E' solo un miraggio la Venezia dei poeti

E' solo un miraggio la Venezia dei poeti NE DISCUTE IL «PEN CLUB» E' solo un miraggio la Venezia dei poeti VENEZIA — Ma quale Venezia è quella che emerge dalle pagine del letterati e poeti del secoli passati? E' più un miraggio che una realtà. Un mito nato probabilmente con Il Milione di Marco Polo, consacrato dal Petrarca, per 11 quale è una -città augustissima», ricca d'oro e di fama, e dissacrato dal Boccaccio, che la definisce ciarliera e credulona, sleale e tirannica. Se ne parla, in questi giorni, a Venezia appunto, in occasione di un convegno internazionale del Pen Club, al quale partecipano scrittori e letterati di fama: da Giorgio Bassano Vittore Branca, Mario Soldati e Marina Bellone! a Per Wastberg, Francois Bondy, Mary Mac Carthy, Alain Bousquet, Stephen Spender, René Tavernier." Montaigne «si sbriga di Venezia in due fredde pagìnette», mentre il giovane^Shakespeare si abbandona, »sensa ■più remora alcuna — osserva Bassani—all'incanto smemorante della sirena meridionale, sede di tutte le passioni e di tutte le voluttà». Su questa scia cresce un'immensa letteratura su Venezia che, a parte la parentesi del '700 di Goldoni, Gasparo e Carlo Gozzi. Casanova, Alfieri e Goethe, »ha, tutta, qualcosa di malato, di smanioso, di nevrotico». . Da Chateaubriand a Gau tler, a Dickens, a Barres, a Henry de Regnici-, a James, a D'Annunzio, a- Proust, a Mann, non c'è grande scrittore, appartenente per molto o fper poco al filone dell'Ottocento romantico-decadente europeo, il quale non risulti impegnato — secondo Bassani — in un suo tentativo di coinvolgere Venezia in una, operazione mistificatoria. Ci sono, tuttavia, rare eccezioni positive, in prevalenza autoctone (Paolo Sarpi, Silvio Pellico. Ippolito Nievo, Giacinto Gallina, Camillo Boito e Giacomo Novera a) che seppero uscire dal «cliché» offrendo, nelle loro pagine, testimonianze dalle quali Venezia esce, finalmente, autentica e viva.

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