Sul decreto Inps il governo si difende ma Zanone chiede il ripristino dei tagli di Eugenio Palmieri

Sul decréto Inps il governo si difende Zanone chiede il ripristino dei tagli La cancellazióne dei due articoli «costerà» quest'anno 380 miliardi Sul decréto Inps il governo si difende Zanone chiede il ripristino dei tagli Fanfani e Forte: «11 Consiglio dei ministri non ha fatto altro che rispettare la volontà espressa dal Parlamento» - Il ministro De Michelis: «Ma io ero contrario» -1 de replicano: «Quando si è deciso lui dov'era?» ROMA — Un vero e proprio putiferio si e scatenato fra'i partiti e Ira i ministri dopo la cancellazione di due articoli importanti -dal decreto sulla previdènza decisa dal governo ieri l'altro. Il segretario del pli. Zanone, ha chiesto ufficialmente il loro ripristino nel testo originale (smentendo di (atto i suoi ministri presenti alla riunione di Palazzo Chigi) ..per non dare adito a dubbi sulla volontà di contenere la spesa pubblica*; Fanlani, attraverso il sottosegretario Orsini, la sapere che l'iniziativa è in linea con le richieste del Parlamento e precisa che il mancato -taglio» delle spese per quest'anno sarà di circa 380 miliardi: il ministro Forte è sulla stessa linea: «I ministri non hanno fatto altro ohe rispettare la volontà del Parlamento»; di diverso avviso il collega di partito, anch'egli socialista. Gianni De Michelis: -lo ero contrario alla cancellazione*; 'Ma lui dov'era?-. avrebbe confidalo ad alcuni amici il ministro Goria. Il ' ministro del Lavoro. Scotti, non se la sente di intervenire nella polemica tra rigoristi e lassisti: «Ci sono motivazioni costituzionali che andavano rispettate, via mi sembra che la discussione in questo caso sia inquinala dai giochi elettorali*, ci ha dichia¬ rato. Probabilmente è convinto oggi più che mai clic senza una riforma organica nella giungla pensionistica non si può apdare molto lontano. I più critici, oltre ovviamente a Zanone. sono i repubblicani e i comunisti. La segreteria del prì sostiene apertamente che le modifiche introdotte dal governo al decreto previdenziale «non sono tecniclie ma politiche*, comportano un costo per lo Stato mollo elevato e tramutano un provvedimento, nato per contenere la spesa, in uno che invece l'incrementa. A1 Pei si parla di operazione elettorale: -Si fa un decreto — sottolinea Adriana Lodi, responsabile del settore previdenza del partito — dove si mette dentro tutto quello die c'era prima e si tolgono due norme restrittive die riguardano le pensioni, dando l'illusione ai cittadini di voler lasciare tutto cosi com'è. Ma dopo il 30 giugno ci saranno du pagare gli interessi*. Sempre nel pei c'è la convinzione che il decreto, il terzo della serie, sia destinato a decadere come i precedenti visto che il nuovo Parlamento si insediceli il 12 luglio (la conversione in legge deve realizzarsi entro 60 giorni). Repubblicani . e comunisti sono inoltre assai critici sull'altra decisione adottata dal Consiglio dei ministri: quella di abolire il divieto di ampliare gli ospedali nelle regioni con più posti letto. Spadolini parla di lassismo elettorale, mentre secondo Adriana Lodi -in questo modo non è escluso die nei prossimi due mesi qualcuno chieda soldi per gli ospedali, e in molte parti d'Italia il numero dei posti letto è più elevato di quello stabilito dall'Organiszazione mondiale della sanità, e con essi i voli degli elettori*. Insomma l'argomento previdenziale sta diventando ancora una volta un cavallo di battaglia per acquisire maggiori consensi fra le forze politiche. Resta il fatto che l'inps versa in condizioni disastrose e negli ultimi anni si è fatto poco o addirittura nulla per fronteggiare un'emergenza ormai radicata. Tant'è che la riforma delle pensioni ha trovato finora ostacoli In- sol-montabili in primo luogo nelle diatribe parlamentari del partiti che In questi anni hanno formato le maggioranze. Le Integrazioni al minimo, cui l'articolo 7 del decreto, sia pure in modo estremamente parziale, tentava di porre ordine, gravano sull'Inps per 19-20.000 miliardi l'anno. E si tratta di spesa puramente assistenziale, un vero e proprio regalo per coloro che hanno già pensioni elevate, visto che non ha contropartita contri-, butlva. Lo stesso decreto modificato l'altro ieri. Inoltre, contiene la fiscalizzazione degli oneri sociali per i commercianti sempre che questi rispettino l'Incremento annuo dei prezzi fissato dal governo. Però, contrariamente a quanto avviene per la fiscalizzazione nel settore: industriale, gli oneri sono direttamente a carico dell'Inps e non della legge finanziaria: oneri calcolati in 300 miliardi per quest'anno, ma che saliranno a 1000 quando 11 meccanismo sarà a regime. Il rischio grosso è che anche in questo caso si vada ad accrescere il disavanzo della gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti: per 11 fu turo governo ci sarà da lavorare molto. Eugenio Palmieri

Persone citate: De Michelis, Fanfani, Gianni De Michelis, Goria, Orsini, Spadolini, Zanone

Luoghi citati: Italia, Roma