fondazione Cini per i disegni. Mostra vasta e complessa di cui c'è molta attesa: al Piazzetta la critica moderna ha restituito 11 ruolo di ispiratore della pittura ve¬ neziana del Settecento, alla sua rivoluzionaria «strutturalità pittorica» una posizione di testa nelle correnti più innovative del tardo barocco. E slamo all'Ottocento. In ottobre 11 «Mito di Venezia nell'età romantica», che incantò Byron e De Musset, Wagner e Ruskin, sarà illustrato attraverso l'arte figurativa ottocentesca, da Turner agli impressionisti. Tra gli artisti moderni e contemporanei, vedremo Marini, De Pisis, Burri. Marino Marini, dal 28 maggio al 15 agosto, sarà presente a Palazzo Orassi con oltre 60 sculture, 40 dipinti, 90 disegni Lo seguirà in settembre De Pisis, nella stessa sede, con una scelta di 150 dipinti operata in coincidenza alla pubblicazione, ormai prossima, del catalogo generale delle opere. I raffinati timbri cromatici di De Pisis, la forza espressiva e la capacità inventiva di Marino Marini, dovranno confrontarsi con gli ultimi Burri nella mostra «Sestante» a cura del Comune alla Oludecca. Un Burri ricco di fertilità cromatica, solare quanto il precedente era notturno. Mostra da non perdere anche perché è alla Oludecca nella Venezia più povera e più bella: quasi senza turisti, pochi visitatori. Tra le calli solitarie e 1 vecchi cantieri, viene il dubbio che l'invasione del barbari in Laguna cui pure abbiamo più volte asilstlto, sia una leggenda lontana; che sia tutta questione di recìistribuzlone, ài trasporti, di itinerari. Fin che l'Invasione, comunque, non arriva anche da queste parti, godiamoci in beata solitudine i nuovi sestanti sulla Laguna. Paolo Barbaro