La scuola prova a cambiare

La sciupili prova atamkime Due ispettori parlano delle modifiche ai programmi tradizionali La sciupili prova atamkime La sperimentazione, cominciata in sordina una dozzina d'anni fa, interessa ima trentina d'istituti - I corsi tecnici hanno accettato- con maggiore prontezza il rinnovamento Per la scuola è tempo di bilanci* Ne abbiamo accennato1 nei giorni scorsi, indicando — pur per sommi capi i~ le strade che si aprono a chi esce dalla media dell'obbligo. Facciamo, oggi, il punto sulla sperimentazione. Un termine dietro 11 quale si cela un lavo-* ro serio e scientifico, ma che a Volte può nascondere tentativi maldestri di rinnovamento. Come si svolge, chi interessa? Lo spiegano gli ispettori scolastici Ing. Panaro e prof. Radice. L'ing. Panaro: -La sperimentazione vera e propria, autorizzata dal ministero di anno In anno, si fa nelle superiori: Per V82-83, In Piemonte è stata concessa a 32 scuole; di queste, 15 hanno modificato l'intero contenuto del programma degli studi, 17 ne hanno ritoccato soltanto una parte. Le richieste presentate per il prossimo anno scendono a31». Dove si sperimenta? Nel licei sclasslcl di Ivrea, Caluso, Alfieri di Torino; negli scientifici t ori ne s i Galileo Ferraris, Majorana, Cattaneo; nel tecnici industriali di Rivarolo Verbanla, Chivasso, Guaritila di Torino e nel commerciale di Glaveno; nei professionali di Asti, Clrlè, Cuneo, Boselli di Torino. La nostra città vanta inoltre la nascita del li. ceo musicale riservayto agli iscritti del Conservatorio. Aggiunge l'ing. Panaro: «J più vivaci e pronti nel tentativo dt rinnovamento sono sempre stati gli istituti tecnici, spinti dal tumultuoso cammlAno tecnologico, ma anche fa- (voriti da un decreto legge che consente a questo tipo di scuola di modificare i prò-, grammi». Alcune delle .prime sperimentazioni, nate una dozzina di anni fa, sono state promosse a 'Corsi curricuiati», cioè, sono diveltate definitive: Informatica a Indirizzo industriale (Peano e Àvogadro a Torino. Còbianchl a Verbanla). a Indirizzo commerciale (Sommelller a Torino, Ferrini a Verbanla). A che cosa aspirano le scuole con la sperimentazione? 'Gli istituti tecnici tentano — prosegue l'ing. Panaro — di fornire una professionalità di base che'consenta ai giovani diplomati dt essere preparati per II mercato del lavoro. I licei scientifici ampliano i loro programmi alla seconda lingua straniera, quelli classici alle materie scientifiche, anticipando in particolare lo studio della fisica e delle scienze naturali al due anni di ginnasio». L'ispettore prof. Radice: «Lo sperimentazióne è- nata intorno al 1970. Doveva servire quale base per la futura riforma della superiore». Molti tentativi hanno avuto successo, altri sono falliti. 'Nel 1978 — prosegue il prof. Radice — è cominciato il riflusso. A provpcatlo ha Influtto l'Incertezza della riforma tante volte promessa e mai approvata. Ma hanno giocato un ruolo determinante, anche le difficoltà Incontrate lungo il cammino. Oggi la sperimentazione sifasoltdhto dove esistono gruppi di insegnanti molto affiatati e preparati» Dlvcerso il discorso per le medie inferiori. Qui la speri- 1 mentazlone passa attraverso il tempo pieno. Si tratta soprattutto di nuova organizzazione della didattica. À Torino e provincia le classi per 1*82-83 sono state 500. Stesse discorso vale per le elementari con oltre 200 classi di tempo pieno. Maria vaiabrcga -