Gran partita Usa-Urss a Ginevra sui missili di Alfredo Venturi

Gran partita Usa-Urss a Ginevra sui missili Atmosfera tesa al quinto round dei colloqui Gran partita Usa-Urss a Ginevra sui missili Cera più calore all'inizio (1981) tra Nitze e Kvitsinskij - Ora sul tavolo ci sono le ultime proposte di Reagan e Andropov dal nostro inviato speciale GINEVRA — Rapide strette di mano, scarni sorrisi, e la porta di Villa Rosa si chiude dietro lè spalle di YuU Kvitsinskij e Paul Nitze. Al di la, di quella porta, la grande partita degli euromissili entra nella stia fase cruciale. La posta è altissima. 11 tempo avaro. I capi delle due delegazioni hanno carte nuove da gettare sul tavolo. Hanno anche l'immensa responsabilità di giocarle bene: e questa responsabilità ieri si rifletteva nelle espressioni tese, nelle facce serie, nel meccanico rito dell'incontro celebrato in modo sbrigativo a uso dei fotografi. C'era molto più calore, nel giardino della vecchia rappresentanza lituana, un anno e mezzo fa, quando il negoziato stava per cominciare: e Nitze e Kvitsinskij posarono a lungo sorridenti sotto la néve. Ieri un pallido sole, una tiepida giornata di maggio, ma un clima psicologico tutt'altro che disteso. Basta dare un'occhiata al calendario per capire perché: quell'accordo che non s'è raggiunto In un anno e mezzo bisogna raggiungerlo entro i prossimi sei mesi, altrimenti l'Occidente da il via esecutivo al suoi euromissili di risposta. Il pericoloso avvicinarsi della scadenza ha indotto ad anticipare di un mese l'inizio di questa quinta sessione, che ora va avanti con la consueta cadenza bisettimanale. Tempi stretti, dunque, e la prospettiva di un'estate di fuoco al tavolo negoziale: ma, come si diceva, carte nuove dà giocare. La primavera ha portato importanti novità: Reagan e Andropov hanno mostrato entrambi una promettente disponibilità al compromesso. Reagan, abbandonando 1'. opzione zero», o perlomeno riclassificandola come obiettivo ultimo, e proponendo per cominciare una rida zione equilibrata di euromissili sovietici già operativi e di euromissili occidentali da rendere operativi a partire da dicembre. Andropov, dichiarandosi disposto a un conteggio per testate, e non solo per vettori: 11 che vuol dire che 1 russi, considerano equo lo «scambio» di un, SS-20 a tre testate con tre Pershing-2 a una sola testata. D'altra parte, più che.questi passi di avvicinamento fra le due parti, erano le persistenti difficoltà del negoziato a trasparire ieri dalle fàcce aggrondate di Nitze e Kivi' tslnskij, Le difficoltà sono varie e di varia natura. I russi considerano ancora il piano americano una richiesta di di' sarmo unilaterale: infatti l'Occidente si limiterebbe a non irstallare missili, o ad installarne meno, mentre l'Unione Sovietica dovrebbe eliminare le sue nuove anni, o parte di esse. Per gli americani è inaccettabile l'inclusione nella contabilità euromissilistlca degli arsenali nucleari francese e britannico. Le stesse novità positive hanno risvolti preoccupanti. Per esemplo, l'Unione Sovietica s'è detta disposta a eliminare parte dei suol missili dal teatro europeo. Ora, si può eliminare smantellando, come ovviamente suggerisce la Nato, ma anche trasferendo, come invece lascia trasparire Mosca. Ciò significa che gli SS-20. oggi stazionati nella Russia-Occidentale e puntati verso l'Europa, verrebbero spóstati verso Oriente, nell'immensità, del territorio sovietico, finendo con 11 turbare equilibri asiatici già precari. Cina e Giappone non hanno mancato di denunciare que< sta eventualità. Non è un caso che l'oggetto di questa trattativa sia diversamente definito dalle parti: forze nucleari a raggio intermedio per gli americani, forze nucleari del teatro europeo per 1 russi. E' questa una diversità terminologica che si trascina fin dall'Inizio della trattativa, mentre da allora, come sappiamo, parecchi muri sono caduti: il muro reaganiano dell'.opzionc zero», 11 murp brezneviano della moratoria. Perfino. U muro della pregiudiziale opposizione sovietica a ogni nuovo dispiegamento missilistico americano In Europa.- infatti, nelle sue ultime dichiarazioni Andropov ha parlato di equilibrio tra armi sovietiche e armi Nato, formula che implica evidentemente la partecipazione americana, mentre apre uno spiraglio nel problema del missili franco-britannici attraverso 11 quale convincere 1 russi che almeno la 'force de frappe» di Parigi con i comandi atlantici di Bruxelles non ha niente a che fare.. Oli arsenali franco-britannici potrebbero invece rientrare In una trattativa globale strategica. Di armi strategiche si riprenderà a parlare qui a Ginevra l'8 giugno, quando Edward Rowny e Viktor Karpov inizieranno una nuova sessione del negoziato Start. Cominciata 1129 giugno dell'anno, scorso, questa trattativa è bloccata su due piattaforme incompatibili: Infatti ognuna delle due parti propone riduzioni che colpiscano l'avversario là dove è più forte. Washington è per una riduzione centrata sui grandi missili intercontinentali con base a terra. Mosca invece vorrebbe sfoltire 1 sottomarini portatori di razzi balistici, e mettere al bando le innovazioni tecnologiche. Un successo di Nitze e Kvitsinskij, dicono gli osservatori diplomatici ginevrini, potrebbe sbloccare il dialogo fra sordi di Karpov e Rowny. Alfredo Venturi