Rimini, capitale del turismo estivo dà segni di stanchezza, pochi clienti

Rimini, capitale del turismo estivo dà segni di stanchezza, pochi clienti Quindici chilometri di spiaggia, 1570 alberghi e pensioni, 190 ristoranti Rimini, capitale del turismo estivo dà segni di stanchezza, pochi clienti Scarso interesse da parte delle agenzie tedesche, notevolmente diminuite le prenotazioni dalla Francia e dall'Inghilterra - Gli esperti dicono. «Risentiamo della situazione di disagio economico e della concorrenza straniera» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE RIMINI — Quasi 15 chilometri di spiagge, 1570 alberghi e pensioni, 190 ristoranti, 242 pizzerie, 433 bar, 117 salò da ballo e discoteche. 228 gelaterie. 168 piscine: Blminl può vantare a buon diritto il titolo di capitale del turismo italiano. L'anno scorso i turisti sono stati oltre 900 mila, |>er un totale di presenze che ha raggiunto gli 8 milioni. Il girò d'ai lari ha superato i 265 miliardi, di cui 141 sono toccati agli alberghi: in media, ogni esercizio alberghiero ha incassato nella stagione delle vacanze oltre 93 milioni. La spesa media giornaliera prò capite per 1 villeggianti è stata di 33 mila lire: il 66 per cento è stato assorbito dalla pensione, il 34 per cento dagli extra (cabina, ombrellone, divertimenti). Il 30 per cento dei turisti è rappresentato dagli stranieri: al primo posto i tedeschi, seguiti dagli inglesi, francesi, belgi, olandesi, norvegesi. Da oltre vent'anni l'industria del turismo è in continua, ascesa: si è passati dai 300 mila turisti del 1961 agli oltre 500 mila dol 1975, al qua si milione dell'anno scorso. E sono dati, incompleti, secondo gli operatori a queste cifre bi sogna aggiungere almeno un altro 15 per cento di presenze che non sono state segnalate, un'evasione fiscale che sfug ge ad ogni controllo. Su 128 mila abitanti, sono, oltre 26 mila le persone che lavorano nell'industria delle vacanze: l'economia di Rimini ski basa essenzialmente sul turi smo, un'attività che si sviluppa, caotica, in un ristretto pe riodo dell'anno, da metà giù gno a meta settembre, secondo g)i'ottimisti, soltanto per 60 giórni (luglio e agosto) se si da retta agli albergatori, sempre pronti a lamentarsi. Da qualche anno, però, nonostante il numero dei villeggianti sia in aumento, riciclo rado italiano delle vacanze I avverte i primi, preoccupanti | svdclasfs è stata la «Promozione alberghiera-, una cooperativa di albergatori della Riviera di Rimini a cui fanno capo 350 alberghi, quasi un quarto degli esercizi che operano nella zona. -Non è una situazione drammatica, ma è certo che bisogna prendere dei provve- sintomi di. crisi. I turisti arrivano, ma diventa sempre più difficile fronteggiare la concorrenza delle altre nazióni, la Spagna al primo posto, che si stanno accaparrando una fetta considerevole di turisti stranieri. A dare l'allarme per prima diihcntl per evitare clic pegglorlin futuro; dice Giorgio Paesani, direttore della cooperativa. Quest'anno l'andamento delle prenotazioni dall'estero è molto al di sotto delia media: scarso interesse da parte delle agenzie tedesche, note- vole diminuzione dalla Francia e dall'Inghilterra. -Risentiamo della situazione di disagio economico dell'Europa — prosegue Paesani —, in Germania le cose non vanno bene, il numero dei disoccupali aumenta, i tedeschi sono preoccupati e riducono le spese. In Francia le limitazioni imposte dal governo Mitterrand fanno sentire il loro peso. Di queste riduzioni dovrebbero risentirne anche i Paesi concorrenti, ma la-Spugna nei nostri confronti è più avvantaggiala perette è in gradò di proporre prezztptu bassi-. Primo Orassi, direttore del Consorzio per la promozione e la propaganda collettiva dell'Emilia-Romagna (che racchiude I circa 4500 esercizi alberghieri di tutta la Regione), non ha dubbi in proposito: -In Italia il fenomeno turistico non è mai stato affrontalo bene: ci si è sempre limitati a fare delle previsioni ottimistiche all'inizio della stagione, raccogliendo dei risultati mediocri alla fine: Secondo Orassi bisogna -essere attenti agli orientamenti e agli umori del turismo nazionale ed estero e adattarsi alle regole del mercato. Tenendo d'occhio la concorrenza: ormai anche Paesi ricchi promuovono il turismo, basti vedere il Nordamerica, e noi dobbiamo competere con loro non soltanto sul prezzo, ma specialmente sulla qualità'. E Gianfranco Donati, capo ufficio stampa dell'Azienda di Soggiorno, ritiene che «quest'anno avremo una flessione notevole nella presenza straniera, mentre gli italiani continueranno a venire. Purtroppo l nostri prezzi non sono competitivi con quelli prati enti da altre nazioni, perché il discutibile vantaggio provocalo dall'inflazione rispetto alle altre monete — che potrebbe attirare un maggior numero di stranieri — è annullato dal costante e maggiore aumento del costo della vita- Francesco Fot nari

Persone citate: Gianfranco Donati, Giorgio Paesani, Mitterrand