IN CECOSLOVACCHIA NELLE PRIME RISERVE NATURALI D'EUROPA

Fate e veleni della Selva Boema IN CECOSLOVACCHIA, NELLE PRIME RISERVE NATURALI D'EUROPA Fate e veleni della Selva Boema Già nel 1838 cominciarono a istituirsi zone protette, che erano risèrve di caccia ma anche oasi naturalistiche - In quelle foreste vivono lupi, linci, gatti selvatici, orsi, cervi, aquile: ma per quanto ancora? • «Piogge acide» di zolfo e azoto, che il vento spinge dalla Germania Federale, dalla Slesia e dalla Boemia settentrionale, intaccano le conifere PRAGA — La Selva Boema, ai confini con la Repubblica Federale di Germania, si estende per gualche centinaio di chilometri da Nord a Sud-Est e una parte di essa, la Foresta della Sumava, è considerata •Territorio regionale protetto: E' questo un angolo di Boemia modellato dal ghiacciai preistorici le cui testimoniarne sono rimaste nelle torbiere e nelle lagune dat romantici nomi: Lago Nero, Lago del Diavolo, Palude delle Fate e altri ancora certamente legati a antiche leggende. Super/lei ristrette della Sumava di particolare Interesse botanico, dove crescono la betulla nana e un minuscolo salice molto raro che stranamente assomiglia al mirtillo, sono oggetto di studio e classificate 'Riserva naturale nadonale». Da queste ondulate montagne, la quota più alta, di 1332 metri è ancora coperta di neve, nasce la Moldava: Il fiume nazionale che affluisce nell'Elba ed Ispiratore della serena musica di Smetana. Ricordavo questi luoghi per averli attraversati quando le tradotte ci portavano verso ti fronte russo, e poi nell'estate del 1944 quando rinchiuso con altri compagni dentro l vagoni bestiame mt Incantavo sul paesaggio guardando tra le Inferriate del piccolo finestrino, sognando di andarmene Ubero e solo per boschi e radure, o lungo l corsi d'acqua limpida. Ogni tanto certi luoghi del mio altipiano mi ricordavano questo mondo, ma ancora dt più ti ricordo mt ritornava persistente e doloroso dentro le baracche mortifere dello Stammlager XVII A, nella Slesta piatta e grigia. Le foreste di conifere cupe e diritte con ti sottobosco ricoperto da felci, gli stagni con i voli e t nidi degli uccelli acquatici, le radure con i caprioli e le lepri al pascolo, t voli delle starne che si ausavano dal campi di orso e d'avena, i prati verdissimi; le ca: se di piccoli villaggi raggrup' paté attorno alla chiesa ba-I rocca dove i boschi lasciano piti spazio alla campagna; le edicole e t crocefissi senza Immagini ancora dal tempo delle guerre hussite. E ancora attorno alle case con il tetto rosso e le taccole sul camini e i nidi di cicogne, gli orti e t giardini, gli alberi di ciliegio, i piccoli campi di calcio, le ragazze in bicicletta. Quando veniva la sera e si accendevano le fioche luci delle case a si indovinavano una cena, una tovaglia, un conversare, una cupa malinconia atroce ti straziava ti cuore, e una rabbia anche, per la maledetta guerra che ci aveva fatto raminghi, prigionieri e affamati. Come nello Stammlager XVII A tutto era lurido e disperato, qui era pulito, familiare, tiepido: un luogo da viverci lavorando in pace, con musica' da ascoltare, libri da leggere, boschi da camminare e orti da curare. In una di queste domeniche ci sono ritornato; ho rivisto queste foreste e questi villaggi, in una trattoria di paese ho mangiato la zuppa e il saporito pane nero, ho parlato' con la gente. Sparite le grandi proprietà, fondiarie del nobili e l castelli diventati musei, anche t paesi e l villaggi hanno cambiato aspetto: non si vedono i cavalli tirare i caratteristici carri, bambine condurre le oche verso gli stagni, ragazzi giocare a calcio; la campagna è lavorata solo meccanicamente, il legname esportato in tondo. I contadini sono raggruppati in grandi cooperative agricole e solamente i piccoli appezzamenti non accessibili alle macchine sono dati in proprietà ai paesani che vi coltivano ortaggi e frutta che poi sul mercati cittadini danno un buon guadagno. Il loro reddito è certamente superiore a quello d'anteguerra e davanti alle loro case le Skoda sostano piti numerose che non davanti alle case degli impiegati e degli operai che vivono in città. Ma anche qui i fitofarmaci e gli insetticidi e gli Inquinamenti industriali fanno lentamente la loro azione: sono scomparse le quaglie, rarefatte le starne, caprioli e lepri si ammalano e muoiono, diminuì-' scono l pesci nei fiumi e nei laghi; e questa terra che era come una •riserva spontanea» nel cuore della vecchia Europa si trova ora ad affrontare problemi di conservazione e di protezione come ogni altro luogo. Le questioni che riguardano campagna e città, monta¬ gna e pianura, sono slmili ad ogni altro Stato industrializzato: il lavoro nelle fabbriche, l'impiego nel terziario, gli studi, la vita cittadina con le sue lusinghe vere o false richiamano