«Più scambi col Giappone se ci conosceremo meglio»

«Più scambi col Giappone se ci conosceremo meglio» Umberto Agnelli all'Associazione italo-nipponica «Più scambi col Giappone se ci conosceremo meglio» ROMA — Un accordo commerciale tra Europa e Giappone non è più rinviabile: «Bisogna aprirci reciprocamente le porte altrimenti ci troveremo nel mezzo di una dura guerra commerciale». Ne è' convinto Umberto Agnelli, clie ieri sera a Roma ha presentato l'Associazione italiana per l'amicizia con il Giappone, di cui è presidente. Conversando con alcuni giornalisti Agnelli ha detto che il Giappone è troppo chiuso verso i prodotti dell'Europa, ma è anche vero che l'Europa ha messo troppe limitazioni: «Bisogna capire die dobbiamo aprire i nostri mercati. Uno degli scopi dell'associazione sarà quello di far conoscere meglio costumi, cultura, tradizioni industriali dei due Paesi: «Senza questa maggiore conoscenza reciproca — ha detto ancora Agnelli — è impensabile che le relazioni commerciali, in particolare tra Italia e Giappone, migliorino. Attualmente possiamo dire che l'interscambio è comunque insufficiente e bisogna fare di tutto per allargarlo». Ad una domanda sulle possibilità di prestiti giapponesi ad imprese italiane. Agnelli ha risposto che si apre un grosso mercato. «La Fiat Ita già fatto qualche cosa, per il futuro vedremo. Sta di fatto che il mercato finanziario giapponese sarà uno dei tre assi portanti della finanza mondiale insieme a quello del dollaro e dell'Ecu. Lo yen è destinato a diventare una moneta di riferimento sui mercati finanziari internazionali come il dollaro. Bisogna che gli stessi giapponesi si convincano di questo». II fatto che attualmente 1 giapponesi concedano prestiti soltanto ad aziende italiane di Stato o con garanzia dello Stato viene considerato da Umberto Agnelli come un fatto momentaneo: «La garanzia viene riclliesta perché si¬ curamente lo Stato italiano pagherà. Questo però vuol dire soltanto una cosa: non è un fatto di sfiducia, ma ritengo che sia il frutto di una insufficiente conoscenza del tessuto industriale italiano, dei problemi della nostra economia e degli obiettivi die si è posta. Se ci conosceranno meglio, non credo die nel lanciare crediti finanziari faranno una questione di garanzia e sistema, ma soltanto di valutazione delle singole imprese».

Persone citate: Agnelli, Umberto Agnelli