Lavoro Italimpianti (500 miliardi) in una centrale nucleare argentina

Lavoro Itallmplanti (500 miliardi) in una centrale nucleare argentina Lavoro Itallmplanti (500 miliardi) in una centrale nucleare argentina Vi hanno collaborato altre aziende italiane tra cui, in particolare. Ansaldo e Riva Calzoni DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CORDOBA (Argentina) — A un'ottantina di chilometri da Cordoba, sulle sponde del lago Tercero. il presidente argentino Reynaldo Bignone ha inaugurato ieri la seconda centrale elettronucleare del Paese: una buona parte dellopera, quella «convenzionale» (valore circa 500 miliardi di lire), è stata realizzata dall'Italimpianti, la società genovese di impiantistica del gruppo Iri-Pinsider. La progettazione e realizzazione della centrale rappresenta — come ha sottolineato l'amministratore delegato dsU'Italimpianti, Fulvio Tornirti — un momento di quel processo di diversificazione che la società ha intrapreso da tempo per trovare nuovi campi di attività fuori da quello della siderurgia, nel quale è nata. Recentemente, infatti, ha progettato stabilimenti per la lavorazione della frutta, ha studiato piani di sviluppo agricolo, ha costruito dissalatori d'acqua, ecc. Ora, dopo il lavoro realizzato in Argentina ha pronto il biglietto da visita per impegnarsi, in Italia e all'estero, nel campo delle centrali elettriche. Tornirti ha anche preannunciato che l'Halimpianti (i cui lavori sono all'80% all'estero) intende aumentare la della tecnologia nucleare) e l'Italimpianti. La società impiantistica italiana ha realizzato la pane convenzionale dell'Impianto e 11 coordinamento generale dell'opera avvalendosi della sua organizzazione in Argentina. Il gruppo turboalternatore è alimentato con vapore saturo proveniente da un reattore del tipo «Candu»; la parte realizzata dall'Italimplanti comprende, oltre al turboalternatore, sistemi elettrici, sistemi di strumentazione e controllo e servizi ausiliari (fra 1 quali i sistemi di raffreddamento e di trattamento degli effluenti). La maggior parte delle forniture non ottenibili in Argentina è stata importata dall'Italia per un valore di circa 100 miliardi di lire, dei quali circa due terzi da parte dell'Ansaldo che ha fornito anche il turbogruppo con i suol ausiliari La collaborazione con l'Ansaldo si è estesa anche all'area dell'ingegneria specialistica, mentre il rimanente terzo delle forniture italiane è stato affidato ad altre aziende del gruppo Irl (della Riva Calzoni sono le pompe per l'acqua di circolazione dei condensatori) o all'industria privata. Ad imprese argenti' ne, infine, l'Italimpianti ha affidato oltre il 50% delle subforniture, ir. bu L'opera, nei pressi di Cordoba, inaugurata dal presidente Bignone propria quota di lavori in Italia per compensare il calo delle commesse straniere. La cerimonia d'inaugurazione della centrale, alla quale hanno partecipato oltre al presidente Bignone 1 rappresentanti dell'ltalimpianti. dell'Ansaldo, della Riva Calzoni (le altre aziende del gruppo Iri che hanno partecipato alla sua realizzazione) e dell'Enel (che ha fornito la consulenza), è avvenuta a no¬ ve anni di distanza dalla firma del contratto. Costituita da un gruppo turboalternatore di 600 megawatt di potenza, con una produzione di circa 4 miliardi e mezzo di chilowattora l'anno, la centrale è stata costruita sulla base di un contratto «chiavi in mano» stipulato tra la Commissione nazionale dell'energia atomica argentina e 1 contrattisti principali, l'Aecl canadese (detentrice

Persone citate: Bignone, Cordoba, Fulvio Tornirti, Reynaldo Bignone

Luoghi citati: Argentina, Italia