Un giornale polacco attacca Mosca (e non viene distribuito in edicola) di Bernard Guetta

Un giornale polacco attacca Mosca (e non viene distribuito in edicola) Polityka rispondeva polemico alle critiche (antisocialismo) di Tempi Nuovi Un giornale polacco attacca Mosca (e non viene distribuito in edicola) VARSAVIA — I giornalisti occidentali hanno visto mercoledì in anticipo alcune copie del settimanale polacco «Polityka» che rispondeva polemico alle accuse del sovietico «Tempi Nuovi». Ieri, normale giorno d'uscita, «Polityka.» era introvabile, nelle edicole, ufficialmente per «problemi di distribuzione». NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Lo scorso weekend si sono visti ex dirigenti sindacali sino al giorno prima vicini al partito costituire un fronte comune con Walesa. Ora un settimanale ufficiale polacco polemizza con un altrettanto ufficiale settimanale sovietico: Polityka, accusato la settimana scorsa da Tempi Nuovi di essere «allergico al socialismo», risponde proclamandosi innocente. Quasi scusandosi di avere l'audacia di contrattaccare, il periodico polacco sottolinea subito, senza. commenti, che Tempi Nuovi usa nei suoi con' fronti «un tono senza precedenti»; poi, affrontando subito 11 nocciolo della questione Polityka osserva che sedici delle 18 citazioni sulle quali si basa l'accusa risalgono al 1982, e in maggior parte ai primi mesi dello stato d'assedio; che una sola proviene da un numero recente, e che l'ultima non è mai comparsa sulle sue colonne. Queste osservazioni, anch'esse senza commento, assumono un signifi cato molto preciso. L'accusa più inquietante formulata da Tempi Nuovi e che Polityka abbia continuato a farsi eco dell'opinione di •oppositori ideologici» ben¬ ché il suo «ex redattore capo» avesse sottolineato già. nel febbraio dello scorso anno «te necessità di perseguire soluzioni per rafforzare il socialismo». L'ex redattore capo in questione e l'attuale vice primo ministro Mieczyslaw Rakowski, nominato da Jaruzelski, del quale è stretto collaboratore; la critica equivale quindi a dire che la politica seguita dai leader polacchi non rispetta le promesse fatte al momento della proclamazione dello stato d'assedio. Il fatto che le citazioni si riferiscano tutte tranne una alla «rinascita nazionale» dimostra anzi che sono stati fatti progressi nella «normalizzazione», e che le deviazioni di quell'epoca vanno attribuite ad un momento ancora difficile, ma ormai superato. Detto questo, in modo implicito ma chiarissimo, Polityka espone ai lettori le lesi di Tempi Nuòvi, pubblicando, insieme con l'interpretazione sovietica, le citazioni dei suoi articoli fatte dal giornale russo. Tutto questo in modo molto obiettivo, ma ogni volta una nota a pie di pagina rimanda alle frasi effettivamente pubblicate; e ci si accorge che queste frasi sono state avulse dal loro contesto, o bellamente riscritte. Conclusione: «Può darsi che i nostri giornalisti a volte siano maldestri nell'uso delle virgolette, ma è una cosa die capila anche a Andrei Ryjov», cioè all'autore della iuquisitoria sovietica. L'agenzia Pap aveva annunciato martedì scorso che Rakowski aveva presentato il rapporto sulla situazione socioeconomica al Consiglio del ministri; l'articolo di Polityka era pronto da domenica, e aveva quindi avuto tutto il tempo di essere approvato dall'alto. Per quanto clamoroso, questa inconsueta polemica pub blica fra due capitali della comunità socialista non significa che Jaruzelski non riscuota più la fiducia di Mosca, né che stia diventando un dissidente. Ma indubbiamente è sintomàtica delle difficolta del generale nella normalizzazione della Polonia e l'impazienza di fronte al persistere delle -attività antisocialiste» che in maggior o minor misura mostra l'intero mondo comunista. A rischio di fare l'avvocato del diavolo, bisogna dire che per quanto «libere», le citazioni sbandierate da Tempi Nuovi riflettono tutta l'ambiguità della situazione polacca. Ryjov si indignava perché l'idea di pluralismo «non è pus sala nella clandestinità insieme con gli estremisti di Solldarnosc». Questo concetto, espresso con parole più sfumate, e naturalmente accompagnato da quello del necessario 'accordo globale coiV'i' «principi del socialismo», rispunta in tutti i discorsi ufficiali, per la semplice ragione che se il governo volesse far fronte comune con i soli comunisti, troverebbe ben poca gente, e deve quindi dire chiaramente che cerca alleati al trove. pur non riuscendo a farlo. C'è un altro punto denunciato da Tempi Nuovi, quello della debolezza del partito, un argomento da alcuni mesi messo in sordina nei discorsi ufficiali coerentemente con i calcoli strategici delle autorità, che stentano a ricostruire le fondamenta tradizionali del regime e non a caso si sono rivolte all'esercito. Il guaio è che il -modello., socialista polacco del quale parla Tempi Nuovi è tutto da costruire, « uomini come Rakowski, cordialmente odiato appunto per questo nell'apparato, lo sanno benissimo, anche se hanno soltanto l'ambizione di ripristinare l'ordine. Infine, quando Tempi Nuovi scopre che Polityka usa come argomento per difendere la linea del regime 11 peso di Yalta, scopre l'America. E' anzi uno degli argomenti più sfruttati dalla propaganda, che con tutti gli eufemismi possibili martella sul fatto che non essendo la Polonia in Australia, i polacchi devono trarre le loro conclusioni. Bernard Guetta CopyriKhl ni * ninnili-» e per l'ìlalla <-1 ,;i Stampa»

Persone citate: Andrei Ryjov, Jaruzelski, Mieczyslaw Rakowski, Rakowski, Walesa

Luoghi citati: America, Australia, Mosca, Polonia, Varsavia, Yalta