Lavoro per i periti «agroturistici» di Sergio Miravalle

Lavoro per 8 periti «agrituristici» Inchiesta sulle scuole che preparano all'agricoltura - CAGLIARI Lavoro per 8 periti «agrituristici» I problemi dell'istruzione agraria in Sardegna - Si punta su zootecnica, vitivinicoltura e turismo - «Stage» pratici nelle aziende e mancanza di aule - Le condotte di zona DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CAGLIARI — Potrebbe essere la «serra d'Europa» con un clima che garantisce in 'media 315 giorni di sole all'anno. Invece la Sardegna oltre a patire lutti i mali strutturali dell'agricoltura del Meridione li vede acuiti dalla condigione ili isola. «E' come se dovessimo far attraversare al nostri prodotti un deserto di centinaia di chilometri—commenta Matteo Piredda, democristiano, assessore regionale all'Agricoltura— ma 1 nostri problemi non sono solo la difficoltà di avere trasporti celeri e a basso costo. Abbiamo anche ritardi nell'assistenza tecnica, dobbiamo far crescere una nuova classe di agricoltori capaci di adattare le produzioni alle esigenze del mercato nazionale ed europeo... Sono dicliiarazioni che mettono in primo piano il problema delle scuole agrarie nell'isola. Ci sono tre istituti tecnici per periti agrari (Cagliari, Nuoro e Sassari, quest'ultimo con un córso per floricoltori) e una decina di scuole professionali per agrotecnici. Oltre quattromila studenti destinati a diventare, a vari livelli, i tecnici dell'agricoltura sarda del Duemila. «Ma il rischio è che si sfornino diplomati generici, senza le specializzazioni necessarie sul mercato del lavoro» precisa Vittorio Porcelli, da sette anni presidente dell'istituto, tecnico di Cagliari. E'la scuola agraria più vecchia e prestigiosa dell'isola. Fondata nel 1885 con una azienda vitivinicola sperimentale di 25 ettari, l'istituto ha patito nel dopoguerra l'espansione urbanistica della città perdendo via via gran parte dei terreni. La promessa da parte del Comune dt una nuova sede si trascina dal 1955. A Elmas, accanto all'aeroporto; la scuola dispone ora di una azienda di 35 ettari (vigneti, agrumeti, frutteti) ma la sede cittadina è vecchia. Le aule risultano insufficienti e gli 870 allievi sono costretti ai doppi turni. Mancano anche il convitto e la mensa: molti studenti sono cosi costretti ad un pendolarismo di decine, a l'olte addirittura centinaia dt chilometri al giorno. «Ciò nonostante — prosegue il preside — cerchiamo di organizzare corsi di studio moderni. Disponiamo di buoni laboratori (l'istituto è anche sede del sei-vizio repressione frodi del ministero dell'Agricoltura) e manteniamo contatti con parecchie aziende modello». / ragaggl della quinta seguono infatti stage di una settimana al mese nelle altreggate fattorie della gona di Arborea dove si allevano bovine da latte superproduttlve. «E' uno dei settori chiave dell'agricoltura sarda assieme a quello vitivinicolo e agrituristico», dice Porcelli. Secondo un progetto di studi •modulare» dall'istituto di Cagliari, potranno quindi uscire anche periti agroturisttcl magari specializsatt nella conduzione di fattorie e campeggi? «Sarebbe certamente un passo avanti — ammette il professor Porcelli — per rendere la scuola sempre più vicina alle reali necessità dell'economia sarda». Ancìie la Regione si sta muovendo per ottenere nell'isola un corso specialiggató per enotecnici. E' anche in programma un progetto di for- magtone e aggiornamento tecnico che prevede l'assunztone di 270 tra diplomati e laureati (in Sardegna l'unica facoltà di agraria è a Sassari). «Abbiamo redatto un piano che divide la Sardegna in 42 zone agrarie omogenee — preciso l'assessore Piredda —, in esse i tecnici operano con ila filosofia del medico condotto applicata alle coltivazioni». • Sono progetti grossi che tentano di smuovere una realtà agricola trop)x> spesso ancora legata alla pastorizia estensiva e alla cerealicoltura di scarso pregio, dove l'Inter-' vento •dall'alto» si è sovente arenato nelle secclie della burocrazia. Ora l'agricoltura sarda guarda wrso il futuro e lia davvero bisogno di tecnici che la aiutino a crescere. Sergio Miravalle '

Persone citate: Matteo Piredda, Piredda, Porcelli, Vittorio Porcelli