sempre più gente verso l grandi centri; e così le montagne e le campagne si spopolano, t residenti invecchiano, le nascite diminuiscono e l'Inquinamento attacca e corrode la natura lentamente ma inesorabilmente. Le piogge acide (tali per gli ossidi di zolfo e di azoto che nell'atmosfera diventano con le precipitazioni addo solforico e addo nitrico, e qui l'amico Primo Levi potrebbe spiegami qualcosa), portate con i venti dell'Ovest dalla, Germania Federale e con i, venti del Nord-Est dalla Slesia e dalla Boemia settentrionale, stanno intaccando la Selva Boema. Le conifere che osservo hanno l rami rinsecchiti lungo buona parte del tronco e gli apld mostrano una crescita stentata; il loro verde, poi, non è Intenso e brillante ma quasi giallastro. A colazione dall'ambasciatore Giovanni Paolo Tozzoli ho potuto incontrare l'Ingegnere Ladtslav Antony, direttore generale dell'Uffido Centrale per la Protezione Statale dei Monumenti Storid e della Conservazione della Natura. Dopo aver parlato' del bel restauro portato a ter-, mine nella chiesa romanica di San Giorgio nel Castello di Praga e dell'esemplare sistemazione del Museo dell'Arte Antica e Barocca, abbiamo conversato sull'ambiente naturale. Questo Paese — mi dice ti dottor Antony — è stato il primo in Europa a creare delle riserve naturali; forse erano iniziative dovute a qualche proprietario naturalista o a qualche nobile con la passione della caccia. Già nel 1838, nella Boemia del Sud, vennero protette la Foresta Hojnà Voda e le Foreste di' Zofin; in Slovacchia, nel, 1895, vennero istituite le riserve del Bosco di Priboj e Ponicka DUbrava. Alla mia osservazione che forse queste erano esclusivamente riserve di caccia per gli Habsburg, dice di si, ma anche oasi di protezione naturalistiche.. Tra il 1918 e il 1939 vennero create un centinaio dt queste riserve, ma soltanto in questo dopoguerra si è incominciato a studiare il problema su basi scientifiche. Due leggi, una del 1954 e l'altra del 1956, suddividono' in categorie queste zone protette: Parchi Nazionali, dove ogni intervento è limitato al minimo Indispensabile e l'accesso del visitatori viene coordinato per l'osservazione naturalistica; Territori regionali riservati 'dove la na-. tura è ancora in conformità con l'attività umana»; Riserve naturali di Stato «posti più o meno piccoli, originali e poco Interferiti dalla gente, importanti sotto l'aspetto delle scienze e della ricerca»; Giacimenti protetti •territorio con rara e preziosa flora o fauna, o con altre rarità naturali», in questa categoria vengono Inseriti t territori con gladmentt di minerali e fossili rari; Parchi e giardini •Importanti sotto l'aspetto artistico, scientifico o storico; ma questi, pur essendo la Cecoslovacchia molto ricca dt parchi e castelli, sono finora pochi quelli protetti; sotto questa voce sono contemplati grotte, dirupi particolari, sorgenti, alberi notevoli, viali alberati. i II Parco Nazionale sul Monti del Giganti, ti Krkono- se, è stato istituito nel 1963 e confina con ti parco polacco del Karkonskt; qui le foreste di conifere si arrestano a 1250 m e nette quote più alte abbiamo torbiere e paludi; la flora conta molte specie rare e endemiche, la fauna presenta simili aspetti con un piviere bruno e un picchto bianco. Un altro Parco Nazionale è del 1949; si trova sugli Alti Tatra, In Slovenia, nel più notevole gruppo dei Carpazi e anche questo si ricollega con il parco polacco dd Tatra; oltre ai camosci e alle 'marmotte vi sono alcune specie endemiche e relitti glaciali dt grande Interesse naturalistico; ti paesaggio è selvaggio e quasi Intatto. Il terzo Parco Nazionale è di appena 21 chilometri quadrati, sempre nei Carpazi, il ■Pieninsky; dal 1932 ha in comune con la Polonia un tetri'torto protetto e si può considerare la prima collaborazione europea nel campo dd parchi naturali; è importante sotto l'aspetto geologico, per i suoi boschi disctanei e compositi, per rari endemismi come il fionandno nero e per la numerosa fauna di montagna. Lupi, Und, gatti selvattd, orsi, cervi, dnghiali, caprioli, aquile, urogalli vivono nelle foreste della Cecoslovacchia. Ma per quanto ancora? Perché malgrado queste estese e ben scelte zone di protezione t pericoli dell'inquinamento sussistono e gravano anche sui cieli cecoslovacchi. In Boemia e Moravia, In Slovacchia il problema si presenta meno grave, danno in parte la colpa ai confinanti tedeschi e polacchi, i tedeschi della Baviera incolpano i cechi. Intanto tutti sognano un ritorno alla natura e durante le vacanze e le ferie ragazzi e •.giovani con ealno e sacco a pelo girano le foreste, risalgono corsi d'acqua e montagne alla ricerca dell'ultimo Eden. Mario Rigoni Sterri

Persone citate: Giovanni Paolo Tozzoli, Habsburg, La Selva, Lupi, Mario Rigoni, Moravia, Primo Levi, Voda