Il sesso a Varsavia non è più un gulag di Roger Boyes

Il sesso a Varsavia non è più un gulag Ondata di liberalità (per distrarre i giovani da Solidarnosc?) mentre prolifera il mercato nero Il sesso a Varsavia non è più un gulag NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Una volta, in Polonia, il sesso, come i gulag sovietici, era un'improbabile per quanto insistente allusione. Certo, qualcosa accadeva, ma per molti polacchi non era chiaro che cosa, quando e come. Il seno, per esempio, era un attributo della maternità socialista, messo in mostra solo nel caso di madri che allattavano i figli. Le ragazze diventavano presto grasse, e poi scomparivano dalle parrocchie. I preti, alimentavano il mistero, e la stampa socialista s'attaccava alla linea del congresso del partito che Inevitabilmente chiedeva lavoro duro, cinghie tirate e docce fredde. L'-illuminazione. è avvenuta a poco a poco, ma sembra che in questo periodo abbia fatto un gran balzo in avanti; uno strano sviluppo dato che il Papa sta per visitare il Paese e dato, anche, che il governo Jr.ruselskt non ha proprio una reputazione di licenziosità. L'atteggiamento nei confronti del nudo ha cominciato a cambiare alla fine degli Anni Sessanta con la relativa apertura della Polonia alle Influenze occidentali. Le pietre miliari sono ancora nel ricordo di tutti: il primo nudo sulla seria rivista Perspektywy, la mostra Venus-80, i ponderosi articoli sulle forme umane e sui loro possibili usi, l'apertura di centri di pianificazione familiare. Ma adesso sembra che si aggiunga ogni giorno una nuova pietra miliare; ci si chiede dove si andrà a finire. Il primo calendario occidentale con le play mate è stato messo in vendita dai giornalai alla fine dell'anno scorso; in quattro giorni si esaurì la tiratura, 200 mila copie. Era un libretto con ragazze in sintonia con le stagioni: espressione raggelante a dicembre, sorriso più incoraggiante in primavera. Il gradino successivo è stato l'annuncio che il primo sex shop del Patto di Varsavia sarebbe stato aperto nella città vecchia, a Varsavia. Centinaia di potenziali clienti si sono messi in coda fuori del negozio, che non si è aperto; l'episodio è stato spiegato come «ricerca di mercato». La rivista Veto, organo della Federazione del consumatori, pubblica le tariffe delle prostitute negli alberghi di Varsavia, e immagini di nudo compaiono frequenti nelle riviste per giovani come Razem e Iti. Questa nuova franchezza riflette il fatto che metà della popolazione ha meno di 30 anni e dimostra l'allentamento della presa dei parroci sul loro gregge. Ma c'è anche la volontà del potere di dar spazio sul giornali a questi nuovi comportamenti: per distrarre i giovani dal loro altro grande interesse, Solidarnosc, o per avviare un processo di demistificazione del sesso. Ecco ehe il giornale di Wroclaw Sprwy i Ludzie ha pubblicato di recente un ampio dibattito sulla prostituzione. Una donna ha scritto in difesa delle prostitute, la radice del problema, ha detto, è che esistono due tendenze in Polonia: un indebolimento del tabù sessuali e l'aumento dell'enfasi sul denaro e sul modo di farlo. Forse, allora, la nuova ondata sessista è semplicemente la conseguenza del fatto che troppa gente vuole troppo dopo aver avuto troppo poco per troppo tempo. Ciò spiegherebbe perchè prospera il mercato nero eli film e oggetti pornografici. Ogni volta che l'ambasciata americana svende libri per beneficenza, i primi dieci acquirenti sono speculatori che' comprano quanti più numeri di Play-, boy possibile. Ogni copia viene scomposta nelle sue fotografie, vendute al mercatino domenicale delle pulci a prezzi «({rissimi. Una raccolta completa di Playboy vecchia di cinque anni vale al mercato nero tremila zloty, lo stipendio di una settimana di un chirurgo. A guidare questa rivoluzione sessuale è l'impresa privata e non il desiderio di saperne di più; ed 6 questo che disturba la Chiesa. I ricchi, i privilegiati, hanno sempre avuto accesso a videotapes e'riviste pornografiche, ma ora che l giovani sono sempre più coinvolti, si comincia a pensare, all'interno della Chiesa, che ci si sia spinti troppo oltre. Roger Boyes Copyright «lime Newspaper» i- |ht l'Iluliu *t* .Stampai)

Luoghi citati: Polonia, Varsavia, Wroclaw Sprwy