Il medico di famiglia si ribella di Franco Giliberto

Il medico di famiglia si ribella Dopo gli scioperi degli ospedalieri, una nuova vertenza all'orizzonte Il medico di famiglia si ribella In Italia sono ottantamila - Minacciano durissime agitazioni se la loro convenzione «slittasse» di due anni - Proposte al congresso di Viareggio: numero chiuso nelle facoltà di medicina, assistenza indiretta, ma con rimborso per chi vuole scegliersi il medico; tirocinio pagato per due anni ai neolaureati DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VIAREGGIO — Bene o male (anzi male, dice gran parte degli interessati) si è appena conclusa fra scioperi e polemiche la vertenza degli ospedalieri. Ed ecco scendere sul sentiero di guerra i medici di famiglia, che in Italia sono circa ottantamila. Ma come? La loro convenzione scadrà 11 31 dicembre prossimo e già fanno rullare i tamburi? Proprio cosi. Si sono sentiti discorsi molto infuocati — più che interlocutori o preparatori — al congresso nazionale dello Snami, sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, che raggruppa un venti per cento degli appartenenti alla categoria (gli altri sono in buon numero iscritti alla Fimmg, Federazione dei medici di medicina generale). I quattrini — Ma vediamo il motivo di tanta preoccuparlo- ne. L'obiettivo dello Snami, dice 11 suo presidente dottor Roberto Anzalone, è di aprire le trattative conia parte pubblica fin dal prossimo autunno, per evitare un grosso pericolo: che il governo faccia slittare di due anni la convenzione (ossia che mantenga le retribuzioni ai livelU attuali fino al 1986) per allinearsi alla scadenza del contratto degli ospedalieri. L'ipotesi * stata ventilata di recente all'atto della sigla di quest'ultimo contratto. « Un Iniziativa ingiustificata, ingiustificabile e ■scorretta; dice Anzalone. iComé ha potuto il governo prevedere accordi sindacali che riguardano una categoria non presente alle trattative, in questo caso quella dei medici di famiglia?». Stecchetto — La protesta sarebbe «spaventosa», ha aggiunto il relatore ufficiale dottor Giuseppe Messina, se qualcuno volesse far veramente slittare la convenzione al 1986. Messina ha affermato che anche l'atteggiamento della Fimmg è di estrema decisione su questo punto e ha fatto balenare l'ipotesi di un'Italia senza più medici di famiglia in attività per un lungo periodo. Non varrebbe la precettazione, per la grande complessità esecutiva del provvedimento e il Paese rimarrebbe a stecchetto: per chi sa quanti giorni senza pillole, sciroppi, supposte. La bozza — Al di là di questa ipotesi allarmante 11 congresso ha presentato' una bozza di proposta di nuova convenzione (per il biennio' 1984-1986) dando per scontato che la scadenza del 31 dicembre sarà rispettata, con le buone o con le cattive. Non vi si parla solo di quattrini, anzi. Si comincia con l'invocare un contenimento degli iscritti alla facoltà di medicina; oggi sono 105 mila, che aggiunti ai 201 mila medici iscritti attualmente agli albi, in pochi anni porteranno la categoria dei laureati a un aumento del cinquanta per cento. Ci sarà presto, insomma, un medico ogni 184 abitanti. Come direche allo stadio, per una qualsiasi partita di cartello, 1 deboli di cuore potranno contare su circa 270 medici mischiati tra la folla; al cinema, su una ventina di.medici a spettacolo; al comizio di gran richiamo, su cento medici almeno fra gli ascoltatori. Nessun altro Paese al mondo vanta queste proporzioni. Liberta* — Lo Snami vuole una effettiva valorizzazione della figura del medico nel servizio sanitario nazionale, ^attualmente terreno di conquista del partiti*. Reclama la valorizzazione, della professionalità medica a tutti 1 livelli. A Viareggio ha lanciato la proposta-richiesta di introdurre la possibilità per i cittadini di una 'opzion&rvolontaria per l'assistenza indiretta: Ovvero' jper il diritto di scegliere liberamente il medico di fiducia, anche sborsando di tasca propria i soldi per le visite, che poi lo Stato dovrebbe rimborsare. . Tirocinio — Per il giovane medico, ha detto ancóra il relatore Messina, sarà necessario prevedere la norma di un tirocinio pagato di due anni o in ospedale, o «presso medici anziani (tutors) con almeno venti annidi laurea e mille assistiti a carico». Tutors che sarebbero scelti da due commissioni formate da rappresentanti degli Ordini e delle Usi. Centesimi — Quanto al nuovo, trattamento economico, i medici di famiglia a Viareggio hanno suggerito che sia adeguato. Che sia entro limiti sopportabili per lo Stato c in rapporto al tasso d'inflazione. Non sono state avanzate richieste specifiche, ma c'è un significativo cónto ai centesimo, fatto dal podio congressuale: «Con' l'inflazione galoppante, il valore del denaro diminuisce vertiginosamente: per avere l'equivalente del dieci milioni del gennaio 1981, nel dicembre 1983 saranno necessari 15.654.498 lire-. Franco Giliberto

Persone citate: Anzalone, Giuseppe Messina, Roberto Anzalone

Luoghi citati: Italia, Messina, Viareggio