Firenze, venduti a Paesi «proibiti» i sofisticati sistemi elettronici?

Firenze, venduti a Paesi «proibiti» i sofisticati sistemi elettronici? Indiziati dirigenti della Galileo per traffico di apparecchiature militari i Firenze, venduti a Paesi «proibiti» i sofisticati sistemi elettronici? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Continuano nel massimo riserbo le indagini del sostituto procuratore della Repubblica, Pier Luigi Vigna, su un traffico illegale di apparecchiature elettroniche per usi militari prodotte dalle Officine Galileo di Firenze. Il magistrato non ha voluto ancora rivelare a nome dei destinatari cui ha inviato 14 comunicazioni giudiziarie. SI sa soltanto che si tratta di dirigenti della Galileo e di 3 spedizionieri doganali. Le indagini, condotte in collaborazione con la Guardia di Finanza, mirano ad appurare se sofisticate apparecchiature elettroniche sono state vendute dalla Galileo a Paesi «proibiti», come la Romania, la Cina Popolare, Taiwan, Israele. Ieri nello stabilimento dell'azienda fiorentina c'era una certa preoccupazione. Gli attuali dirigenti, entrati alla guida della Galileo nell'agosto dello scorso anno, dopo il passaggio della proprietà all'Eflm, preferiscono non esprimere giudizi sull'accaduto. Tengono però a sottolineare che l'inchiesta si riferisce a un periodo precedente alla loro entrata nell'azienda, e che quindi la loro posizione è di totale estraneità. Può darsi, si ammette, che all'interno della Galileo possa ancora lavorare qualcuno dei dirigenti cui a magistrato ha inviato una comunicazione giudiziaria, ma, almeno ufficialmente, dicono di non esserne a conoscenza. La Galileo, addirittura, secondo quanto afferma a presidente ing. Ricci, non produce più a tipo di apparecchiatura in questione. Chi ipotizza che buona parte del fatturato dell'azienda fiorentina fosse frutto dei commerci con i Paesi dell'Est, sempre secon¬ do l'attuale dirigenza, si sbaglia e, a dimostrazione di ciò, si afferma che la Galileo non dovrebbe subire nessuna conseguenza dall'iniziativa della magistratura. Se i dirigenti di oggi non hanno niente da dire, si può ipotizzare che qualcosa sappiano, Invece, 1 dirigenti che guidavano la Galileo negli anni passati. Il presidente era ring. Mario Berti; il vicepresidente ring. Mario Brunelli; l'amministratore delegato il dottor Ivo Mazzantlni; a direttore generale ring. Saverio Rotella. Può darsi che qualcuno di loro sia stato interrogato dal dottor Vigna. L'altra persona che potrebbe essere la chiave di volta per chiarire tutta la vicenda e 11 mediatore internazionale Alberto Fioravanti, già, venuto alla ribalta nell'ambito di un'inchiesta su un altro traffico d'armi assieme a Licio Gelli, suo figlio Raffaello e allo spedizioniere fiorentino Alessandro Del Bene, iscritto, alla Loggia P2. Anche questa inchiesta parti dal sostituto procuratore della Repubblica Pier Luigi Vigna, e ora è nelle mani del giudice Minna. Fioravanti 6 stato interrogato per 8 ore nella sede del comando della Guardia di Finanza. Gli è stato notificato un ordine di accompagnamento (che equivale a un'incriminazione a piede libero). A Fioravanti sarebbe stato contestato anche a reato di illecito valutario per aver costituito all'estero disponibilità valutarie per 800 milioni; il suo compenso. L'inchiesta della magistratura ha colto di sorpresa anche 1 dipendenti della Galileo, circa 2300. Al consiglio di fabbrica si dicono più che stupiti dell'ipotesi sul traffico illegale Francesco Matteini

Luoghi citati: Cina, Firenze, Israele, Romania, Taiwan