Buenos Aires, contro la Giunta salgono le accuse dell'esercito di Francesco Bullo

Buenos Aires, contro la Giunta salgono le accuse dell'esercito Il governo intanto riesuma un progetto di amnistia per i prossimi mesi Buenos Aires, contro la Giunta salgono le accuse dell'esercito DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — Un Pertini gigantesco sovrasta un minuscolo Bignone puntandogli al naso l'indice accusatore: la caricatura occupava ieri tutta la.prima pagina della Voz. Questo il commento: »Il programma delle forze armate riceve schiaffi da tutto il mondo». E di schiaffi il regime, dopo la levata di scudi internazionale, continua a prenderne anche all'interno. Altre voci di condanna si sono levate ieri: dall'omelia dell'arcivescovo di Santa Fé, Vicente Zazpe, ("La teoria della sicurezza nazionale è incompatibile con la permanente insicurezza del popolar), al presidente della democrazia cristiana, Francisco Cerro («Plaudo a Pertini in quanto uomo democratico che proclama la difesa della libertà, la dignità della persona umana, e condanna la violazione dei diritti umani in qualsiasi parte del mondo avvenga»). Le critiche crescono anche nell'esercito. Un alto ufficiale ha ammesso che, dopo le Malvino, «è il fallimento politico pili grande», e un altro ha detto: -Avrà conseguenze irreparabili». Preoccupata dalla crescente opposizione, la Giunta ha dunque lasciato nelle mani prudenti di Lanari e alla sua «blanda diplomazia» 11 compito di ricucire i rapporti internazionali per occuparsi del fronte interno. Nel tentativo di accattivarsi l'episcopato cattolico che nel suo documento aveva privilegiato l'obiettivo della riconci¬ liazione, a patto che venissero riconosciuti gli errori e si imboccasse «il cammino della riparazione», 1 militari hanno riesumato un progetto di amnistia con l'intenzione di approvarlo a tamburo battente: si parla della metà'dell'anno. Questa legge, definita di riconciliazione, andrebbe a favore sia di militari, gruppi paramilitari e servizi segreti che si sono macchiati di infamie nel reprimere il terrorismo, sia di non pochi militanti delle organizzazioni sovversive. Resterebbero solo esclusi i capi del Fàrp, dell'Erp e dei. «montoneros» e quanti hanno, una condanna passata in giù-1 dicalo. Contemporaneamente: però verrebbe varato un altro": provvedimento detto «di difesa della democrazia», per dare ai giudici maggiori-strumenti nella lotta al terrorismo, mentre è all'esame la creazione di un corpo speciale antlguerriglia alle dipendenze dell'esercito. E' infine da registrare l'impegno preso ieri dal ministro del Lavoro. Ector Villaveiran: entro 00 giorni al massimo 1 sindacati, finora commissariati dai militari, potranno tenere le elezioni, primo passo verso la normalizzazione. Questa scadenza ha riacceso la lotta tra le fazioni. I militari comunque restano l'ago della bilancia anche se al loro interno esistono, a grandi linee, tre filoni. Il primo è rappresentato dal co-1 mandante in capo dell'esercito, Nicolaides: pensa che il peronismo vincerà e che tanto vale scendere a patti con 1 Miguel, l'ala destra sindacale. I militari antiperonisti, e con questi ci sarebbe la Marina," cercano un'intesa con Alfonsine, della sinistra radicale. Il generale Trimarco, comandante del «Corpo Uno» dell'esercito, vuole invece un accordo allargato a tutte le forze: sociali e politiche. Lo appoggia l'aviazione che già si era schierata con Lanari, contro' la rottura delle relazioni diplomatiche italo-argentine. Francesco Bullo

Persone citate: Bignone, Francisco Cerro, Lanari, Malvino, Nicolaides, Pertini, Trimarco, Vicente Zazpe

Luoghi citati: Alfonsine, Buenos Aires