« Solo la Centrale ci può salvare » di Marco Borsa

« Solo la Centrale ci può salvare » A colloquio con Angelo Rizzoli, che respinge l'ipotesi del fallimento « Solo la Centrale ci può salvare » «Non credo alla cordata di Studio *83» - «Se la finanziaria risanerà il gruppo sono pronto a cederle la mia quota» MILANO — .Ipotizzare 11 fallimento della Rizzoli nei prossimi mesi non è pensabile e parlarne è solo una forzatura. La gestione del gruppo è migliorata In marzo, in aprile è In maggio tanto che si prevede per questo mese un attivo di circa 3 miliardi, ancora superiore ai 2,5 miliardi di aprile». Cosi Angelo Rizzoli, ex presidente e ora azionista di maggioranza, con Bruno Tassan Din, della Rizzoli Spa, replica alle dichiarazioni del presidente del Nuovo Banco Ambrosiana Giovanni Bazoli, impegnato nel lanciare un generico appello ai compratori della cordata Arvedl-Rusconl-Merloni (un industriale siderurgico di Cremona, un editore di periodici fra 1 primi in questo settore e il presidente della Conflndustrla) perché rinserrino le fila e si facciano avanti al più presto prima che la società fallisca. «Alla cordata . Studio '83 (Arvedi-Rusconi-Merloni, n.d.r.) — dice Angelo Rizzoli — non ho mal creduto molta MI sembrava che il loro progetto fosse un po' troppo imperniato sulle agevolazioni bancarie e quindi non mi sono meravigliato quando qualcuno mi ha detto che alle richieste di garanzie avanzate dalle banche per concedere il consolidamento la cordata ha mostrato una certa tendenza a dileguarsi». Ma se il gruppo Studio '83 non è in condizione di com¬ prare come finirà alla Rizzoli? «Mi risulta che ci siano altri imprenditori seriamente interessati alla società, che si sono fatti vivi ma che temono di venir discriminati perché non hanno certe sponsorizzazioni politiche». Chi sonò? «Non posso dirlo certe io». Non si tratta per caso di soluzioni fantasma sventolate per mettere fuori gioco la Centrale e guadagnare tempo? «Niente affatto. Sarà meglio a questo proposito chiarire alcune cose Importanti nei miei ' rapporti con la Centrale». Cioè? •Elenchiamo prima uria serie di fatti su cui occorre riflettere: la Centrale è azlonl- sta al 40 per cento della Rizzoli, è uno dei principali creditori se non il maggiore e si e fatta dare nell'ottobre scorso da me e Tassan Din un mandato a vendere le nostre quote, mandato scaduto 11 26 aprile scorso e non ancora rinnovato». E da questi fatti cosa si dovrebbe dedarre? •Due considerazioni essenziali. La prima che la Centrale non ha saputo mantenere l'Impegno a vendere, impegno In nome del quale, badi bene, sono state fatte una serie di scelte quali la revoca Iniziale dei fidi alla Rizzoli che costrinse me e Tassan Din a chiedere l'amministrazione controllata Ha Bazoli dice Invece di averla chiesta lui per tutelare l'azienda dalle pressioni poli¬ tiche verso U commissariamento. «Ma se lo sa tutta Italia che ci chiesero 100 miliardi.di rientri e chiedemmo l'amministrazione controllata quasi a loro insaputa per non restare stritolati. Ma lasciamo perdere, non voglio fare polemiche. Passiamo alla seconda considerazione. Senza la Centrale nessuna soluzione è possibile Allora non ha Intenzione di tagliarla fuori da una vendita eventuale. «Al contrario. Intendo sottolineare 11 ruolo insostituibile della Centrale». E cosa dovrebbero fare? «Rimboccarsi le maniche e, comportandosi da finanziaria vera, realizzare In breve tempo un plano di ristrutturazione dell'azienda sia finanziario che produttivo In modo da farla uscire dalle secche dell'amministrazione controllata». Ma lei ne avrebbe I principali vantaggi come azionista di maggioranza? «No. Sono pronto ad impegnarmi con loro a cedergli la mia quota ad un prezzo fissato oggi, con un mandato irrevocabile a vendere, se mi garantiscono che-faranno quel minimo di ristrutturazione e di consolidamento finanziario di cui la società, ha bisogno». La Centrale diventerebbe cosi la sola proprietaria della Rizzoli mentre la Banca d'Italia le ha tassativamente prescritto di uscire dall'editoria. «Ma l'impegno sarebbe solo, momentaneo. Una volta riportata l'azienda in bonis potrebbe finalmente venderla garantendo 1 compratori sia dal punto di vista giuridico (penso ad una revocatorla fallimentare) sia da un punto di vista finanziario». Ma a lei perché sta a cuore questa soluzione? «Per due regioni evidenti: perché riuscirei probabilmente ad ottenere un prezzo ragionevole per la mia partecipazione e perché la vicenda Rizzoli si chiuderebbe bene, senza strascichi giudiziari o finanziari tali da togliermi il sonno. Sarebbe la via di uscita, onorevole che cerco invano da due anni». Marco Borsa

Persone citate: Angelo Rizzoli, Arvedi, Bazoli, Bruno Tassan Din, Giovanni Bazoli, Tassan Din

Luoghi citati: Cremona, Italia, Milano