Resa dei dirottatori a Seul Vogliono rifugiarsi a Taiwan

Resa dei dirottatori a Seul Vagliene rifugiarsi a Taiwan In Cina i sei pirati rischiano la pena di morte Resa dei dirottatori a Seul Vagliene rifugiarsi a Taiwan TOKYO — Le ambasciate del Giappone a Pechino e Seul hanno stabilito, seppure in forma indiretta, 1 primi contatti diplomatici tra Cina popolare e Corea del Sud per risolvere il primo caso di dirottamento aereo cinese nel quale sono stati coinvolti i due Paesi. Secondo l'agenzia sudcoreana Yonhap, il dirottamento del «Trldent» cinese, 100 passeggeri e 5 membri d'equipaggio più i pirati dell'aria, è cominciato giovedì mattina, un'ora dopo 11 decollo, sulla rotta interna cinese 8henyang - SltangaL Sei persone armate hanno fatto irruzione nella cabina di comando ferendo il navigatore e il radio-operatore e costringendo ,il pilota a fare rotta su Taiwan. Dopo aver tentato di eludere l'attenzione dei dirottatori e di atterrare nella Corea del Nord, il pilota ha dovuto dirigersi verso la Corea del Sud dopo essere stato intercettato da «caccia» di Seul che hanno scortato il «Trldent» sino alla base di Chunchon, a una sessantina di chilometri dalla capitale sudcoreana. Sbarcati 1 feriti, i dirottatori si sono arresi circa nove ore dopo, di cui tre dedicate ai colloqui con il rappresentante diplomatico di Taiwan. Il capo dei dirottatori, Chuo Changren, un funzionario statale cinese di 36 anni, e 1 suol cinque complici hanno infatti manifestato 11 desiderio di chiedere asilo politico al governo della Cina nazionalista, creando serio imbarazzo alle autorità di Seul, che da 10 anni si dichiarano disponibili a stabilire relazioni diplomatiche con Pechino. Da parte loro i rappresentanti di Taiwan non hanno esitato a fare immediatamente sapere che il loro governo è pronto a offrire ospitalità sia al dirottatori sia ai passeggeri cinesi (a bordo del «Trldent» c'erano anche tre giapponesi); ma, aderire alle avances di Taiwan vorrebbe dire per Seul innescare una grave crisi con Pechino e violare le norme internazionali che puniscono la pirateria. Sta di fatto, però, che se i pirati verranno rimandati in Cina rischiano 1 a pena di morte. E' probabile che la «trattativa» tra Seul e Pechino possa protrarsi per qualche tempo e in toni e forme particolarmente discreti.