Ancora attacchi a Walesa I lavoratori del Baltico minacciano azioni concrete

Ancora aitaceli, a Walesa I lavoratori del Baltico minacciano azioni concrete Ancora aitaceli, a Walesa I lavoratori del Baltico minacciano azioni concrete VARSAVIA — I lavoratori di Danzica e Gdynia. con una lettera alle massime autorità civili e religiose della Polonia, hanno protestato contro la campagna di stampa del regime per diffamare Walesa e il, parroco dei cantieri Lenin, padre Jankowskl. Il documento è firmato dai lavoratori di 13 cantieri e di altre* grandi industrie delle due città baltiche tra le quali i cantieri Lenin di Danzica, dove Walesa lavora, e quelli Comune di Parigi di Gdynia. 'Dichiariamo solennemente — dice la- lettera — che ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione ai tentativi di privare Lech Walesa'e padre Jankowskl del loro buon nome e della nostra fiducia. Presentiamo la più vibrata protesta contro la crescente campagna di calunnie e di accuse verso coloro che ìianno rappresentato e ancora rappresentano gli interessi dei lavoratori della costa, e che godono del nostro rispetto e della nostra fiducia incondizionata».. E continua: «Gli ispiratori di questa ben orchestrata campagna in seno al partito, non avendo a disposizione argomenti giuridici concreti, ricorrono a menzogne e insinuazioni. Avvertiamo che il proseguimento di questa disgustosa campagna verrà affrontato con azioni concrete, che risulteranno dolorose per le autorità e alle quali parteciperà, l'intera classe lavoratrice della Polonia». L'ultimo episodio di questa campagna di stampa è un articolo pubblicato ieri dal giornale delle forze armate Zolnierz Wolnosci che critica un «ex leader di Solidarnosc» per aver ringraziato i tedeschi dei pacchi dono al polacchi. E' evidente l'allusione a Walesa. «E' sbalorditivo —'scrive il quotidiano — che nel momento in cui i rappresentanti più importanti della Cdu-Csu fanno dichiarazioni ufficiali contro la sovranità di una parte del territorio polacco, uno dei leader dell'ex Bolldarnosc, oggi privato cittadino, ringrazi per l'aiuto concesso ai polacchi». Il bollettino clandestino di Solidarnosc afferma che Seweryn Jaworski, membro della Commissione nazionale e della direzione regionale di Varsavia del disciolto sindacato, arrestato dopo l'internamento insieme con altri dirigenti, è stato percosso dai guardiani della prigione perché , portava un distintivo «con i colori nazionali ». Secondo la rivista, tutti 1 documenti e le pubblicazioni nei quali ci sono passaggi su Solidarnosc vengono ritirati dagli archivi regionali e trasferiti negli archivi dei Comitati del poup ; di un libro dedicato a Walesa sono state fatte scomparire le 40 mila copie eistenti.

Persone citate: Lenin, Seweryn Jaworski, Walesa, Walesa I

Luoghi citati: Danzica, Gdynia, Polonia, Varsavia