Vive con la moglie immerso nel mistero è «reincarnato» e frequenta Savonarola

Vive coli la moglie immerse nel mistero è «reincarnato» e frequenta Savonarola Viaggio nel mondo dell'occulto: a colloquio con Alberto e Mavy, fra incantesimi e magie Vive coli la moglie immerse nel mistero è «reincarnato» e frequenta Savonarola Molti visitatori bussano alla.porta dei coniugi. Fenoglio: essi affermano di avere concrete prove sull'universo extrasensoriale - «Le streghe sono fra noi, in gran parte buone» - «Arrivano i fantasmi e mettono disordine» Alberto Fenoglio e Maria Russo, nota anche col nome di «Mavy», sono una coppia che vive tra fantasmi e mistero, una lunga vita insieme ad esplorare l'extrasensoriale che e m loro e a darne concreta prova- agli''}ncreduli che bussano alla porta. Lei interroga i tarocchi, inventa incantesimi d'amore, legge nella sfera di cristallo, consiglia magici profumi, Lui è uno dei più attenti studiosi dei misteri di Torino, individua tesori nascosti in buie caverne e dice: «Non li voglio perette portano male. A me basta sapere dove sono». In comune hanno pareccchie affinità: erano entrambi, fin da bambini, dotati di facoltà speciali; lui vedeva le fate, lei a 12 anni era iniziata alle segrete cose da un santone indiano, i A quattro mani hanno scritto una mezza dozzina di libri, ma al successo non ha corrisposto altrettanta fortuna con i diritti d'autore. Ognuno per conto proprio coltiva esperienze che poi regolarmente finiscono in un nuovo libro: lui segue il filone del fantasmi, l'esoterismo, e le «ricognizioni» nella profondità della storia, lei esplora l'antico e nuovissimo labirinto della stregoneria anzi. -ha pronto un saggio titolato «Le streghe sono tra noi» che non vuole svendere ad editori tirchi. Streghe buone? «Per fortuna sono la maggioranza, ma c'è chi i»o oltre ed è meglio lasciar perdere». Mi faccia capire: magia nera? Interviene il maritò: «l'roprio còsi. Riti in collina e nei sotterranei della città, meèsè vere,-vatti col diavolo personali e W gruppo.'Ch\[he he intende afferma die almeno cinquantamila persone a Torino se la fanno con ildiavolo. Halle? Mi spieghi un po' questo: come mai in pochi anni diciannoi'e giovani donne sono state trovate uccise in collina e di alcune non si sa neppure il nome? Voi giornalisti avete scritto che sono prostitute assassinate da maniaci. Prostitute anche quelle con simboli esotici adosso o incisi sulla pelle? Vittime sacrificali, sono. Dove aviwngono i riti? Un paio di volte l'anno dalle parti dell'Eremo dove appun¬ to sono stati trovati alcuni cadaveri di ragazze». Il malocchio, la fattura: capitoli rriinbri di complicate storie «nere». Incalza con voce soave Mavy: «Proprio i colpiti eia malocchio sono i miei clienti* .'Come' si fa captec'tse c'è o non c'è la fattura? «Bisogna che il. locale sia purificato, poi si mette un panno bianco in testa, si riempe di acqua un piatto fondo e si versano alcune gocce d'olio; Il numero delle gocce dev'essere dispari. Poi si pronunciano alcune formule magiclte,. Non dico quali, è un segreto. Se l'olio si allarga significa che la persona interessata è portatrice di fattura». E i fantasmi? «/Irridano in casa, mettono tutto iti disordine». Ad Alberto Fenoglio i fantasmi danno pure fastidio, ma non può fare a meno di vederseli attorno. «Spesso si' materializzano e li scorgono ancliele persone normali». «A me fanno una paura folle» dice la moglie. '-( Pare che urupostò privilegiato sia lì' dàslilJEi òSfàltòtà fuori Moncalicri. costruito — afferma Fenoglio — dai Templari. «Li abbiamo visto un'infera comunità di contadini del 700 die si erano materializzati in un gfornq d'estate. E l'attuale proprietario del castello ha fotografalo il cavaliere Templare che ogni tanto compare per una galoppata. Un giorno (ero con amici), scorgo affacciata ad una finestra una ivcchia e di sicuro in casa non c'era anima inva. Chieda a Nunzia». Maria Fenoglio compone un numero di telefono: « Ti ricordi quella volta al castello? Qui c'è un giornalista. Racconta un po' tu». La signora Nunzia gestisce un bar, risponde precisa: «Proprio una i>ecchiaccia. Noi le parlavamo e quella zitta. Poi si è tirata indietro. Scomparsa. Con i miei occhi l'Ito vista». Fantasmi buoni sono i compagni da.sempre di Alberto Fenoglio: «Preferisco definirli entità materializzate. Il più assiduo è Gerolamo Savonarola. Poi c'è la zia, infine Helène di Sacre Court morta nel 1753 a Parigi e della quale ero precettore. Si, si, rida pure. Ma io sono reincarnato. Allora ero un musicista; non saprei spiegare altrimenti l'attuale predisposizione alla ' musica. Comunque Helène mi Ila salvato la vita più mite. L'ultima un paio d'anni fa. Ero a piedi, un'auto mi butta in aria: roba da restare secco. Volo, faccio tre caprioleecwnese.qualcuno mi tenesse per le ascelle atterro morbido, senza un graffio». Fenoglio fornisce particolari senza forzare i toni: non gli interessa convincere: «Se crede bene, se no fa lo stesso». Potrei vedere anch'io un fantasma? «Dubito, lei è troppo scettico, troppo distaccato. Lei non crede neppure a quel che i>ede». Tira fuori una scatola: pesci mummificati/bistecche ridotte a una crosta, c'è anche la lartarughina Teodolinda secca come una pergamena. Cos'è? «Bioradiazioni. Escono dalle dita, un fluido capace di mummificare carne e vegetali». Provi, la prego, adesso. Socchiude gli occhi: «Troppo vecchio». Ha scttant'anni, ma ne dimostra venti in meno. «Lo facevo una volta per studio». La moglie: «Ha mani nilracolose, è riuscito a ridurmi l'appendice e quando ho qualche dolore lui li calma». La moglie'forse lo ha stuzzicato nel punto giusto. «Proverò a mummificare quella rosa. Ripassi tra qualche giorno». Peccato che non possa assistere all'esperimento, ma tornerò, stia tranquillo. Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: Parigi, Torino