Naria per la prima vaila entra in Corte d'assise

Narici per fa prima vaila entra in Corte d'assise Narici per fa prima vaila entra in Corte d'assise Ex operaio dell'Ansaldo di Genova, è accusato della partecipazione al massacro del procuratore Coco e della scorta (8 giugno T6) Piccolo, curvo di spalle, occhialuto, barbetta a cornice di un volto grassottelle; cosi è Giuliano Naria, ex operaio dell'Ansaldo di Genova, accusato di essere un assassino delle Brigate rosse. Sino a ieri, quando è comparso davanti alla Corte d'assise che alle Vallette giudica le Br, del presunto killer si aveva solo una fotografia, datata luglio '76, quando Naria fu catturato in Val d'Aosta. Da allora, mai l'imputato s'era mostrato in pubblico, sempre aveva rinunciato a presenziare ai processi, diventando una sorta di recluso fantasma. Da quasi sette anni porta sospesa sul capo l'accusa di aver partecipato al massacro (Genova, 8 giugno 1976) del procuratore capo Coco e della scorta. Naria sarebbe il terrorista che freddò con diversi colpi di pistola alla testa l'agente Antioco Dejana (il poliziotto sedeva in auto, ben distante dalla scalinata di S. Brigida ove furono falciati a raffiche di mìtràglictta il magistrato e l'altro agente, Michele Saponara). Già condannato a 5 anni per banda armata (pena ormai espiata, Naria continua a restare dietro Se sbarre ]>crché nel frattempo da Roma gli fu notificato un mandato di cattura per insurrezione contro lo Stato) l'accusato si è sempre dichiarato innocente e sempre estraneo alle Brigate rosse. Assistito dagli avvocati Gianaria, Mittone e Spazzali, Naria è rimasto nell'emiciclo pochi minuti, ha detto: 'Sono stato trasferito da Rebibbia Giuliano Nana mentre depone solo ieri; vorrei, prima di essere interrogato, leggermi le carte processuali, conoscere quali nuove accuse mi sono state mosse-. L'imputato infatti era già stato processato tre anni fa. Quando il giudizio pareva poter prendere una piega a lui favorevole era stato sospeso: perché Patrizio Peci, il superpentito appena arrestato, aveva dichiarato: 'Naria ha preso parte all'omicidio di Coco e degli agenti. Me lo confidò Raffaele Fiore-. Quest'ultimo smentì tutto con una lettera piena di minacce a Peci e a tutti gli ex compagni che collaboravano con la legge. Le affermazioni di Peci costituiscono, insieme ad altre analoghe confessioni di pentiti (cioè tutte di seconda mano) e a due testimonianze, l'Insieme delle accuse. Le due testimonianze però non sono concordanti. Una recita: -Ho riconosciuto Naria in fotografia, lui è l'assassino, accanto aveva un complice-. L'altra: «E' sbagliato, Naria non fece fuoco, bensì l'altro uomo-, A difesa dell'accusato, dichiarazioni di altri pentiti: «Dai compagni ho sentito dire che Giuliano non c'entra con Coco-. La Corte ha deciso di aggiornare l'interrogatorio alle prossime udienze, scontato un confronto con Peci. Il processo continua oggi, sarà sentito un altro superpentito: Antonio Savasta.

Luoghi citati: Genova, Roma, Val D'aosta