Savasta grande accusatore al processo br di Cagliari
Savasta grande accusatore al precesso br di Cagliari Sul banco degli imputati 60 presunti terroristi Savasta grande accusatore al precesso br di Cagliari CAGLIARI — E' cominciato, dopo una lunga istruttoria e alcuni rinvìi, a processo al terrorismo sardo che negli anni '79-'82 si è manifestato nell'isola con particolare violenza facendo registrare un omicidio — quello dell'appuntato dei carabinieri Santo Lanzafame—ed un certo numero di attentati contro caserme; commissariati e carceri, soprattutto nel Nuorese. E' fallito invece in quello che era lo scopo principale della sua costituzione venuta dal vertice delle Brigate rosse: l'assalto al supercarcere della Asinara e la liberazione dei brigatisti detenuti (fra cui 1 capi storici Curdo, Pranceschlnl e altri) dopo che erano stati trovati 1 plani predisposti de Prospero Gali in ari. Il processo si celebra nella palestra di Monte Mixl. che già ospitò quello contro Savasta e «Barbagia rossa». Preslede la Corte a dott. Mauro Floris. Gli Imputati sono complessivamente sessanta di cui 39 in stato di arresto, 17 a piede libero e quattro latitanti. Di singolare vi è, in questa storia del terrorismo sardo, 11 tentativo di coinvolgere i latitanti Bardi (e a mondo che li circonda) nella ribellione armata. Lo ha raccontato ai giudici a «superpentito» Antonio Savasta che assieme ad Emilia Libera era stato inviato in Sardegna dalla direzione strategica delle Br ed aveva anche portato con sé un certo quatitatlvo di armi (mitra, bombe a mano ed anche missili) che erano state nascoste in una grotta di Monte Pizzinnu, presso Nuoro, armi che furono ritrovate dagli inquirenti proprio su indicazione di Savasta. Non furono utilizzate perché l'assalto al supercarcere dea'Asinara non si fece; quante al coinvolgimento del latitanti sardi esso fu stroncato sul nascere perché al posto di Savasta (che non potè essere puntuale) giunse nell'ovile di «Sa Janna bassa» di Orane — dove i terroristi e i latitanti si erano dati appuntamento — a capitano dei carabinieri Barisone che uccise in un confatto a fuoco due latitanti e altri ne catturò. La presenza di Savasta al processo, nel quale figura imputato di organizzazione di banda armata, è stata vivacemente contestata dal gruppo degli «irriducibili» chiusi nella prima gabbia. Costoro ne hanno accompagnato la chiamata al pretorio al grido di •verme» e •infame» ed hanno abbandonato l'aula lasciando tre osservatori. Il superpentito ha raccontato come la decisione di organizzare la colonna sarda delle Brigate rosse fu presa da Moretti, Seghezzi e lui stesso, decisione che fu contestuale a quella di organizzare anche la colonna napoletana (sei imputati ricevettero soldi provenienti dal sequestro Cirillo). Antonio Pinna
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