L'esperienza della Santal castiga la Kappa

L'esperienza della Santal castiga la Kappa PALLAVOLO Secondo scudetto per i parmigiani nel palasport torinese gremito da 8000 spettatori (oltre 46 milioni d'incasso) L'esperienza della Santal castiga la Kappa Come lo scorso anno gli emiliani si sono aggiudicati la «bella» della finale proprio a Torino -1 torinesi resistono bene per i primi due set, poi mollano nel terzo - Eccezionale prova del mancino Marco Negri TORINO — Marco Negri e la maggiore esperienza della Santal fanno la differenza ed in un palasport pieno all'inverosimile (7818 paganti per un incasso di lire 46212.000) i parmigiani rimangono campione] d'Italia di pallavolo confermando Il risultato della •bella» dello scorso anno giocata al palazzo a vela. Il fattore campo avverso sembra esaltare la squadra di Claudio Piazza anche se i duemila parmigiani che hanno seguito la squadra a Torino hanno fatto sentire costantemente il loro incoraggiamento ai propri beniamini vincendo, anche loro, nettamente il confronto con i seimila fans della Kappa. La Santal Parma si conferma campione d'Italia con un perentorio 3-0 (15-10, 15-11, 15-9) in 80 minuti che non lascia adito a discussioni.o giustificazioni di sorta. Ha vinto la squadra che ha giocato meglio in tutte le fasi del match. I ragazzi di Piazza sono stati superiori al servizio, nella ricezione, a «muro», in difesa, e soprattutto in attacco dove Marco Negri, mantovano di anni, 1.91. schiacciatore mancino, azzurro artefice della medaglia d'oro dei mondiali di Roma, è stato protagonista indiscusso ed incontenibile, tanto che solo nel terzo set i torinesi sono riusciti ad impedirgli di andare a punto in qualche sporadica occasione. La superiorità nasceva da una maggiore forza psicologica, da giocatori più abituati ai grandi impegni come il regista coreano Kim Ho Chul, reduce da mille battaglie, da Gianni Lanfranco il più. regolare nell'arco delle tre gare di finale, artefice di punti importantissimi con azzeccati «muri» ogni qual volta la Kappa, con 29 grande impegno, cercava di riuscire a rientrare in partita. Ma oltre a questi tre veterani la Santal ha messo in mostra un Ninfa che ha dimostrato di ben meritare la convocazione azzurra cosi come Paolo'Vecchi che, con qualche isterismo in meno del solito, migliorando in maniera notevole il prò- pria rendimento rispetto ai primi due incontri ha fornito ai suoi compagni un eccezionale standard in ricezione e soprattutto a «muro». Detto dei, campioni, onore agli sconfitti. La Kappa «nouvelle vague» di Vullo, De Luigi, Perotti ed Hovland era partita per un campionato d'assestamento. Da prime piazze e nulla più. Ma dominando il girone all'italiana ed il match di andata della finale dei play off si era illusa di potere bruciare ogni tappa arrivando elio scudetto. Ma al momento decisivo il complesso ha mancato di un pizzico di esperienza in più anche se due dei nuovi, l'americano Hovland ed il palleggiatore Vullo, sono fra quelli che escono con le note più positive da questa amara «bella». Non c'è dubbio che Silvano Prandi, pronto ad iniziare il suo lavoro anche nel club Italia già da lunedi, si senta defraudato dopo aver perso due scudetti nella «bella» di finale dei piai/off dopo avere vinto entrambe le volte i gironi all'italiana. Ma la realtà, attuale detta ' pallavólo iialiarùi • dice che la Santal al meglio delle sue possibilità è oggi un pochino più forte in attacco di quanto non sia la Kappa. E l'attacco a pallavolo premia sempre anche se il «muro» ha la sua importanza. Se poi Franco Berteli, per. motivi imperscrutabili, offre un rendimento leggermente inferiore al suo standard, logico che tutto il complesso ne risenta, ma non per questo il formidabile atleta friulano può essere colpevolizzato. Così come non si può e non si deve accusare Piero Rébaudengo per una regia poco fantasmagorica quando la ricezione non era delle più pulite. Alla Kappa si può rimproverare solo di non avere giocato, almeno nel terzo set, la carta Giorgio Salomone. Il gigante fm. 2,01) cuneese aveva indirizzato nel verso giusto la prima finale, poteva forse riaprire anche l'esito della «bella». Mentre ieri la squadra torinese dopo avere ben lottato, sia pure sempre in salita, nei primi due set ha finito per mollare nel terzo quando ha saputo incamerare punti solo quando i parmigiani, in vantaggio per 12-3, si sono resi conto di avere già in pugno lo scudetto-bis,. Buono l'arbitraggio dei baresi Paradiso e Cecere. RjnoCacioppo Santa! Parma - Kappa Torino 3-0 (15-10, 15-il, 15-9) — Santal: Negri, Errichiello, Kim, Ninfa, Vecchi, Lanfranco, Angelelll (non entrati Dozzo, Lucchetta, Merli Belletti. Passani). Kappa: Hovland, Dametto, Berteli. Vullo, Piero Rebaudengo, Paolo Rebaudengo, Perotti, De Luigi, Salomone (non entrato Ruf f tnati). Arbitri: Paradiso e Cecere. Torino. Esultano I campioni italiani della Santa!; si riconoscono Ninfa, Negri e Belletti