Kohl rilancia la Ostpolitik

Kohl rilancia la Ostpolitik Kohl rilancia la Ostpolitik Il Cancelliere ha esposto al Bundestag il programma del nuovo governo - «Se tutti noi, a Bonn e a Mosca, daremo prova di buona volontà, sarà possibile una vasta cooperazione politica, economica, per la scienza e la cultura» - Andrà nella capitale russa il 4 luglio, vi resterà quattro giorni - «Occorre comprensione tra Est e Ovest» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Con un discorso ricco di importanti significali politici, il cancelliere Kohl ha confermato ieri gli obiettivi diplomatici del suo predecessore, Helmut Schmidt, e ha preannunciato una sempre più attiva presenza tedesca sulla scena mondiale. Si aspira a un «dialogo regolare con l'Unione Sovietica», a progressi rapidi e sostanziosi verso una maggiore unità europea, a più fruttuose relazioni e con Israele e con gli arabi. Bonn non esita più a far sentire la sua voce, il «provinciale. Kohl avanza verso la ribalta, manifesta ardenti vocazioni cosmopolite. . ' Il cancelliere ha parlato dinanzi al nuovo Bundestag, riunitosi dopo la lunga vacanza di aprile per ascoltare e discutere il programma governativo. Per oltre due ore Kohl ha descritto ai 496 deputati t propositi della sua amministrazione e, nel complesso, ha superato la prova senza difficoltà. SI è soffermato a lungo sulla politica estera: e l'importanza geografica, politica ed economica della Repubblica federale innalza il valore delle sue parole. Kohl non ha deviato dalla 'linea Schmidt'. La Germania deve contribuire al rafforzamento, militare ed economico, dell'Occidente, ma senza indebolire i suoi rapporti con Mosca, anzi, rinvigorendoli. Più fecondi saranno, maggiori i benefici collettivi. Il cancelliere andrà a Mosca il 4 luglio e vi resterà ben quattro giorni. «E' mio desiderio — ha detto il capo del governo — proseguire in futuro il dialogo con una certa regolarità, sempre che si arrivi ad un accordo preliminare. Per me, è importante fare la conoscenza personale della nuova direzione sovietica e parlare con essa dei nostri problemi e interessi. Se tutti noi, a Bonn e a Mosca, daremo prova di buona volontà, diverrà possibile allora una vasta cooperazione in campo politico, nonché in quelli dell'economia, della scienza e della cultura». Il dialogo, una volta «approfondito», dovrebbe svolgersi «a tutti i livelli». Le possibilità — ha insistito Kohl — sono particolarmente estese nel settore economico, dove •relazioni equilibrate» possono essere vantaggiose per entrambe le parti. A una condizione, però. Clie il Cremlino rinunci a tutte quelle politiche che possono turbare l'assetto internazionale. «Non vi possono essere fiduciosi rapporti di buon vicinato se la di¬ le agli Usa, la leader dei «verdi» rezione sovietica vuole condurre simultaneamente una lotta rivoluzionarla di classe su scala mondiale contro il mondo libero». In tutto il suo discorso, Kohl ha posto l'accento, con costruttivo pragmatismo, su ciò che si può, e si deve, fare per mitigare le tensioni, per impedire escalations. Ha cosi accolto, con soddisfazione, le nuove proposte di Andropov per il negoziato russo-americano a Ginevra: e ha auspicato un accordo .«prima della fine dell'anno per una riduzione sostanziale del numero degli euromissili». «Le dichiarazioni di Andropov ci convincono sempre più che l'Unione Sovietica non ha ancora detto l'ultima parola sulla possibilità di una "soluzione Interme¬ Petra Kelly tenta (l'interrompere idia"». L'-opzione zefo- resta la formula preferita di Bonn: ma ve ne possono essere altre, come indicato da Reagan: e se la trattativa resterà sterile? Kohl risponde senza perplessità: la Germania accoglierà gli euromissili. Un tema percorre tutte le riflessioni sui rapporti internazionali. «Per mantenere la pace, occorre comprensione tra Est ed Ovest». E'naturale che l'appello sprigioni con tanta forza dalla Germania che tra Est ed Ovest giace, con migliaia di missili Nato sul suo territorio, con le divisioni russe alle sue frontiere. Kohl ha cercato anche di sinorzare le repentine fiamme nei rapporti intertedeschi, tra Bonn e Berlino Est. «Noi non desideriamo altra che progressi. Vo¬ g gliamo veder realizzati tutti gli accordi già firmati. Vogliamo ampliare i commerci, che sono sempre fattori di stabilità,.. Da quarantotto ore, comunque, anche Berlino Est ha mutato tono. La sua stampa auspica una "normalizzazione-. Infine, l'economia nazionale. Kohl resta fedele alla «economia sociale di mercato», mu con l'accento sul mercato. Hisogna agevolare la formazione di capitale, rilanciare gli investimenti privali, incoraggiare gli imprenditori. Le «terapie amministrative», quelle prescritte dai ■medici dello Stato-, non sono, a suo giudizio, che passeggere, parziali e, alla fine, negative. Mario ( iridio Bonn. Con uno striscione di protesta contro la politica tedesca in Nicaragua, ritenuta troppo favorevole agli Usa, la leader dei «verdi» Petra Kelly tenta (l'interrompere il cancelliere Kohl al Bundestag