Aumenterà il contributo italiano nel rinnovato bilancio della Cee di Renato Proni

Aumenterà il contributo italiano nel rinnovato bilancio della Cee Presentato il progetto Thorn: la nostra quota salirebbe dal 12,7 a 19,1% Aumenterà il contributo italiano nel rinnovato bilancio della Cee DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il presidente della Commissione della Cee, Gaston Thorn, fiancheggiato dal vicepresidente per il Bilancio, Christopher Tugendhat, ha presentato ieri alla stampa il progetto di riforma delle entrate della Comunità Europea. Il progetto deve essere approvato dai Consiglio dei ministri e. per quanto riguarda l'aumento dell'aliquota dell'Iva che affluisce alle casse comunitarie, anche dai Parlamenti nazionali, una procedura che durerà, come minimo, un anno. La prima constatazione che si può fare su questa complicatissima riforma da supereurocontabiii è che risponde alla necessità politica di ridurre i contributi netti di bilancio del Regno Unito, fonte continua di polemiche e di tensioni. Il deficit di bilancio inglese con la Cee sarebbe infatti ridotto della metà, visto che, secondo i dati forniti dall'agenzia di stampa tedesca Dpa, il Regno Unito finirà col contribuire al bilancio comunitario nella misura deU'11,1%, contro l'attuale 19,1%. La seconda constatazione è che l'Italia vedrà aumentare i suol contributi al bilancio della Cee dall'attuale 12,7% al 14,5%, una chiara ingiustizia dati i nostri conti con la Comunità. Ecco le altre percentuali future dei contributi nazionali al bilancio, tra parentesi quelle attuali: Repubblica Federale Tedesca 28,5% (29,8%), Francia 27,8% (23.7%). Olanda 7,5% (5,8%). Belgio 4,1% (invariato), Danimarca 3,6% (2,3%). Grecia 1,8% (1,6%). Irlanda 0.8% (0,7%). Lussemburgo 0,3% (0,2%). Nella sua conferenza stampa, Thorn ha detto: 'Abbiamo l'acqua alla. gola. Nel 1984 non avremo più danaro necessario per proseguire le attuali politiche o per promuovere nuove iniziative comunitarie, in gran parte a causa dell'aumento delle spese agricole. Con i fondi attuali, è anche improponibile l'allargamento della Comunità alla Spagna e al Portogallo. La nostra è una soluzione comunitaria e non ad hoc. A chi ne trova una migliore daremo un premio. Allo stesso tempo, dovremo impegnarci a controllare con estremo rigore la spesa agricola*. La Commissione europea propone quindi che l'attuale tetto dell'1% degli incassi nazionali derivanti dall'Iva che affluiscono a Bruxelles sta portato airi.4%. Successivamente, ogni 0,4% di aumento del gettito dell'Iva che sarà necessario per sostenere le spese comu' nilarie dovrà essere approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri della Cee ma non dai Parlamenti nazionali. Con il gettito dell'Iva in teoria senza limiti, è evidente che le spese agricole aumenteranno a dismisura. Piuttosto, si doveva porre un massimale alle spese agricole come percentuale delle spese totali di bilancio: non è stato fatto. Renato Proni

Persone citate: Christopher Tugendhat, Gaston Thorn, Thorn