Da oggi a Ginevra si fratta ad oltranza Senza accordo, euromissili a dicembre di Alfredo Venturi

Da oggi a Ginevra si fratta ad oltranza Senza acconto, euromissili a Si apre nella sede sovietica la quinta sessione delle trattative Usa-Urss Da oggi a Ginevra si fratta ad oltranza Senza acconto, euromissili a Le fasi del negoziato: dall'opzione zero sostenuta da Reagan e respinta da Breznev alle due proposte di Andropov (riduzione degli SS-20, conteggio delle testate) - Le resistenze della Francia e della Gran Bretagna DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GINEVRA — Stavolta il tempo stringe davvero, attorno alla scacchiera dei missili. L'appuntamento è per questa mattina, alla sede della rappresentanza sovietica. Riparte il negoziato sugli armamenti nucleari a medio raggio, l'americano Paul Nitze. e il russo Yuli KvitsinskiJ riprendono la partita interrotta il 29 marzo. E' quella che si avvia oggi la quinta sessione di una trattativa che si protrae da un armo e mezzo, fra speranze di pace e terrificanti scenari di guerra, sotto Io sguardo inquieto del mondo. Quinta, e forse decisiva,; perché incombe ormai sul negoziato la scadenza di dicembre a suo tempo fissata dai Paesi atlantici. Mancano sei mesi, o poco più: a quel punto1 o ci sarà stato un accordo o comincerà a realizzarsi, integralmente la fase operativa del programma occidentale. E' il programma di risposta agli 8820. le formidabili armi a tre testate, mobili, di alta precisione con cui i sovietici hanno alterato, a partire dal 1976. l'equilibrio nucleare in Europa. Da parte atlantica si è replicato con la strategia del doppio binario. Da una parte! la trattativa, dall'altra il riarmo, n negoziato destinato a rendere superfluo il riarmo, il. riarmo destinato a. rendere' efficace la trattativa. Perché è un riarmo che i russi temono, e hanno ragione di temerlo. Si tratta di 108 Pershing 2 da schierarsi in Germania, ognuno dei quali è in gradò di raggiungere Mosca in otto minuti, di 464 missili da-ere* ciera da schierarsi in Germania, Italia, Gran Bretagna. Belgio e Olanda, armi che volano basse, capaci di sfuggire all'intercettazione. L'ammorbidimento della posizione sovietica, in quésti diciotto mesi di colloqui ginevrini, dimostra che l'avvicinarsi della scadenza di dicembre, senza che la pressione pacifista riesca a far desistere l'Occidente dal suo programma, non è senza effetti, n fatto che parallelamente anche da parte americana si sia mostrata una maggiore flessibilità lascia sperare che un accordo sia, se non facile, almeno possibile. I due capi delegazione, nelle rituali dichiarazioni all'arrivo, l'hanno fatto trasparire. E' vero che entrambi hanno fortemente criticato la posizione della controparte: ma questo è il meno che ci si può aspettare da un buon negoziatore. La cosa importante è che Kvitsinskij ammette la possibilità di ridurre gli euro- missili russi ad un livello inferiore a quello del '76, mentre Nitze indica un elemento di sblocco in una proposta, l'accordo ad interim, che è ben diversa dalla rigida «opzione «ero.. Vediamo rapidamente questa evoluzione delle contrapposte piattaforme. Nel novembre dell'81- si fronteggiano V«opztone aero» di Reagan (voi smantellate gli S/320, noi annulliamo il programma di risposta) e la moratoria di Breznev (blocchiamo ogni nuova installazione, poi discutiamo per ridurle). Un anno dopo Jurij Ahdropov annuncia una nuova proposta: noi smantelliamo un po',di SS20, ne lasciamo soltanto 162, tanti quanti sono i missili francesi e britannici Evidente lo scopo di dividere gli alleati, di tagliar fuori l'America dall'Europa: tuttavia passa per la prima volta al Cremlino il concetto di riduzione degli SS20. Lo scorso marzo. Reagan rompe il ghiaccio dell'*opzione zero-, che resta come obiettivo massimo, e propone uh accordo interinale. Non si dice pubblicamente a quale livello, ma si implicano riduzioni significative e dei missili russi già installati, é dei missili occidentali da installarsi. Il 3 maggio, nuòvo passo di Andropoy: siamo disposti, dice il sovietico, à conteggiare non solo i vettori ma anche le testate. Concessióne preziosa, perché gli SS20 di testate ne hanno tre. Il-guaio è che Mosca tiene duro sull'altro pun to: non ha senso, dicono i sovietici, parlare solo di missili americani, trascurando le forze nucleari francesi e britanniche. Da Londra e Parigi si risponde che le Uro sono armi di difesa nazionale, dunque non sono euromissili, potrebbero semmai rientrare nell'ai' tro negoziato, dove si tratta di armi strategiche. La questione dei missili franco-britannici è destinata a complicare le cose, qui a Ginevra. Sulle Isvestija di domenica un autorevole commentatore, Valentin Falìn, definendo «teatro dell'assurdo» le obiezioni occidentali, ha calcolato fra inglesi e francesi 434 testate nucleari. Un calcolo aritmeticamente accurato, ma che trascura un particolare tecnico non proprio insignificante: è vero che i Potarla imbarcati sui sottomarini britannici hanno più testate, ma è anche vero che quelle testate non 6ono indipendenti, sono destinate tutte allo stésso bersaglio. Niente di comparabile con l'SS20, che di bersagli ne può colpire tre, e molto distanti l'uno dagli altri Alfredo Venturi