Condannati i due teppisti di stadio per i mattoni contro il bus interista

Condannati i due teppisti di stadio per i mattoni contro il bus interista Otto e dièci mesi di pena ai «Fighters» responsabili del grave episodio Condannati i due teppisti di stadio per i mattoni contro il bus interista Il 1° maggio rimase ferito alla testa il giocatore Marini - Uno dei responsabili, Gian Luca D'Ancona, rimarrà in carcere fino a marzo • Partecipò anche all'assalto neofascista all'Iris Grassi «Perclié ce l'avete tanto con l'Inter?.. I due «Fighters» tacciono. Uno si sbircia le scarpe, l'altro lavora d'intaglio con le unghie la balaustra del banco degli imputati. «Allora, avete sentito? Perc)ié ve la siete presa con i giocatóri interisti?» torna a chiedere 11 presidente Iannlbelli. I «Fighters» continuano a fare scena muta, affidano le risposte ad un lieve scuotere di capo e ad una timida alzata di spalle. Gian Luca D'Ancona e Piero Prete, «ragazzi di stadio» per i quali la partita è solo occasione di sfoghi violenti, beceri e gratuiti, non avrebbero potuto dimostrare meglio la povertà di idee e l'ottundimento mentale del teppista del calcio. Entrambi questi giovani seguono ogni domenica la Juventus intruppati nel clan dei «Fighters», una banda tristemente famosa, composta da facinorosi che approfittano della partita per esibirsi in cori d'insulti, in vandalismi di qualsiasi genere e aggressioni al sostenitori della squadra avversarla con la strategia vile del «cinque, dieci contro uno solo e indifeso». Ili" Maggio però a Gian Luca D'Ancona e Piero Prete è andata male, furono arrestati per aver scagliato mattoni contro il torpedone- dell'Inter e ferito alla lesta 11 mediano Marini. Davanti ai giudici della terza sezione del tribunale la coppia di pseudotifosi veste i panni della pecorella smarrita, nega le responsabilità, tira in ballo la sfortuna e il gioco contrario delle coinci¬ denze, dice suppergiù: «Mai preso a sassate quel pullman,, noi aspettavamo di entrare nello stadio, gruppi di interisti ci subissarono di pietre, reagimmo ma per i mattoni, contro la squadra nerazzurra non abbiamo colpe». Una condotta difensiva abborracciata, tessuta di contraddizioni e ingenuità, scandita dai silenzi alle contestazioni del p.m. Loreto. Malgrado le appassionate arringhe dei difensori (avvocati Accatlno e Fornas) il tribunale pronuncia un .verdetto ancora più severo di quello invocato dall'accusa. Prete è condannato a 8 mesi di carcere, D'Ancona a 10. D'Ancona però, il più intel¬ lettualmente sprovveduto dei due e forse il più violento (una foto lo ritrae all'interno dello stadio mascherato come un bandito e brandente un estintore!), non beneficia della condizionale, resterà alle Nuove sino al prossimo marzo. Poco tempo fa il «teppista del calcio» era già stato condannato a 1 anno e 4 mesi per aver partecipato a un raid di neofascisti contro ritte «Grassi». Al D'Ancona non sono attribuite simpatie fasciste e ciò la dice lunga sulla smania della violenza per la violenza di questo giovane. I due «Fighters» se ne vanno tra i carabinieri rispondendo straniti al saluti degli amici al di là della transenna. TmlazlltsssCcfgtFcgds Tutti ragazzi e ragazze dai modi arroganti e spicci che la lettura della sentenza ha reso ancora più evidenti. Un tizio zazzeruto sibila: -Quelli dell'Inter pagheranno per la galera di Gian Luca», una bruna trattiene lacrime di rabbia, singulta «Tutto per due sassi», sbotta in bestemmie e insulti contro il mondo intero. Chissà se pianse e se la prese con tutto e tutti quando nel febbraio scorso altri «Fighters», per vendicare le botte ricevute dagli ullras viola a Firenze, circondarono e accoltellarono, rlducendolo in gravi condizioni, un tifoso della Fiorentina scelto a casaccio Claudio Giacchino dati Luca D'Ancona e Pietro Prete durate l'udienza: «Pensavamo fosse il pullman dei tifosi»

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