Argentina, i vescovi contro i militari

Argentina, i vescovi contro 8 militari «Devono riconoscere gli errori commessi e riparare agli eccessi, compresa la morte di innocenti» Argentina, i vescovi contro 8 militari Bignone esamina la protesta di Pettini dopo il grande corteo delle madri dei desaparecidos in avenida de Mayo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE Buenos AIRES — Gli interventi di Pertinl e del Pontefice hanno fatto da catalizzatore, dando nuovo fiato e coraggio alla protesta contro il regime militare. Ieri, a fianco delle madri di plaza de Mayo si sono schierate poco meno di cinquemila persone e il corteo, dopo la manifestazione davanti alla Casa Rosaria, ha raggiunto 11 Palazzo del Congresso ingrossandosi via via. Una partecipazione massiccia, Impensabile anche solo talché mese fa. Sempre ieri sono scesl In campo t vescovi argentini con un documento clie critica la giunta militare, una critica moderata nella forma ma dura nella sostanza. Sul fronte politico-diplomatico invece vi è attesa e caute¬ la. Il Parlamentino militare, che comprende tutti 1 generali di divisione e di brigata, si è riunito ieri per valutare la situazione mentre Bignone ha convocato i suoi più stretti collaboratori per esaminare 11 secondo documento di Pertinl. Questa In sintesi la situazione. Ma vediamo in particolare gli avvenimenti della giornata. Alle 16 in plaza de Mayo si sono date appuntamento le madri degli scomparsi, per il mesto rituale della processione silenziosa intorno all'obelisco: il fazzoletto bianco in testa, sui cartelli o al collo le fotografie dei parenti che non hanno più rivisto. Intorno a loro si raccoglie ben presto una folla: cinquecento, mille, millecinquecento persone, numerosissimi 1 giovani. Si schierano davanti alla Casa Rosada. Canti e slogans urlati con rabbia. Più alto di tutti «il lottare a lottare — le madri son l'esempio— della lotta popolare». ■ Dopo mezz'ora attraversano la piazza e sfilano in avenida de Mayo; una sola fermata, davanti al commissariato di polizia, per ripetere in modo ossessivo il ritornèllo "Bisogna lottare — contro il documento — della giunta militare.. Il traffico bloccato, sul marciapiedi la gente fa ala, poi si unisce al corteo che al allunga, mentre dal balconi sono in molti a applaudire. Una protesta massiccia che neanche 1 più ottimisti prevedevano. Alcune madri vengono a dirci la loro gratitudine per Pertinl: 'Prima eravamo sole, ora non più. Faremo ave¬ re al Presidente italiano la testimonianza dei nostri sentimenti. Porteremo una lettera all'ambasciata: Frasi smozzicate. « Vivi ce li hanno presi, viri devono resti' tuirli: Una madre, anziana,' dal volto disfatto, singhiozza In modo irrefrenabile. Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel della Pace, le è subito accanto, un braccio al collo e con la mano le asciuga le lacrime. Altri si stringono Intorno in un lungo abbraccio. Cosi per un chilometro, fino ad occupare simbolicamente il Palazzo del Congresso. La manifestazione si scioglie dopo un'ora senza incidenti. La polizia a cavallo e con mezzi blindati si è tenuta discretamente schierata nelle vicine vie laterali. In serata anche l'episcopa¬ to argentino è Intervenuto nella polemica scaturita dalle dichiarazioni della Giunta militare che ai difendeva dalle accuse di aver violato 1 diritti umani e dichiarava morte .tutte le persone scomparse. Finora l'episcopato era rimasto In silenzio, salvo poche voci velate e contrastanti. Come quella di monsignor Antonio Quarraclnp^ Conferenza eotew^ató latino-aniericaiuv$a£ *H$yrft> 1* stampa locale, avrebbe prima definito 'Coraggioso e giustoil documento della Giunta e, dopo l'intervento del Vaticano, avrebbe precisato che non era stato capito. O quelle di segno diverso di Francesco Ballo (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Adolfo Perez Esquivel, Antonio Quarraclnp, Bignone, Premio Nobel, Rosada

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires