La Georgia, terra di padrini Il capo del partito racconta
La Georgia, terra di padrini il cape del partite racconta Corruzione e nepotismo nella Repubblica sovietica La Georgia, terra di padrini il cape del partite racconta MOSCA — Negli ultimi dieci anni più di trecento alti dirigenti politici, compresi alcuni ministri, sono siali silurati nella Georgia sovietica, ma corruzione e incompetenza — i due mali all'origine dei massicci esoneri — non sono state completamente debellate. Lo Ita dichiarato Eduard Shevardnadze, •numero ■ uno* del partilo nella Repubblica transcaucasica, in un'ampia e inconsueta intervista alla «Pravda. «Prima di diventare primo segretario del partito — Ita raccontato Shevardnadze al quotidiano del pcus — non avevo mai pensato di avere tanti parenti e tra essi qualcuno si è fatto avanti per pretendere privilegi illeciti». Membro supplente del Politbjuro. Shevardnad.se. è «numero uno* in Georgia dal 1972 e la sua nomina coincise con l'avvio di wia drastica campagna di moralizzazione, decisa a livello di comitato centrale del pcus per porre ordine in una Repubblica dove nepotismo, corruzione, protezionismo di stampo mafioso sembravano allignare a molti livelli. Nell'intervista alla Pravda Shevardnadzc /a ora un bilancio di una campagna dì moralizzazione che il neo-segretarie generale del pcus. Ju- rij Andropov, sembra intenzionato a avviare su scala pansovietica. Bilancio positivo, ma non trionfalistico: protezionismo e nepotismo (.mah un tempo ampiamente diffusi da noi.; sono stati drasticamente ridotti, ma «1 rigurgiti del passato si verificano ancora», ita detto, il dirigente georgiano che si è soffermato su una serie di clamorosi scandali già noti: ad esempio il caso del ministro^ dèlie Finanze P. Ananiashvili, licenziato, espulso dal partito, condannato l'unno scorso a tredici anni di reclusione per un colossale traffico di diamanti e auto di lusso; oppure il licenziamento del ministro del Commercio G. Koblianidze, che sembrava un giovane leone e poi si è mostrato «lneffi ciente, incapace di meritarsi la stinia, incoerente nelle decisioni».
Persone citate: Ananiashvili, Andropov, Eduard Shevardnadze, Shevardnadze
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