Scende il tasso dei Bot a 3 mesi I conti correnti renderanno meno di Stefano Lepri

Scende il tasso dei Bota 3 mesi I conti correnti renderanno meno Soddisfazione al Tesoro per il successo della prima asta competitiva Scende il tasso dei Bota 3 mesi I conti correnti renderanno meno L'interesse dei «buoni» trimestrali è del 16,53% - Goria sostiene corretta una consistente differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato e dei depositi a vista • La Bnl riduce il «prime rate» al 18,75 e il «top rate» al 24,50% ROMA — Scendono ancora 1 rendimenti dei Bot a tre mesi: grazie al nuovo metodo dell'asta competitiva, la media di aggiudicazione è stata del 16,53%. Scendono anche i tassi di interesse pagati dalle banche sui conti correnti: alcuni istituti hanno ordinato di applicare riduzioni di un punto in media a tutti i clienti, altri seguiranno. La differenza a favore dei tassi sui titoli di Stato perciò è destinata a restare elevata, pure se è improbabile che si realizzi l'ipotesi menzionata l'altro giorno, più per paradosso che altro, dal ministro del Tesoro, Giovanni Goria: ridurre a zero l'interesse sul conto corrente a vista in quanto si tratta di un servizio reso dalla banca al cliente, e di denaro liquido a tutti gli effetti. L'asta di metà mese dei Bot, ieri, ha dato pieno successo tecnico al nuovo metodo ^competitivo» per l'assegnazione dei titoli a tre mesi: Tesoro e Banca d'Italia ne sono soddisfatti. I titoli sono stati assegnati a rendimenti diversi a ciascun offerente, con una media del 16,53% inferiore a! 16.71% dell'ultima asta col vecchio metodo. I pochi Bot assegnati per via non competitiva avranno un interesse del 16.10%. Meno entusiasmante l'andamento complessivo dell'emissione, visto che la Banca d'Italia se ne è accollata circa il 30%. I rendimenti dei Bot a sei mesi e a un anno sono invariati rispetto a fine aprile: 17.37% e 18.22%. Goria nel suo discorso di lunedi sera a Firenze intendeva sostenere — assicurano i suoi collaboratori — soprattutto una cosa: è giusto che 1 Bot. in quanto impiego vero e proprio del risparmio, fruttino un interesse maggiore del conto in banca «a vista», che è solo denaro messo al sicuro, disponibile in qualsiasi momento attraverso gli assegni. Negli Stati Uniti e in alcuni altri Paesi, è la legge a vietare alle banche di corrispondere interessi sui conti correnti: in altri, come la Germania e l'Inghilterra, è consuetudine bancaria non farlo. Ovviamente, in tutti questi Paesi, la maggior parte, circa l'80%. del risparmio depositato presso le banche è ben remunerato, sotto altra forma: conti vincolati, certificati di deposito eccetera. E l'inflazione è più bassa che da noi. Quando la proposta 'interesse zero sui conti correnti anche in Italia» fu lanciata, per la prima volta, più di due anni fa, l'obiettivo era di arrivare a una situazione simile: meno denaro nei conti correnti, di più e con buoni interessi nei depositi a risparmio e nelle altre forme di impiego offerte dalle banche, più sicu¬ re per le banche stesse. Il primo a parlarne fu l'amministratore delegato del Credito Italiano, Lucio Rondella in una conferenza all'Università Cattolica di Milano nel gennaio '81. Se ne discusse molto, e l'Associazione bancaria italiana formò urta commissione di studi che però non giunse a un parere unanime. Una parte degli stessi banchieri era timorosa di fronte a una mossa del genere: forse molti risparmiatori, delusi e confusi, sarebbero tornati a mettere i soldi sotto il materasso. Ma un silenzioso processo di riduzione del tassi sta andando avanti, negli istituti di credito italiani. Questa riduzione si propone di raggiungere gradualmente l'identico obiettivo della provocatoria proposta Rondclli: convincere il risparmiatore a tenere sul conto corrente solo ciò che gli serve subito, Ieri il consiglio di amministrazione dèlia Bnl ha abbassato il costo massimo del denaro dato in prestito («top rate») dal 25% al 24,5% «per ora»; questa mossa si deve anche alla riduzione degli interessi sui depositi, nella quale la direzione della banca ha avuto il mandato di «continuare». Il «prime rate» è stato abbassato dal 19.50 al 18,75%. Erano stati tra- gli altri il presidente della Bnl Ncrlo Nesi e Rondclli a proporre, nel comitato esecutivo dell'Associazione bancaria, che si desse l'indicazione esplicita di «diversificare» gli interessi dei conti correnti da quelli dei depositi a tempo. La scommessa dei banchieri è di ottenere, per i loro «certificati di deposito» con durate sull'anno e rendimenti analoghi ai Bot, una tassazione minore di quella sugli ordinari interessi. Ma forse la battaglia per il risparmio la vinceranno lo stesso 1 titoli di Stato, se il conto corrente renderà sempre meno. Stefano Lepri

Persone citate: Giovanni Goria, Goria, Lucio Rondella, Nesi

Luoghi citati: Firenze, Germania, Inghilterra, Italia, Milano, Roma, Stati Uniti