Mennea vola ancora, Pavoni costretto alla resa

Mennea vola ancora, Pavoni costretto alla resa Mennea vola ancora, Pavoni costretto alla resa Ieri a Milano, malgrado la pioggia, ottimo 32"44 sui 300 metri • Su questi valori l'azzurro aprì nel 79 la stagione del mondiale dei 200 - Pavoni a 11 centesimi - Ottimo il giovane Rho sui 200 (21*15) battuto da Voronin DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — il dito quasi timidamente levato al cielo subito dopo il traguardo, Pietro Paolo Mennea ha vinto la sua prima sfida del 1983 in formato casareccio, visto che il rivale n. 1 era quel Pier Francesco Pavoni, gran protagonista dello sprint nella passata stagione e suo riconosciuto erede. La distanza era insolita, ma spesso ricorrente per gli esordi stagionali, 300 metri, e i nostri eroi l'hanno affrontata con determinazione nonostante la giornata grama poco stimolasse. Pioggia battente ed umidità sono nemiche dichiarate della buona atletica e purtroppo ieri all'Arena orano presenti entrambe, Mennea e Pavoni, comunque, hanno dato vita ad una gara più che promettente nella quale il primatista del mondo dei 200 ha ampiamente dimostrato di aver vinto — come già avevano testimoniato le sue prestazioni indoor — la ruggine di oltre un amie di inattività. Il suo tempo, S2"44, dice molto su quella che è già là sua potenzialità attuale al pari di quella di un Pavoni terminatogli ad appena 11 centesimi. Non solo perché riscontri analoghi, sempre di maggio, Mennea li ebbe anche nel '77 e nel '79, stagione àurea poi per lui con il primato del mondo di Città del Messico, Per entrambi, anche se quantificare esattamente è sempre difficile, il tempo di ieri significa sui 300 una. prestazione sotto i 20"S0, cioè di vertice assoluto per una specialità che nel mondo stenta ad esprimere personaggi. Dei due, sui 300, Mennea ha mostrato maggior dimestichezza con la distanza, distribuendo piti razionalmente lo sforzo. Pavoni, invece, è partito troppo veloce per poi rallentare visibilmente In curva. Ma sul rettilineo finale si è ben ripreso, mantenendo le distanze al centesimo, visto che il cronometraggio parziale del professor Vittori ai 200 era di 21" 11 per lui e 21" netti per Mennea. Indubbiamente senza pioggia i tempi sarebbero risultati anche migliori ed il limite mondiale di Mennea (32"23), stabilito nel luglio '79 a Rieti, sarebbe stato migliorato. Più' che soddisfacente — in proiezione dell'intero giro di pista —anche il risultato di Rlbaud (32"80> e Malinverni (33"00). mentre ancora perplessi lascia Zuliani (33"36) mai veramente in gara, prima dando l'impressione di controllare l'azione, poi invece con le gambe dure sul rettilineo La passerella dei velocisti azzurri è parzialmente continuata poi nei 100 dove Tilli, campione europeo indoor dei 60 piani, è però rimasto sui blocchi (nel senso letterale della parola) dando cosi via libera a Simionato, vincitore in un 10"4 manuale, visto che il cronometraggio elettrico non ha funzionato. Ottime indicazioni sono ve-' nute anche nei 200. dove il ventenne Valerlo Rho, monzese che abita a Caliselio Balsamo, è stato battute di pochissimo da un vecchio volpone come il polacco Woronln (2r'io) e ha comunque preceduto il tedesco occidentale Haas (21"38). L'azzurro con 21"15 va ad arricchire ulteriormente il parco di talenti a disposizione di Vittori. Il maltempo ha comunque consigliato di rinviare l'esordio del velocisti in staffetta Giorgio Barberìs Milano. Mennea al/a il dito, la prima sfida con Pavoni è sua

Luoghi citati: Caliselio Balsamo, Città Del Messico, Milano, Rho, Rieti