«In Italia si allontana la ripresa»

«In Italia si allontana la ripresa» Conf industria, Ucimu e Iseo giudicano il crollo della produzione a marzo «In Italia si allontana la ripresa» ROMA — In Conf industria ci si sono ormai abituati, l'ennesimo dato sul calo della produzione industriale (—8,4% a marzo) non ha destato sorpresa. «Ormai — ha dichiarato il vicedirettore Carlo Ferroni — si tratta di un trend che va avanti da parecchi mesi. Questo però non vuol dire che non siamo preoccupati; più si riduce la produzione industriale e più aumentano i costi per le imprese, con conseguente minor competitività delle nostre industrie che perdono quote di esportazione verso i mercati esteri». Secondo Ferroni l'ennesimo crollo della produzione industriale (che nei primi tre mesi dell'anno è stato del 7,4% ) è da imputare al calo della domanda del beni di investimento. «Questo stato di cose — ha rilevato Ferroni — riduce sempre più le nostre possibilità di agganciarci al cosiddetto treno della ripresa che, all'estero, è già iniziata». «Da noi, invece, — ha puntualizzato il vicedirettore della conf industria—non e'è ancora nessun segnale di ripresa». L'analisi delia Conf industria viene sostanzialmente condivisa anche dall'Iseo (l'istituto per la congiuntura) secondo t cui esperti anche nell'83 si avrà una crescita zero del prodotto interno lordo. I dati sulla produzione industriale, sostiene Innocenzo Cipolletta dell'Iseo, confermano che siamo ormai quasi sul fondo anche se—e questo può essere considerato l'unico dato non negativo — non scendiamo ulteriormente. Per quanto riguarda i motivi del calo della produzione industriale, l'Iseo concorda con la Conf industria: la domanda del beni di investimento 6 effettivamente bassa, mentre quella dei beni di consumo sembrerebbe aver finito di cedere. Anche secondo l'Ucimu, l'associazione degli industriali delle macchine utensili, il dato più preoccupante non è tanto il crollo della produzione industriale, quanto la caduta dei beni di investimento che—ricordano all'Ucimu—sono i più importanti per il sistema economico. Questa caduta conferma che oggi, in Italia, nessuno investe e che, almeno per 1*83, non c'è nessuno spiraglio di crescita.

Persone citate: Carlo Ferroni, Ferroni, Innocenzo Cipolletta

Luoghi citati: Italia, Roma