All'Onu il Nicaragua attacca Washington Reagan teme contraccolpi al Congresso

All'Orni il Nicaragua attacca Washington Reagan teme contraccolpi al Congresso II ministro d'Escoto: «Gli Usa ci muovono una guerra non dichiarata» All'Orni il Nicaragua attacca Washington Reagan teme contraccolpi al Congresso DAL NOS1HO COHRISPONDfcNIE NEW YORK — Al Consiglio di sicurezza dell'Onu il Nicaragua ha ieri accusato gli Stati Uniti di avergli mosso «una guerra non dichiarata», e ha chiesto al segretario generale De Cuéllar di constringerli ad avviare subito negoziati ••senza condizioni», a cui dovrebbe partecipare anche l'Honduras. «La superpotenza ci ha già causato oltre 500 morti e decine di milioni di dollari di danni-, ha detto il ministro degli Esteri nicaraguense D'Escoto, che è un prete cattolico. Contrariamente a quanto previsto, D'Escoto non ha però chiesto l'invio delle truppe dell'Onu a presidiare 1 confini del proprio Paese, per proteggerlo da quella che ha chiamato -la minaccia dell'invasione Usa dall'Honduras». La richiesta della riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza era stata avanzata dal Nicaragua venerdì scorso. Il suo obiettivo sembrava appunto il coinvolgimento dei «cascni diu» ncna crisi centro-americana, e gli Stati Uniti attribuiscono il ripensamento al fatto che il regime sandinista non vorrebbe vederli impegnati anche nel Salvador. A loro parere, D'Escoto mira adesso solo a una vittoria propagandistica: essi collegano l'iniziativa al duro discorso del presidente Reagan sul Centro America due settimane fa, e alla sua ancora più dura conferenza stampa della settimana scorsa. D'Escoto ha preso la parola in un'aula tesa e divisa. Ha sostenuto che gli Stati Uniti armano, addestrano e finanziano i controrivoluzionari che dall'Honduras compiono incursioni in territorio nicaraguense. Ha insinuato che compiono in prima persona i bombardamenti, e ha concluso che si accingono a un golpe «con l'aiuto della guardia nazionale genocida del defunto dittatore Somoza». «Mi appello al presidente Reagan perché cessi la sua interferenza militare e cerchi invece una soluzione politica», ha dichiarato D'Escoto. «1 suoi ultimi discorsi sono stati una vera dichiarazione di guerra. Noi siamo pronti a dialogare». Il ministro degli Esteri nicaraguense ha quindi chiesto al Consiglio di sicurezza di approvare una mozione che dia mandato a De Cuéllar di promuovere negoziati a tre Stati Uniti, Nicaragua e Honduras. E' quasi certo che la superpotenza opporrebbe il veto a una mozione del genere. Per evitare di mettersi dal- la parte del torto, il governo Reagan tenterà, come fece già con successo due mesi fa, di avanzare una contromozlo-1 ne che accomuni la soluzione della crisi sandinista a quella della crisi salvadoregna. Tale posizione è condivisa da tutti i Paesi centro-americani. Il governo Reagan teme che D'Escoto riesca a esasperare i contrasti sorti in seno al Congresso a Washington sulla politica centro-americana del Presidente. Mobiliterà pertanto i Paesi amici affinché confutino il ministro degli Esteri nicaraguense, a cominciare dall'Honduras. Oli animi al Congresso sono stati accesi da un articolo del Washington Post in cui si afferma che la Cia ha assoldato 7000 mercenari contro il regime sandinista. Con un compromesso all'ultimo minuto del Senato, la Commissione del servizi segreti della Camera ha dato tempo fino a settembre a Reagan per modificare la sua strategia dell'intervento nell'istmo. c. c.

Persone citate: D'escoto, De Cuéllar, Reagan, Somoza